Sparare ai Cormorani: si comincia sparando informazioni inesatte

REDAZIONALE
Tra il Lario ed il Ceresio, 20 novembre 2009
Si stanno dicendo e scrivendo molte inesattezze in questi giorni riguardo a quello che alcuni definiscono “il problema dei comorani”. Inesattezze spesso dettate da non conoscenza scientifica ne logistica, riguardo a una specie animale tra quelle che più ha rischiato l’estinzione 30 anni fa, e che ora, grazie a tenacia, fortuna, leggi europee di salvaguardia (si perchè l’Europa ha leggi che lo stato italiano seguita a “derogare” o meglio a “imbarbare”) oggi si può dire sia temporaneamente salvo.

Bisogna smettere di stare in Europa e pensare ai propri giardinetti. Ci sono leggi di protezione! Soprattutto ci sono leggi! Altrimenti le stesse istituzioni avvallano il pensiero che “la legge non è uguale per tutti”.

Il temporaneo è d’obbligo quando si parla della provincia di Como, dove quando una specie animale comincia ad aumentare, sembra diventi il catalizzatore delle reazioni nervose che l’uomo ha, magari per motivi da ricercarsi altrove.
A questa non conoscenza di fondo subentrano poi paure dell’ignoto, “spauracchi” sociali e così via…. sicuramente pensati a fin di bene, ma di fatto provenienti sempre da coloro che non conoscono. Per ultimo, o meno, alcune lobby sempre pronte con la doppietta o altre scocciate perchè si vedono sottrarre (a loro avviso) un bene che loro di diritto non è!

La situazione non è nuova, già vista coi cinghiali prima, poi coi cervi, ecc… ora tocca ai cormorani, uccelli che forse per via della loro veste nero bruna scaturiscono nell’animo di quegli umani “che non conoscono” visioni apocalittiche e disagi immani. Pensare invece che nel nord europeo questi uccelli sono visti in talune regioni come una sorta di animale sacro!
Ma certamente, l’Italia deve tenere alto il suo status di meridione europeo, e correre sempre fuori dal gruppo.
L’altro giorno ho osservato due merli acquaioli in territorio di Menaggio. Ben due! Speriamo non siano troppi anche perchè uno di loro si stava mangiando un pesciolino che potrebbe essere utile a qualche umano come esca per una preda più grande.

Cerchiamo di sviscerare la situazione mantenendo indicazioni ed informazioni concrete.
I cormorani (per chi li conosce bene Phalacrocorax carbo o sinensis) sono così tanti come ci vogliono far credere?
Si sono sentite cifre da capogiro, che se fossero vere noi vedremmo sulle nostre teste ogni giorno volteggiare nuvole di nere. Hanno parlato di 3000 esemplari sino lo scorso anno in Valsolda. Ora si leggono 5 mila, forse 6 mila. Nei titoli addirittura 10 mila.
Insomma la matematica non è un opinione non si può raddoppiare e aggiungere ipoteticamente altri mille individui solo perchè si pensa. O perché il titolo suona più forte.
Si presume che i cormorani in Valsolda siano all’incirca meno di un migliaio, questo dall’ultimo censimento (che parla di 750 cormorani) effettuato dai rilevatori del Centro di Ricerche Ornitologiche Scanagatta di Varenna e dagli agenti della Polizia Provinciale. Ben diverso dal numero sparato a caratteri cubitali.
Ora, come si contano gli uccelli?
Non certo col pallottoliere. Qualche bravo e diligente studioso ornitologo si prende la briga, dettata dalla passione, di aspettare presso un posatoio o dormitorio, quando gli uccelli si fermano; si fa una conta di un’area e poi si moltiplica per la superficie totale. Non vi sono altri metodi! Non puoi fermali e mettergli il sale sulla coda.
Ora, vi sarebbe da capire alcune cose: per esempio se i cormorani di Valsolda, quelli di Campione, e quelli sul Lario e nei laghetti intorno a Como siano diverse colonie (come si vuol far credere) oppure che invece siano gli stessi (od in parte gli stessi) che a seconda di giornate od orari, si spostano a loro piacimento. Si perché, magari “chi non conosce” non sa che, questi volatili si spostano nell’arco della giornata anche per 50 o 100 km, quindi potrebbe essere che vi siano solo poche migliaia di esemplari che circolano tra il comasco, il lecchese ed il Canton Ticino. Ben lontana sarebbe l’ipotesi sventolata di 6000 o 10 mila individui, non vi sembra? Può benissimo essere che quel numero che si può osservare a Campione siano esemplari che il giorno successivo saranno a Valsolda o sul lago di Pusiano, quelli che si notano a Valsolda magari il giorno dopo (in parte ovviamente) saranno a Campione. E così via….. capite certo che se ogni giorno noi contassimo i cormorani in un punto diverso avremo delle cifre super pompate; anche se in buona fede.

Un’altra domanda o curiosità che ci si dovrebbe porre è: ma perchè questi uccelli sono “così tanti” ora in questa zona?
Bisognerebbe capire cosa è successo realmente, prima di agire insensatamente.
Potrebbero essere per esempio cambiate le rotte migratorie. Magari per reazioni ad azioni causate ancora una volta dall’uomo.
Può essere! Bisognerebbe studiare questi fenomeni, non “con non conoscenza” continuare a modificare a piacimento umano una natura che continua ogni giorno a dirci: “Ehi uomo! … guarda che così non si va più avanti sai?”.

Di seguito alcune precisazioni su quanto letto e sentito negli ultimi giorni riguardo al pesce mangiato, alla presunta alloctonia di questi uccelli ecc..

1- abbiamo già parlato del numero si è detto 5-6 mila ma potrebbero essere solo un migliaio o anche meno.

2- mangiano e divorano tutto il pesce?
Non divorano tutto il pesce; un po’ lo cacciano, non senza fatica.
I cormorani sul Ceresio si nutrono prevalentemente di Gardon; un pesce che nulla ha a che vedere con l’ecosistema nostrano (visto che l’ecosistema sembra interessare tutti… solo ora però!) in quanto introdotto dai pescatori e concausa (lo stesso gardon) dello sballamento dell’ecosistema…. i danni all’ecosistema sarebbero da ricercarsi forse più nell’inquinamento così come la eventuale sparizione del pesce.. andrebbero prima verificati gli scarichi nelle acque, le fogne abusive, i depuratori che funzionano male o non funzionano. Certo è molto più comodo che l’uomo faccia lo struzzo e dia la colpa ad un uccello.
Le alborelle, per esempio, sono scomparse da tutti i laghi prealpini lombardi quasi contemporaneamente già a metà degli anni ’90. Il cormorano all’epoca era pressoché una rarità da noi. Non si conosce ad oggi la causa della sparizione di questo pesce (poi reintrodotto) nonostante vari studi condotti, e risulta strana la modalità della scomparsa.

3- ammettendo che i cormorani si mangiano tutti i pesci (da dieci anni) ci si domanda come mai allora continuano ad aumentare?
Si vede che il pesce non manca allora?! Sembra logico, se vi sono cormorani è perché c’é il pesce, se si continua ad affermare (da anni) che di pesce non ce ne è più, allora non dovrebbero esserci nemmeno più cormorani i quali sarebbero volati in lidi più fruttiferi.

4- ll cormorano era in via di estinzione negli anni ’70 e solo grazie alla sua tenacia ed alle leggi di protezione è riuscito miracolosamente a salvarsi.
Il cormorano faceva, quindi, e fa tutt’oggi parte del nostro ecosistema detto paleartico e paleartico occidentale (di cui fa parte anche l’Italia) quindi non è corretto definirli NON autoctoni. Semplicemente nell’arco di tempo in cui stiamo vivendo noi la nostra vita, loro si stavano estinguendo. Se non avessero corso questo pericolo probabilmente li avremmo sempre visti.
Altro che la storia delle uova che venivano mangiate dagli uomini…

5- Si legge che le ville e casette di Santa Margherita sono infrequentabili a causa del guano che i cormorani lascerebbero sugli alberi della zona.
Le abitazioni della zona di Santa Margherita Valsolda sono frequentabilissime in quanto il dormitorio non è a ridosso delle case; infatti d’estate lungo quella costa c’è molto movimento turistico e non. Inoltre è una costa impervia, lontana dai nuclei abitativi, non stiamo parlando di paesi abitati, parliamo di una sorta di casette (certo alcune molto belle) lontane dalla civiltà (nel senso positivo). Quindi verrebbe anche da pensare: “ma finché rimangono lì che fastidio vi danno?“.
Mi sorge un dubbio: non sarà che la zona in questione debba essere “rivalutata” per un futuro speculo-edilizio? Mi auguro veramente di no, essendo un gioiello di ambiente quasi incontaminato. Quasi.
Speriamo che veramente a tutti interessi il famoso ecosistema.

6- I cormorani mangiano quando mangiano molto ca 400 gr di pesce (prevalentemente il famoso gardon sul Ceresio), addirittura alcuni studi realizzati sul Lario indicano tra i 260 gr, quindi non è poi così vorace come si sente dire ogni tanto con “sparate” di 1,5 kg di pesce ogni gg. Deve volare, quindi non può essere obeso.

7- Sollevato il problema degli escrementi.
Non si può dire che questi volatili non evacuino, però viene da sorridere sentire dire che le piante stanno morendo per colpa della cacca. Quando poi la cacca viene da sempre usata per concimare. Ma lasciamo perdere, invece riflettiamo sul fatto che a nessuna amministrazione sembra interessare la morte di una pianta quando c’è da costruire villette oppure realizzare parcheggi.
E’ forse interessato a qualcuno (dell’amministrazione dell’epoca) l’abbattimento dei 4 cedri ad Osteno, o dell’intero bosco e collina del Nanch a Menaggio?
Qualche amministratore sì è sollevato all’abbattimento del cedro centenario davanti al Sociale di Como? (si, si è alzato alle 3 del mattino per abbatterlo).
E la lista potrebbe proseguire in quasi tutti i comuni del Ceresio o Lario.
Ma per piacere!
La natura fa da se. Sa lei come gestirsi senza la supponenza umana.

E lo spauracchio della salmonellosi..… Non credo nessuno si mangi nulla su cui un cormorano abbia evacuato (senza prima lavare bene)… visto oltretutto che lì nessuno ci abita.
La salmonellosi si trasmette attraverso cibi (freschi solitamente) contaminati.

Ma mi spiace che in articoli e situazioni così delicate (come anche quelle legate all’ambiente, quelli sul “controllo” dei cervi, cormorani ecc..), non si cerchi di sentire anche pareri diversi, come succede normalmente in politica o in altri casi di cronaca.
Ma mi spiace come le istituzioni ed i media non tengano mai conto di chi con questi o con altri animali, o con gli alberi, o con…. vive, studia, conosce… dedica lavoro e vita.
No! Da noi quelli che contano sono i “pim pum pam”.
Invece altrove, situazioni così vengono recepite positivamente e “usate” anche per creare economia. Economia legata al turismo ecologico. Peccato.

Speriamo che la situazione si risolva positivamente per tutti ma qualora si proseguisse su questa deleteria strada della “NON conoscenza”, cerchiamo tutti alle prossime elezioni di ricordare chi sta con l’ambiente e chi no.

© Giovanni Salici
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articolo apparso sul Corriere del Ticino del 13 nov 2009

articolo apparso sul Corriere di Como del 15 nov 2009 cdc_20091115-cormorani
articolo apparso sul Corriere di Como del 18 nov 2009 cdc_20091118-cormorani

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