La Migrazione d'Autunno, 
Codirosso, Phoenicurus phoenicurusm, maschio, nidificante

La Migrazione d’autunno è cominciata

La Migrazione d’autunno è cominciata e vi spieghiamo con qualche esempio la differenza con quella di primavera. Quanto dura e come osservarla.

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La Migrazione d’autunno è cominciata
già in estate le prime partenze
verso l’inverno africano
Quanto dura e come osservarla.

venerdì, 20 agosto 2021

La Migrazione d’autunno è cominciata.
Ve ne siete accorti?

La Migrazione d’autunno è cominciata. Ve ne siete accorti?
Avevamo parlato nel servizio del 11 marzo 2021 della Migrazione che trovate anche nella sezione portfolio in alto nel menu del sito. In quel reportage avevamo principalmente descritto alcuni aspetti delle migrazione degli uccelli prediligendo l’aspetto del Grande Viaggio di Primavera.
Ma c’è un Grande Viaggio d’Autunno forse poco conosciuto ai più, passa sottotono ai non addetti ai lavori, vuoi perché in parte ci si sta godendo (forse non molto quest’anno) l’estate quasi al termine, altri già proiettati al cambio stagionale degli impegni e delle abitudini.

migratori alcuni esempi

La migrazione d’autunno è un po’ diversa da quella primaverile. Si spalma su un tempo più ampio, viceversa alla quasi frenetica corsa al posto migliore per nidificare che avviene nel viaggio primaverile.
Gli uccelli cominciano gradualmente a lasciare i loro ambienti di nidificazione dopo essersi riprodotti (alcune specie anche due o tre nidiate) e con nuovi nati al seguito (o no) fanno un graduale non veloce rientro in Africa o Medio Oriente.

Infatti, già a metà agosto alcune specie lasciano le nostre Terre del Lario, della Valtellina e Valchiavenna, del Ceresio, del Canton Ticino in genere.

La Migrazione d'autunno, Codirosso Phoenicurus phoenicurusm, femmina ♀ all'uscita dal nido, Morbegno 09 maggio 2021 photo © Giovanni Salici
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Codirosso (Phoenicurus phoenicurusm), femmina ♀ all’uscita dal nido, Morbegno 09 maggio 2021 AGS20210509_0086web
richieste di immagini ed acquisto sia per pubblicazioni che per privati ad Archivio Fotografico Giovanni Salici

La Migrazione d’autunno ed alcuni esempi
Phoenicurus phoenicurus
ovvero il Codirosso

Questo è un uccelletto, perdonatemi la bonaria espressione, molto simpatico, elusivo ma non troppo, sovente, là dove si senta a suo agio, può fare il proprio nido in prossimità di case e di vita antropica.
Arriva anche nei giardini, appunto, oltre che nelle aree più selvagge, ai primi di aprile. Spesso la femmina è preceduta dal maschio di alcuni giorni (non è raro tra i volatili). Dopo aver trascorso il periodo di riproduzione sino a maggio (con circa 5-6 uova) può tentare una seconda covata.
Le terre di nidificazione sono sparse un po’ in tutta l’Europa spingendosi sino alla lontana Siberia.
Il suo nido sono buchi nei tronchi, sottotetti, o come nella foto, casette nido costruite dall’uomo.
Il suo ritorno in Africa tropicale è precoce. La sua prole mostra spesso, nei luoghi sicuri (domestici) un certo interesse per gli approcci e le convivenze umane.

La Migrazione d'autunno, Cannareccione Acrocephalus arundinaceus migratore sub Sahariano nella Riserva Naturale Lago di Piano a Carlazzo, Como, 10 maggio 2009 photo © Giovanni Salici
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Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) migratore sub Sahariano nella Riserva Naturale Lago di Piano a Carlazzo, Como, 10 maggio 2009 SALICI_MG_8438
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La Migrazione d’autunno ed alcuni esempi
Acrocephalus arundinaceus
ovvero il Cannareccione

Per esempio il Cannareccione abitante chiassoso dei canneti nelle aree umide (vedi per esempio Riserva dei Pian di Spagna Lago Mezzola, Riserva Naturale Lago di Piano, laghetti prealpini della Brianza), già da alcuni giorni non si ode più. Questo animale (che vediamo in foto sopra) sebbene non troppo osservabile per chi non ha la pazienza di attendere la sua breve comparsa sulla cima di qualche cannetta di palude (Phragmites australis) è però udibile per tutta la stagione riproduttiva (da maggio a fine luglio) in quanto il maschio molto territoriale e molto diffuso, echeggia tutta la giornata e persino a volte di notte, nel canneto, a delimitare il proprio territorio. Il Cannareccione lascia questi habitat già agli inizi o metà di agosto. E’ in effetti uno dei migratori che resta in Europa periodi brevi per poi tornare nel continente nero anche sotto il Sahara.

La Migrazione d'autunno, Milvus migrans, Nibbio bruno in volo sulla forra di Valsolda sul Lago di Lugano, 05 agosto 2018 photo © Giovanni Salici
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(Milvus migrans) Nibbio bruno in volo sulla forra di Valsolda sul Lago di Lugano, 05 agosto 2018 AGS20180805_0010
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La Migrazione d’autunno ed alcuni esempi
Milvus migrans
ovvereo il Nibbio bruno

Un’altro migratore che ha già lasciato il nord Italia proprio pochi giorni fa è il Nibbio Bruno (Milvus migrans). E’ molto preciso nei sui giorni di arrivo e di partenza. Il 16-18 di agosto lascia il Ceresio ed il Lario dopo aver portato a termine la nidiata di due o tre nuovi individui. Ha avuto una espansione demografica spiccata una decina di anni fa, quando se ne potevano osservare numerose coppie un po’ ovunque (Lombardia). Oggi, sebbene la specie stia bene, appare un lieve calo di coppie osservate nei luoghi dove anni fa ve ne erano numerose.
Questo migratore veleggiatore, così come altre specie di nibbi, così come molti rapaci come il biancone (per esempio) ha il timore delle acque aperte. Detesta il mare con le sue insidie, quindi, raramente alcuni individui attraversano il canale di Sicilia coi sui circa 150 km tra le coste. Preferisce, anche se nidificante nel sud della penisola, ripercorrere il viaggio medesimo dell’andata, risalendo il Tirreno (quelli provenienti da nord portandosi in Liguria), accarezzano la costa mediterranea francese sino alla Spagna, attraversano Gibilterra per andare in Africa, Niger ed oltre.

Questi viaggi di ritorno non senza insidie, basti pensare che circa la metà dei nuovi individui non giungerà a destinazione, per alcune specie anche di più, come dicevamo, sono più lenti in quanto gli uccelli non sentono più la spinta riproduttiva che avevano a primavera. L’Africa è per loro una Terra di svernamento, dove passare l’inverno con temperature medio alte, in attesa di ripartire per l’Europa la primavera successiva.

La Migrazione d’autunno
sino alle porte dell’inverno

Da settembre a novembre quindi, vi è l’opportunità di scoprire voli in cielo dagli aspetti magici.
Con un buon binocolo sempre meglio, ma anche ad occhio nudo, alzare il viso verso l’alto non solo ci regalerà prospettive a cui non siamo abituati, non solo ci farà accarezzare dal sole o sfiorare da una brezza o perchè no, accogliere sul viso gocce di pioggia (e magari di speranza) ma ci potrà far osservare formazioni di gru che scendono dai percorsi alpini sino alla pianura Padana ed oltre, ci farà osservare i voi degli storni all’imbrunire con le loro spettacolari e magiche evoluzioni, magari il passaggio di una singola cicogna nera o il rientro dei nibbi (sia bruno che reale), quelli che scendono dal nord e attraverseranno l’alta Italia appunto nelle prossime settimane.
(continua sotto il box)

Promozionale: Ri-Contatto con la Natura

Per un Ri-Contatto con la Natura può essere un’occasione questa escursione con visita guidata al Tempietto San Fedelino.

opportunità per “sentire” la Grande Madre

Questo è un momento di passaggio per gli uomini che stanno attraversando un periodo difficile. Stiamo entrando a tutti gli effetti nell’era della Aquarium o Acquario e questo passaggio è energicamente difficile e non per tutti ma, un contatto con la Natura, è forse, una delle medicine più utili ed antiche per ogni forma di “malattia” che l’umanità si trovi a gestire.

La Migrazione d’autunno è cominciata!

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