(il lento andare di una sera di primavera)

Menaggio, tra lungolago e studio domenica 13 giugno, sera h 21,25

(il lento andare di una sera di primavera)

Balestrucci scendono silenziosi
tigli inquieti agitandosi fraseggiano
una volta affrescata di monocromie
colori appesi agli alberi in direzione nord
il tempo cambia

prima della pioggia (il lento andare di una sera di primavera)

(dedicata a Cristina B)

© Giovanni Salici
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In questa poesia viene messo volutamente in primo piano il sottotitolo e non il titolo, questo per non svelare subito al lettore la “destinazione” del seppur breve viaggio di parole.
Per lo stesso motivo anche la dedica è inserita a ridosso del titolo (come usuale) ma, al termine dello scritto.
La poesia pur essendo stata creata per l’emozione e le sensazioni comprese (o compresse) in un paesaggio serale di fine giugno, può prestarsi anche ad interpretazioni diverse, mistico-interiori, stati d’animo.
Approfondimenti sul balestruccio qui; da non confondere con la rondine comune, Hirundo rustica, con la quale talvolta condivide gli ambienti, le cui caratteristiche sono descritte qui.

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2 Responses to “(il lento andare di una sera di primavera)”

  1. cristina ha detto:

    chissà se Silvia ha provato le mie stesse emozioni….senza nulla togliere a Giacomo ..tu sei meglio
    infinitamente grazie
    cri

  2. […] a Cristina B, la mia amica reale di un diario interattivo virtuale, ma non troppo, a Isa Beau che mi ha aiutato […]

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