Val Cavargna, la Provincia autorizza le captazioni

Val Cavargna, la Provincia autorizza le captazioni

San Bartolomeo Val Cavargna, venerdì 10 gennaio 2014
Scadrà domani il termine per il ricorso alle captazioni dei torrenti in Val Cavargna (San Nazzaro e San Bartolomeo i comuni interessati).
Un problema annoso che ha coinvolto significativamente, dopo la Valtellina (che poi ha saputo opporsi), tutto l’Alto Lario, distruggendo molte aree forestali, non solo per la mancata affluenza dell’acqua a valle degli impianti, ma anche per le strade costruite per poter realizzare gli stessi.

Da tempo la battaglia ambientalista di numerosi gruppi, tra tutti Acque Comasche, che cerca di sensibilizzare la popolazione troppo spesso ignora sulla materia, e, di fermare gli enti pubblici che, a fronte di introiti nelle loro casse, autorizza questi impianti definiti “verdi” che in realtà producono si energia prodotta con elementi naturali, ma, lasciando dietro di se dissesto idrogeologico (che tanto riempie la bocca di illustri personaggi ma solo a posteriori di una delle tante alluvioni), detriti, polvere, alberi tagliati; insomma molto per pochi watt.

Una pratica ferma da qualche anno con pareri negativi compresi quelli di STERN” ci dice Mira Rossi del Acque Comasche nonché sindaco di Sorico.
La ditta (Predarossa Energia srl come risulta dal documento dell’ente provinciale ndr) allargherà strade, farà una galleria, col pretesto della pubblica utilità, acquisirà i terreni a un grosso numero di proprietari che, salvo alcuni di S. Bartolomeo, sono all’oscuro di tutto” aggiunge l’esponente del Comitato. Infatti l’esproprio dei terreni è partito.

Una storia questa della Valle Cavargna che da tempo era sopita, quasi archiviata, anche dopo le consultazioni tecniche tra i vari tavoli provinciali, assessorati al territorio e all’ecologia, con la consulenza della stessa Acque Comasche la quale aveva sollevato i molti dubbi, apparentemente recepiti anche dal ente pubblico.

Però… l’iter è ripartito.

In seguito alla già avvenuta stesura e pubblicazione dell’articolo, ci giunge in redazione di GSnews una dichiarazione del responsabile del Comitato Acque Comasche, Gastone Oreste Ciapessoni, che vi riportiamo integralmente: “è un mistero quello che sta succedendo nell nostra provincia. Da parecchio tempo non riceveviamo più notizie dall’ assessorato ecologia; in passato venivamo informati dei vari problemi inerenti alle captazioni e sempre eravamo invitati a tutte le conferenze dei servizi e ai sopralluoghi sul campo. Poi con una lettera molto succinta siamo stati informati che noi non potevamo più presenziare ne alle conferenze ne ai sopralluoghi. L’unica cosa che abbiamo capito è che la nostra voce è scomoda e da fastidio ad alcuni politici. Ora per questi motivi, informazioni ne abbiamo poche, però sentendo altri uffici sembra che “l’autorizzazione unica” (che è una sorta di concessione edilizia) sembra non ci sia o perlomeno nessuno sa che è stata rilasciata, ma gli espropri sono già iniziati. Ma a che gioco sta giocando la provincia ? Dov’è la trasparenza? Intanto agli abitanti della val Cavargna verranno espropriati i terrreni, nessuno li ha avvertiti e nessuno li ha tutelati . Poi alle prossime elezioni tutti i partiti ci inviteranno e ci faranno parlare e tutto tornerà come prima…

Qui il documento dell’ Ente Provincia coi mappali coinvolti nell’operazione (esproprio).

© Giovanni Salici
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