dietro di noi davanti a noi

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come i politici si preparano a sperperare risorse mentre i poveri sempre più numerosi non sanno come campare

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Editoriale

mercoledì 17 giugno 2020
Certamente non ci siamo trovati all’improvviso in questa situazione.
Si certo, il Covid apparentemente ci è un po’ cascato giù davanti, come un agguato al quale non eravamo preparati.
Ma girala come vuoi, son convinto che la SARS-CoV-2 è comunque frutto di una civiltà oramai persa, frutto di errori, frutto di inquinamento che lo amplifica e lo trasporta, frutto forse di chissà cosa.
Però…. però ha amplificato problemi di varia “natura” (facendo un gioco di parole) legati come scritto sopra all’ambiente, ma legati anche al mondo del lavoro, legati all’economia ed alla politica.

Eh già! La politica

La politica oggi troppo spesso è usata per definire l’insieme dei politici.
Invece no. La politica sarebbe una cosa bella, sarebbe da appassionare. Dal greco antico politikḗ (“che attiene alla pόlis”, la città-stato), sarebbe l’arte e la tecnica di governare.

I politici, i politici no

Dietro di noi e davanti a noi c’è il nulla dei politici. Personaggi di una tragedia comica che però viene allestita e diretta con persone vere e non con attori.
Burattinai che non sanno nemmeno cosa stanno gestendo. A differenza di un regista che segue un copione, i politici di oggi, così come quelli di un ieri non distante e, probabilmente i futuri prossimi, non seguono copioni, si muovono come canne al vento a seconda della direzione, delle opportunità.

Se la tragedia del Covid-19 è stata vissuta più o meno male da ognuno di noi, come vivremo la tragedia che vede un deserto di politici veri dietro e davanti al nostro presente?

Decrescita o crescita?

Come alcuni altri, continuo ad auspicare una decrescita e non una continua crescita (e qui molti di voi forse mi manderanno alle ortiche); una decrescita che poteva essere felice sino a prima, ora…. ora se fosse gestita da politici coi contro …mmhh.. potrebbe essere ancora felice, o quasi, ma non ci sono questi politici. Scomparsi, estinti, ancor prima della Specie Umana (#SpecieUmanainEstinzione) che farà la stessa fine.

Stati Generali

Tre mesi fa c’erano gli “eroi” medici ed infermieri, ai quale si chiedevano immensi sacrifici con promesse di un ritorno all’investimento nella sanità.
Oggi si fanno buffet e Stati Generali per domandarsi come investire (o sperperare) i denari che la UE ci ha concesso dopo tanto penare. Oggi si parla (di nuovo) di Ponte sullo Stretto di Messina e di antenne 5G. Nel frattempo, parte degli autonomi, di piccole imprese artigiane e commercianti, non hanno percepito il promesso e scampanellato aiuto (indennizzo Covid) di maggio, a fatica hanno percepito (non tutti) quello di marzo ed aprile con enormi ritardi (anche 50 giorni); nel frattempo la altrettanto promessa cassa integrazione non è mai arrivata ad altre imprese con a carico dipendenti.
La lista andrebbe ben oltre. Si potrebbe riparlare del famoso Ospedale Fiera di Milano aperto in fretta e furia con contributi di privati e non, praticamente usato per una manciata di persone, poi smantellato o chiuso, così….

C’è il nulla!

Una classe dirigente inappropriata, che non sa cosa fare, si sta trovando con un sacco di denaro europeo e non sa evidentemente come gestirlo. Rendiamoci conto.

Tra circa 3 o 4 mesi (mi auguro di no) dicono taluni che arriverà la seconda ondata del Coronavirus.
Dove sono le nuove terapie intensive?
Dove sono i concorsi per le assunzioni in Sanità?
Dove sono i paracaduti per le imprese?
Dove sono oggi i supporti, il cibo da mangiare ogni giorno (oggi non domani) per molte famiglie che non sanno più cosa fare?

Non ci sono, ma si stanno preparando i luoghi dove mettere le antenne 5G, si stanno tagliando alberi in questi luoghi, si sta pensando al progetto di un Ponte faraonico (inutile e ambientalmente problematico) mentre a Santo Stefano di Magra un Ponte crollato durante il lockdown l’08 aorile scorso è ancora lì (evidentemente meno importante del Ponte Morandi, però la gente del posto non la pensa così).

Preparatevi signori, perché saranno tempi bastardi come diceva un noto comico di Zelig in tempi non sospetti, ma già bastardi.

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