Il mio Natale 2011

Menaggio, domenica 25 dicembre 2011 Natale pomeriggio-sera

Il mio Natale 2011

Mi son fermato un attimo (di più) oggi…
.. oggi è Natale, a me sinceramente non fa impazzire (per usare un eufemismo), ma bisogna stare attenti a dire in giro che non ti piace il Natale perché è facile essere presi per pazzi o quantomeno per semi-pazzi.
Insomma ragazzi, che ci posso fare? Quand’ero piccolo mi piaceva… i regali sul divano vicino al presepe la mattina presto, l’unica mattina dell’anno che alzarmi alle 7 non mi pesava; la carta che veniva strappata ed accumulata in un angolo, ci si ritrovava alla fine con una collina di carta che mi spiaceva dover buttare, vista la già all’epoca mia tendenza ecologica; la speranza di svegliarsi sotto la neve, l’attesa di un pranzo memorabile che si svolgeva solo una volta all’anno.
Il buio nella sala che calava dopo il pranzo di almeno due ore, buio tagliato solo dalle lucette colorate del presepe o da qualche cartone animato che veniva trasmesso in tv.
Ed in meno di poco tempo, tutto finiva, era già sera ed il Natale tanto atteso era già al tramonto.
Questo del tramonto “prematuro” forse non è cambiato.

Nel corso degli anni mi son reso conto che tutta la frenesia che sta prima del Natale assomiglia ad una gigantesca crisi mentale di massa, dove tutti corrono all’impazzata a cercare un qualcosa che …. (citando Elisa) un qualcosa che non c’è.
Si perché ogni pensiero materiale non potrà mai sostituire quello che dovrebbe essere la vera anima di questo giorno.
Io ho cercato di uscirne col tempo da questa corsa forsennata, e, devo dire che ci sono riuscito.
Il Natale di per se non mi piace; vorrei che la gente pensasse come oggi tutto l’anno e non solo in questa giornata d’inverno che tramonta presto.
Ma anche questo non posso dirlo troppo ad alta voce perché … sempre per via dell’essere preso per pazzo.

In ogni caso oggi, mi son fermato, lo faccio altre volte, mi piace soffermarmi, anche se molte di queste volte i conti dell’oste non tornano… ma questa non è una storia di Natale quindi ve la racconto un’altra volta.

Ed in quello stop dilatato nel tempo il mio pensiero è andato a tutte quelle persone … amici con cui mi sento e ogni tanto vedo, conoscenti, persone che incontro quasi ogni giorno forse senza sapere più di quel che vorrei, persone che son passate nella mia vita o che passano. Siete tutti là, nella mia Anima di Ardea cinerea.
Il mio pensiero di Natale va a tutti voi …

… a Cristina B, la mia amica reale di un diario interattivo virtuale, ma non troppo, a Isa Beau che mi ha aiutato ad illuminare i miei periodi più bui, a Vincenz’Han con cui condivido risate scritte ed altre in diretta, tutte a cascata, la Simo ed André con Silvia che guarda al cielo come una possibilità di vita, la Baby che mi ha accompagnato per molto tempo, il “Signor Claudio & family”, Doriano che pare uscito dal bosco dei folletti, il Signor Catteneo dei gabbiani e germani che incontro spesso in quel luogo dove vado a rigenerare lo Spirito, e forse lo fa anche lui; Roby C che salta fuori ogni tanto dal cilindro, la Pablyi che è come un fiore biennale e si vede in questa Terra a tempi alterni, a Silvano Silamor l’amico di una vita passata incredibilmente ritrovato dopo tanti anni grazie ad una casuale ricerca che qualcuno ha fatto sul web, alla Giulia e Miky con le quali quest’anno ho avuto modo di parlare un po’ più a fondo rientrando in un mondo che mi ero lasciato alle spalle, Pietro che senza saperlo è stato artefice di una mia crescita, anche se gli è costata una bici lasciata sull’asfalto piegata in due, Maria che non molla mai di sperare e rimane una giovane donna solo un po’ cresciuta, il pecora nera (Davide) sempre pronto ad aiutarti, i volti della CRI da tempo e quelli aggiunti di recente coi quali ho condiviso momenti di adrenalina, fatica, incazzatura, coesione; al Geko di Verona (Moggio), alla Cin, al mio amico Tachi che non vedrò mai più, almeno non qui; a Federica che in qualche modo ha sempre lottato, spesso con se stessa, e ce l’ha sempre fatta, Elizabeth che non sai mai se guardarle gli occhi o ascoltare la sua voce, a coloro di cui non ricordo o non so i nomi ma che vedo nel quotidiano, che spero mi leggano ed abbiano il coraggio di fermarsi uno di questi giorni ed instaurare un discorso qualunque per rompere il ghiaccio, poi ci penso io a proseguirlo; a quelli che adesso per mille motivi mi sto dimenticando scioccamente ma che inserirò “strada facendo” , al ragazzo che l’altra notte mi ha dato modo di misurarmi di nuovo con me stesso dopo aver lui distrutto e reso fumante la sua Punto carambolando tra i guardrail della statale dei Giovi, al pazzo disegnatore di seta Raffaele che è più fuori di me e per questo ci siam trovati in vari tratti di questa vita, a tutti i miei corsisti di fotografia delle scuole di Menaggio e quelli della Riserva del Piano, tutti, mi son rimasti nell’animo, coi loro interessi, passioni, domande, perplessità …

… a Te … che sei dolcissima e riesci a farmi vivere anche quando vorrei morire, che sei sempre energica tranne nei momenti in cui fermi il tempo per respirare con me, guardare il cielo e volare lontanissimo, che mi tieni la mano ovunque e comunque, che mi sorprendi con un bacio illuminandomi la giornata, che riesci ad amarmi benché io sappia molto bene che non è così semplice … a Te … che in questo momento non so ne dove sei, ne come ti chiami, ne se mai ti incontrerò.

A voi tutti, forse il più bel regalo che abbia ricevuto nei giorni passati, o per i miei giorni futuri. Il mio pensiero oggi va a tutti voi.

Ma come dimenticare proprio oggi il mio più grande amore … ed è così che ad un certo punto ho preso, attratto misteriosamente, quasi inconsciamente, in mano la mia fotocamera Eos 7D e guardando attraverso il 18-85, su 70, 80 mm, mi sono reso conto (di nuovo) che nulla potrei fare veramente con tanto Amore nella mia Vita, se non quello di scattare fotografie, di raccontare ciò che mi circonda nel bene e nel male, fermando in un istante la mia vita e quella degli altri che scorre davanti a me, intramezzata solo da qualche pezzo di vetro tondo, raggruppato dentro un barilotto più o meno grande.
Forse non lo farò bene come vorrei, sicuramente potrei farlo meglio ed ancor più sicuramente qualcun altro lo sa fare meglio di me, ma questo non toglie che questa è la mia vita e che nessun altra passione (se non forse quella del soccorso) potrà mai essere tale, e, descrittiva, di quello che sono. Ovvero un’immagine che spero durerà nel tempo.

© Giovanni Salici
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Gio di Natale in kayak – Riserva Naturale del Lago del Piano
photo © Giovanni Salici

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5 Responses to “Il mio Natale 2011”

  1. cri ha detto:

    ….dopo qs foto inizio a capire perchè i bambini nn credono + a Babbo Natale 🙂
    per tutto il resto…..grazie

  2. Kilikina ha detto:

    Grazie Gio, per il 2012 Ti/Vi/Ci auguro/iamo di continuare a condividere in abbondanza questi tuoi “pezzi di vita”, hai l’abilita’ speciale di riuscire a “fotografare” in scrittura le tue immagini.

    Aloha

  3. cina ha detto:

    Com’è consolante sapere di non essere gli unici che nel giorno di Natale non riescono a fingere di essere felici (anche perchè che motivo c’è per esserlo quel giorno più di altri?).
    Ed anch’io non lo posso dire in giro, a meno di venire tacciata di blasfema e pazza…
    Peccato non averlo letto prima questo articolo, sarebbe stato un Natale meno pesante…
    Comunque Giovanni quando ti si vede in giro per strada dai l’impressione di essere molto freddo e distaccato, quasi di ghiaccio; leggendoti sembri un’altra persona.
    Belle parole!

  4. Gio ha detto:

    Piacere di conoscerti “qui” Cina.
    Ti ringrazio del pensiero che hai scritto, condividendo questo “punto di vista”.

    Mi spiace di apparire freddo e distaccato, se così è (sempre) ahia!!
    Dovrò capire come mai “invio” messaggi” diametralmente opposti a ciò che vorrei 🙂
    Suggerimenti? 🙂

    Facciamo che la prossima volta magari mi dici “non essere così freddo Gio” … così magari mi metto a ridere e … “abbiano il coraggio di fermarsi uno di questi giorni ed instaurare un discorso qualunque per rompere il ghiaccio, poi ci penso io a proseguirlo” … si possa cambiare.

    E’ ancora “pesante” il momento… o era solo il Natale?

    A presto…
    Gio

    PS se vuoi essere avvisata ogni volta dei nuovi scritti pubblicati, lascia pure la tua mail nella compilazione dei commenti. La mail resta nascosta e non verrà comunque pubblicata. Oppure lasciamela la prossima volta incrociandomi per strada.

  5. melissa ha detto:

    complimenti….molto toccante come pagina…

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