oggi ho soccorso un bambino

Mercoledì 05 ottobre 2011 h 23,07

oggi ho soccorso un bambino
(dedicato a Pietro)

Oggi ho soccorso un bambino…. questo pomeriggio, mentre ero a Sondrio per l’organizzazione interna di un evento della prossima settimana… ero lì che aspettavo con alcuni collaboratori quando una ragazza che stava con me mi dice che ha sentito un botto e gridare. Inizialmente non ci avevo fatto caso, non avevo sentito, poi ho teso le orecchie e lo sguardo a cominciato andare in quella direzione cercando di scavalcare una colonna, una siepe, la panchina, l’albero, ill muretto e una parte di strada che ostruiva la vista al seguito, sin quando è arrivato a toccare le teste di molte persone che stavano su di una strada sottostante lungo Mallero, a una trentina di metri da me. Alcune teste si muovevano, altre invece avevano già preso posizione fissa come spesso accade quando succede un incidente e comincia “lo spettacolo” dell’incertezza.
Qualche grida ancora disordinata, ho mollato una borsa e son corso col mio zaino* (che contiene sempre alcuni piccoli presidi d’emergenza ed urgenza*) verso quel luogo, sperando di non trovarmi di fronte a nulla di grave.

Avevano investito un bimbo di 6 anni con un’auto mentre questo era in bici accompagnato dalla madre a piedi.

Per fortuna il bimbo aveva il caschetto e sembra che abbia avuto solo contusioni ad un arto inferiore, ma era a terra ed urlava, si muoveva, contorceva e piangeva, piangeva forte, un po’ per dolore, un po’ dallo spavento.
Dopo, piano piano si è tranquillizzato,
ed è arrivata l’ambulanza.

…. Mi sta succedendo frequentemente di avere a che fare coi bimbi… (non solo nel soccorso… in generale… nelle escursioni come guida, nell’insegnamento del karate o più semplicemente nella vita di ogni giorno) … (son riflessioni che faccio ogni tanto…)
… Mi è piaciuto … il fatto che … sono riuscito nel mio intento di soccorritore (e di persona), in quel momento, a farmi guardare … a farmi ascoltare … “Pietro guardami! Mi vedi?” … e lui mi rispondeva deciso… “Pietro ascoltami, adesso stai tranquillo ….. ” e gli spiegavo cosa succedeva, perché gli tenevo la testa, perché non doveva muoversi, perché invece di andare a casa aspettavamo l’ambulanza per poi andare all’ospedale… per fargli capire che non doveva avere paura..
nel senso…
si è fidato… questo mi è piaciuto, mi è …. rimasto!

Nonostante un po’ di caos creatosi intorno (intorno) a quella situazione, nonostante il pianto che ogni tanto tornava per un breve attimo sino a che gli parlavo nuovamente, incrementando lo stato di confusione intorno a noi … gli dicevo “guardami” “ascoltami” … ed ha funzionato.

Certo, la situazione non era così drammatica come invece avrebbe potuto essere, in ogni caso quello che serviva, quello che necessitava, è stato dato, ha funzionato.
Avrebbe potuto riportare danni più seri come fratture e sarebbe servito certamente di più; avrebbe potuto essere incosciente o peggio in arresto e sarebbe stato necessario rianimare; certo, la situazione era fortunatamente più tranquilla.
Ma in quel momento, a quel bambino di 6 anni, una cosa serviva, essere rassicurato, farlo sentire a proprio agio in una situazione che lui non si sarebbe mai aspettato uscendo di casa con quella piccola bici rossa.
Questo senso di protezione, fargli sentire di avere il controllo della sua situazione, fare in modo che si fidasse, che non sentisse crepe o dubbi in quel che gli dicevo, il tutto senza durezza, senza distacco, ma con morbidezza, probabilmente con amore.. Amore per la Vita.

Sai … è bello … riuscire a sistemare, recuperare, una situazione … è come riuscire ad aggiustare … mettere una pezza … ma non è EGO … non è quello… non so se mi spiego…. è il piacere di avere dato ed esserci riusciti!
A volte invece …. a volte … ti rendi conto che non riesci a recuperare … te ne rendi conto…
però cosa fai?
se non riesci… non riesci….

Non vi ho raccontato questo per mettermi in mostra, per egocentrismo; ma solo per cercare di trasmettere quel senso di energia che intercorre tra due vite umane (a volte non umane) che condividono un momento importante pur non essendosi mai viste prime.
Forse è questo il senso della Vita

© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore

* Il piccolo contenuto sanitario del mio “bagaglio quotidiano” consiste in: alcuni guanti di lattice, un laccio emostatico, una pocket mask ovvero una mascherina di silicone che permette di effettuare la respirazione (tipo bocca bocca ma con in mezzo la maschera) di supporto in sicurezza, alcune cannule orofaringee (cannula di Mayo, di Guedel, di Safar e di Bierman) di varie misure (adulti e pediatriche), almeno una metallina (coperta isotermica argento/oro), degli steri strip (lingue adesive di punti) e da alcuni giorni anche un piccolo saturimetro (apparecchio che collegato al dito del paziente in modo non invasivo consente di determinare la Fc frequenza cardiaca e soprattutto il livello di ossigenazione nel sangue ovvero la saturazione) che oggi ho inaugurato.

Se vi capitasse di dover soccorrere una persona in strada (e non solo) che ha subito un trauma, e non sapete cosa fare, cercate quantomeno di tenerlo immobile, in asse, ovvero che la linea della schiena e quella della testa sia continua e lineare (senza cuscini o cose sotto il capo), questo ovviamente se è già rivolto verso l’alto. Se è rivolto verso il basso e non siete soccorritori, non giratelo!
Un’altra cosa essenziale e semplice dovrà essere quella di mantenere il capo dell’infortunato immobile, sempre, sino all’arrivo dei soccorsi specializzati. L’avete chiamata vero l’ambulanza? 🙂 … 118

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5 Responses to “oggi ho soccorso un bambino”

  1. cri ha detto:

    bravo Gio,.. aiutando, tranquillizzando quel cucciolo di uomo hai aiutato tanto di più un cuore di mamma che ..in certi momenti può….impazzire/scoppiare

  2. Marcella ha detto:

    Sono la mamma del piccolo Pietro, quell’energia che ti ha permesso di tranquillizzare il mio piccolo oggi ci ha permesso di incontrarci. Ho potuto ringraziarti per la tua generosità e disponibilità e ora leggere le tue riflessioni.Pietro ha letto con curiosità ed è desideroso di incontrarti.
    Condividiamo l’amore per la natura e l’apprezzamento del bello che tu sai immortalare con le tue immagini.A presto marcella e pietro

  3. Marcella ha detto:

    Sono la mamma del piccolo Pietro, quell’energia che ti ha permesso di tranquillizzare il mio piccolo oggi ci ha permesso di incontrarci. Ho potuto ringraziarti per la tua generosità e disponibilità e ora leggere le tue riflessioni.Pietro ha letto con curiosità ed è desideroso di incontrarti.
    Condividiamo l’amore per la natura e l’apprezzamento del bello che tu sai immortalare con le tue immagini.A presto marcella e pietro

  4. simo ha detto:

    Un urrà per tutti i volontari del soccorso (CRI etc..) che come te si prodigano per soccorrere persone in momenti di difficoltà, in un epoca come quella in cui viviamo dove l’ indifferenza la fa da padrone siete un esempio di come ancora si possa avere fiducia nell’essere umano.
    Complimenti.
    E grazie di averci trasmesso tramite questa testimonianza e le tue emozioni come il “dare” gratifichi più che il “ricevere”.
    Simo

  5. […] modo di parlare un po’ più a fondo rientrando in un mondo che mi ero lasciato alle spalle, Pietro che senza saperlo è stato artefice di una mia crescita, anche se gli è costata una bici lasciata […]

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