Tutto in una notte – accadde la vigilia di Natale

Menaggio, pensato, elaborato e scritto tra il 24 e 30 dicembre 2011

Tutto in una notte – accadde la vigilia di Natale

“Preludio” o premessa

Accadde tutto in quella notte della vigilia di Natale, e, forse, questa data da un tocco di mistero ad una serie di coincidenze di quanto in seguito accadde.
Poco prima, nel pomeriggio, finalmente riuscii ad acquistare, dopo mille rocambolesche avventure, il mio primo giubbotto salvagente per il kayak, rincorso per molti lidi per molto tempo.
Era il 2011 e quella notte tra il 23 e 24 dicembre vide la magia di un concerto di Laura Pausini al Forum di Assago.
Ricordo le parole che mi scrisse Cristina B qualche giorno prima riguardo ad un tragico evento di cronaca “… (…) … tutta la tua storia è già scritta e tu…tu la leggi, la percorri giorno per giorno, non puoi cambiare nulla … ti puoi affannare, dannare, maledire ma… tutto resta com’ è scritto.”, concetto che condivido pienamente da tempi remoti, che in quella vigilia risuonarono nella mia testa ogni momento successivo ai fatti….

Quando i fotografi vengono accreditati ai concerti, forse non lo sapete, ma gli vengono concessi i primi 3 pezzi (quando siamo fortunati) sotto il palco, poi, fuori dai coglioni … si, normalmente veniamo “gentilmente” accompagnati fuori. Fuori dalla struttura! Grazie e tutti a casa.

A volte, riesco a svincolarmi, e riuscire a restare “dentro”. In fondo, in un angolo buio, ma almeno da ascoltare le canzoni e vedere tutto lo spettacolo dalla posizione più completa, ovvero la visione completa di tutto il pubblico. A me piace dopotutto assistere allo spettacolo umano che si muove come un’onda, che salta, la marea giallo rosa che si sposta al ritmo del cuore, le mille fiammelle che nascono spontanee. Questo è il concerto!

Quella sera sembrava fosse invece malauguratamente destinata a terminare in un lampo.
Ci diedero “1 pezzo virgola il 10% del secondo” per restare sotto il palco, in un punto prestabilito, senza possibilità di spostamento; poi ragazzi, fuori.
Provai a svincolarmi una prima volta ma andò male e mi corsero dietro: “no non si può ascoltare, col pass non si può ascoltare, mi dispiace”, mi dissero, attendendo che uscissimo tutti dai portoni antipanico.

Fu così che mi ritrovai davanti alla scalamobile del Forum che portava di sotto quando un mio collega che avevo appena conosciuto mi suggerì la possibilità/probabilità di salire agli anelli superiori. Lo guardai, mi guardai in giro, guardai l’ascensore, di nuovo intorno a me, trascinai il collega con la forza del pensiero, senza dire una parola, ci fiondammo entrambi nella scatola di metallo premendo un pulsante in fretta … ed atterrammo al terzo piano. Decisi verso la tenda d’ingresso all’anello e decisi verso il “controllore” dell’ingresso.
Dentro!
Ce l’avevamo fatta!
Siamo riusciti a goderci uno spettacolo grandioso di questa cantante che a me piace moltissimo. (1a “coincidenza”)

All’uscita dello spettacolo mi attendeva una buona focaccia che non ero riuscito a gustarmi prima dell’evento. Inizialmente pensavo di fermarmi nel parcheggio, cenare, attendendo che il traffico smaltisse, per non ritrovarmi in colonna semifermo poche decine di metri dopo. Poi non so nemmeno perché, decisi invece di partire e mangiare guidando (2a “coincidenza”).

segue sotto >> dopo le foto del concerto di Laura Pausini >>>

Immagini relative al concerto di Laura Pausini al Forum di Assago Milano il 23 dicembre 2011
© Giovanni Salici All right reserved – Tutti i diritti sono dell’autore
richieste di immagini ad Archivio Fotografico Giovanni Salici

Tutto in una notte – accadde la vigilia di Natale

(Con la musica alla radio)

Alla radio la musica del Fellini* (una nota discoteca di Pogliano Milanese) irrompe da molti km, il volume alto, l’adrenalina della dance che pompa e quella del concerto cui hai appena assistito scorrono come scorre l’asfalto sotto le tue gomme.
E’ notte ormai, notte di Vigilia di Natale.
Quando torno da un concerto la stanchezza lascia il posto ad una sensazione di benessere.
Io vivo spesso di notte. Io vivo molto anche di giorno, ma sono più facilmente un animale notturno.
La notte mi ha sempre affascinato. Mi piace la notte e mi piace lavorare e vivere la notte.
Ma quando dormi? Questa è una bella domanda … eppure dormo.
Stavo pensando a come mi sento bene quando torno da un concerto. Il mio lavoro inizia spesso quando gli altri terminano il loro.
Poche ore fa, erano le 16 passate e su Milano c’era uno di quei bei tramonti invernali sulla pianura Padana. Quelli che puoi vedere solo in questi territori piatti, da Torino a Bologna fin giù sin a Ferrara e Comacchio, al Veneto sino a Casarsa del Friuli.
Poche ore fa, erano le 16 passate e su Milano c’era uno di quei bei tramonti invernali ed io pensavo come per la maggior parte delle persone cominciava il rientro a casa dopo la giornata di lavoro, in fabbrica, in ufficio o che so io; per me invece quella era l’inizio della mia giornata lavorativa.
Stavo pensando a come mi sento bene quando torno da un concerto; la strada per tornare a casa è solitamente lunga, un centinaio di km, a volte di più, ma non mi pesa. Mi butto sul furgone, accendo la radio. Se mi sono ricordato del cibo mangio, altrimenti aspetto altre 2 ore per sfrizerare una pizza e metterla nel microonde. Ma non mi pesano, queste notti, anzi mi tengono vivo, mi fanno sentire Vivo!

Alla radio la musica del Fellini mi fa volare, fuori dal parabrezza tutto scorre come su un monitor, senza rumori, soppressi dalla musica alla radio (citando la Pausini).
E son lì che penso a quanto sono vivo guardando il monitor stradale davanti a me. Da qualche km il traffico è scomparso e sono ormai sull’ultimo tratto della Milano-Meda direzione nord, sono le ultime curve lunghe nei dintorni di Lentate. Alla radio la musica del Fellini, gli occhi incollati oltre il vetro, un’auto mi sorpassa, che quasi non me ne accorgo, lungo queste buie curve di vigilia.
Alzo il volume; due luci rosse ormai lontane, ma che strana curvatura, e poi di là, ma cazzo, cazzo no, le due luci rosse ormai lontane hanno repentinamente virato a destra, han preso proprio il punto dove c’è una piccola piazzola di sosta**, i guardrail alla fine delle piazzole curvano, per rientrare in carreggiata e, le due luci rosse sono attaccate alla vettura che mi ha appena sorpassato.
La curvatura del guardrail fa da trampolino e l’auto, con le sue luci, viene proiettata ad 80 km/h frontale contro il guardrail di sinistra, nooo cazzooo non lo sfondare ti prego che fai un disastro! … il guardrail fa il suo dovere e cede progressivamente senza sfondarsi ma rimbalza di nuovo la vettura su quello di destra, di nuovo un botto silenzioso coperto dalla disco che pompa alla radio.
Ma ti fermi o no cazzo?!
Rimbalza di nuovo e si gira fermandosi di traverso in mezzo alla carreggiata, occupando le due corsie, proprio alla fine di una lunga curva buia. “Cazzo czzo czzo noo porca troia”, lo dico ad alta voce, “come cavolo ti troverò?” penso nel mio silenzio.

(il tempo si dilata)

L’auto è laggiù a circa 200-forse 300 metri davanti a me.
Mi ricordo l’abitacolo rischiarato di bianco, le luci ancora accese come dei lumi esterni ad una baita in mezzo ad una radura, il fumo come se dalla baita il camino acceso attendesse l’arrivo di qualcuno.
Fermo il mio furgone ad una trentina di metri. Spegni il Fellini. Sgancia la cintura (e.. cazzo cazzo cazzzo…) e controlla gli specchietti, non c’è un cacchio di nessuno, accendi le quattro frecce, scendi e corri… corri… corri…
…. corri e prendi il telefono comincia a sbloccarlo, comincia a fare il numero! 118.
E’ buio, solo le luci accese della vettura, liquidi che scorrono sull’asfalto nero, esce fumo, una discreta quantità di fumo, dentro l’abitacolo non si vede nulla, è bianco, il fumo invade anche l’abitacolo e poi …. gli airbag … gli aribag sono esplosi e si vede solo bianco dentro e nulla.
Provo ad aprire la portiera, cazzo ti pareva… è bloccata!
Ci riprovo ma nulla; non arriva nessuno.
Di nuovo tira la portiera ma non si muove, poi qualcosa, non ricordo, forse un rumore da dentro… gli chiedo qualcosa tipo “mi senti? come stai? riesci ad aprire?”.
Non mi risponde ma si sente toccare da dentro la maniglia, “dai spingi! spingi forza!”, la portiera si sblocca anche se di poco, il 118 risponde, una vettura sopraggiunge e mi auguro che non ci venga addosso pure lei. Si ferma pochi metri davanti a noi ed un altro soccorritore*** fuori servizio si presta a fermare altre auto che di lì a poco arriveranno.
La portiera si è sbloccata “spingi dai spingi di più!!” dico deciso, io tiro e quella dannata portiera alla fine quasi la strappavo. “Ce la fai ad uscire?” “si”, con un filo di voce confuso… “dai vieni via! in fretta che qui fuma tutto … dai andiamo via!”, intanto parlo col 118 … condizioni … “(…) e mandate i Vigili del Fuoco che l’auto fuma e perde liquidi”.
“Prendo il telefono, posso prendere il telefono?” mi dice di nuovo il ragazzo della Punto; ” si ma sbrigati, sbrigati dai…. dobbiamo allontanarci!” intanto tolgo le chiavi dal quadro.

Poco dopo la strada si affolla di vetture, quasi nessuno però scende da queste, resto io col l’infortunato, il secondo soccorritore che si occupa della viabilità e del sollecito ai VVF ed arriva un terzo soccorritore, ma ormai il peggio è andato.
Metto i guanti che non ho fatto in tempo a mettere prima, il saturimetro**** che mi porto sempre com me e controllo alcuni parametri del ragazzo, sembra a posto.
Una metallina per tamponare il freddo in attesa dell’ambulanza, una telefonata col padre dell’infortunato.

“Cosa è successo?” mi chiede poi il giovane mentre lentamente si riprende.
“Hai sbandato repentinamente a destra e ….(…) … probabilmente hai preso un colpo di sonno”.

Arriva l’ambulanza, arrivano i CC, arrivano poi anche i Vigili del Fuoco.
Scatto anche qualche fotografia, perché reporter si è dentro, come soccorritori.
Lascio i miei dati quali unico testimone ai CC.
“Signori posso andare?”

E riparto.

(rewind)

Mentre risalgo verso Como comincia (di nuovo come ogni volta) il solito rewind mentale che ti porta a ripercorrere tutto l’accaduto.
E’ un momento importante questo (per me); ti permette di andare a rivedere quello che hai fatto e come lo hai fatto, soprattutto cercare se ci sono stati errori o meno. Come per esempio il fatto di scendere dal furgone senza indossare subito la pettorina di soccorso che è lì, nella portiera, ma l’hai messa solo dopo 10 minuti, il caschetto che tengo a bordo che non hai indossato, oppure che sei corso verso l’auto senza nemmeno un paio di guanti da lavoro o il bloster antifurto che poteva servirti per rompere il lunotto***** nel caso le portiere avessero continuato a non aprirsi. Insomma, cominci un po’ ad autocazziarti ma è quello che serve per la prossima volta. La parte di rewind e controllo a tappeto sanitario invece, sembra essere a posto.
Poco dopo, anche questo mi accade sempre, ripercorri le ore prima e ti ricordi la frase che la Cri (vedi inizio) ti aveva scritto.
Perché è vero: le cose accadono sempre per un motivo e tutto è già scritto.
E constati che: stavi per essere buttato fuori da Forum dopo 10 minuti invece sei riuscito a stare sino al termine, che volevi fermarti a cenare nel parcheggio ma hai deciso di partire subito, e che l’accredito per la Pausini pensavi di chiederlo per il 23 poi invece l’avevi chiesto per il 28 ma ti avevano telefonato il giorno prima per dirti che solo il 23 era fattibile.
Coincidenze?
Voi pensate come credete, io ho un mio preciso pensiero su ciò.

Non ho fatto granché !
Mi son solo fermato.
Il ragazzo stava bene per quello che era successo.
L’auto alla fine, fortunatamente, non aveva preso fuoco.
I VVF erano arrivati.
Non ho fatto granché !
Però può essere che, se non ci fossi stato, non mi sarei fermato trenta metri prima con le 4 frecce accese in evidenza, nel buio della lunga curva, con la Punto di traverso semi invisibile, l’auto arrivata dopo … avrebbe potuto centrare la Punto…
Non lo so?!
Di sicuro il tutto mi ha messo di nuovo alla prova. L’adrenalina è partita e riparte ogni volta che rileggo questo racconto.
Avete mai sognato di trovarvi in una situazione di emergenza sanitaria e non riuscire a comporre il numero del 118 sul telefono perché premi un tasto ma ne premi insieme due o tre e alla fine fai fatica e … Si avete ragione. Faccio dei sogni strani ogni tanto.

segue sotto >> dopo le foto del incidente >>>

Immagini un po’ creativamente elaborate relative a “Tutto in una notte – accadde la vigilia di Natale, incidente sulla Mi-Meda a Lentate” – photo © GiovanniSalici.com

richieste di immagini ad Archivio Fotografico Giovanni Salici

(la notte dei morti viventi)

Mentre son quasi sul lago il “Fellini” che avevo riattivato, non si “prende” più, e passo a qualcosa di più tranquillo.
Ma il “Tutto in una Notte” mi riserva un’altra sorpresa.
Supero Argegno, passata l’una e trenta di questa vigilia, quando su un tratto di strada più veloce ed ampio scorgo un fuoristrada, fermo a lato in una piazzola, ma parcheggiato in modo che parte di esso sbordi in modo evidente sulla carreggiata. Le quattro frecce e le luci accese, passo di lato cercando di vedere dentro l’abitacolo ma non riesco e proseguo … si però … non mi convince.
Ferma il furgone fai la retro ed accendi le tue 4 frecce.
Mi affianco al fuoristrada e dentro c’è una donna appoggiata immobile al sedile. Dormirà?! Penso, penserete anche voi, mi auguro soprattutto.
Pet Pet faccio col clacson (cosa posso farci? il mio clacson fa pet pet), nulla; immobile.
Di nuovo pet pet; nulla. Oh miinchia! Esclamo giusto per non ripetere il “cazzo” di 40 minuti prima.
Scendo dal furgone mentre dietro cominciano a fermarsi altre vetture – stavolta indosso la pettorina fluo di soccorso- mi avvicino e busso al vetro toc toc… minchia, nulla; riprovo un altro paio di volte finché alla terza la donna si gira verso di me che tiro un sospiro di sollievo: “Come va? Stai bene? Sei a posto?”.
Lei abbassa il finestrino e mi rassicura che si era fermata preventivamente per via di un colpo di sonno.

E’ la notte dei colpi di sonno!
Gio! Andiamo a casa prima di avventurarci in un’altra serie di “Avventure del Gio Temerario”, magari la breve raccolta thriller di “la notte dei colpi di sonno!” (o la notte dei morti viventi)
Chissà se il prossimo anno riuscirò a restare a casa la Vigilia di Natale visto che pare che … ogni anno per quella data mi tocca scendere nella grande M.

© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore

note:
* Fellini (una nota discoteca di Pogliano Milanese che trasmette anche via radio tutte le notti su radio Cuore fm 92.6 e 101.7, Reporter fm 103.7, Puntoradio fm 96.3, Planet fm 95.1, Italia Network fm 101.9)
** quindi la sfortuna ha voluto che l’impatto a destra fosse di tre metri in più ad un normale impatto contro il guardrail e che vii fosse anche l’effetto schizzo-trampolino dato dalla curvatura del guardrail verso sinistra
*** saprò solo alla fine che si trattò di un altro soccorritore fuori servizio (ma quanti cazzo siamo?)
****Il piccolo contenuto sanitario del mio “bagaglio quotidiano” consiste in: alcuni guanti di lattice, un laccio emostatico, una pocket mask ovvero una mascherina di silicone che permette di effettuare la respirazione (tipo bocca bocca ma con in mezzo la maschera) di supporto in sicurezza, alcune cannule orofaringee (cannula di Mayo, di Guedel, di Safar e di Bierman) di varie misure (adulti e pediatriche), almeno una metallina (coperta isotermica argento/oro), degli steri strip (lingue adesive di punti) e da alcuni mesi anche un piccolo saturimetro (apparecchio che collegato al dito del paziente in modo non invasivo consente di determinare la Fc frequenza cardiaca e soprattutto il livello di ossigenazione nel sangue ovvero la saturazione).

***** è meglio, dovendo e potendo, rompere ed entrare dal lunotto posteriore; i finestrini laterali potrebbero risultare troppo piccoli per entrare e non sapendo quante persone a bordo vi siano (anche eventuali sui sedili posteriori) si rischia di rompere il vetro schizzando le schegge nei loro occhi, il parabrezza è grande per entrarci ma vi è sempre il problema delle schegge (soprattutto se i passeggeri non sono coscienti e quindi non possono coprirsi il volto)

Chiedo scusa per l’uso di alcune parole poco “ortodosse” quali czz e miii… ma sono le reali usate in quei frangenti e mi servivano per rendere efficace lo scritto.

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2 Responses to “Tutto in una notte – accadde la vigilia di Natale”

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  2. Paola ha detto:

    Caspita Gio, che racconto emozionante!!!

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