Maurizio Martucci Stop 5g e la società dei gigabyte. Vi raccontiamo tramite una video intervista come si prospetta la società e la vita dei cittadini con l’avvento del 5G, attraverso le parole del giornalista e scrittore specializzato nel tema.
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Maurizio Martucci Stop 5g e la società dei gigabyte
Dongo, domenica 11 febbraio 2024
Spara a zero Maurizio Martucci stop 5G e la società dei Gigabyte ed è un “piacere” ascoltarlo per la sua preparazione indiscussa e per la capacità di divulgazione che fa si che un tema così complesso possa essere capito da tutti.
Certo…“un piacere” …certo “capito da tutti”… In realtà sul piatto, ovvero in sala, viene snocciolato un mondo alle nostre porte assai inquietante. “Capito da tutti” …si fa per dire; in realtà mentre a Verceia in Valchiavenna la serata ha avuto un notevole flusso, così come il pienone di Como, a Dongo eravamo in pochi. Assordante in ogni incontro è stata l’assenza di tutti i sindaci di ogni comune chiavennasco e lariano occidentale (più Colico) che oltre a non presenziare od intervenire come da invito, non hanno nemmeno risposto al medesimo.
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struttura di antenne elettromagnetiche tradizionali (non 5G), Valgerola, Sondrio, 15 luglio 2023 AGS20230715_1580
5g e la società dei gigabyte
La società dei gigabyte è più alle porte di quanto si possa immaginare ed il 5g è il fulcro di tutto. Chissà perché non ci suona strano (ndr).
“Chi pensa al 5G come evoluzione della telefonia e dei dati mobili commette un errore enorme“, questa è una delle frasi di Maurizio Martucci durante la nostra video intervista che trovate sotto in questo articolo.
Il 5G non ha nulla a che vedere coi telefonini e con la velocità di connessione degli utenti. Apre invece all’Internet delle cose “IoT” brevetto, internet of thing. Le cose non saranno solo elettrodomestici e domotica, ma sarà un rete continua di telecamere a riconoscimento facciale (ultime notizie dalla GB Londra, anche lettura del labiale) ed un controllo costante del cittadino ad ogni spostamento, acquisto, vendita,…. Non è futuro ma è già presente nella città di Trento, prima “smart city” italiana. Ma si possono davvero definire intelligenti queste città?
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5g e le “smart city”
Il 5G apre alle città in 15 minuti delle quali la stragrande maggioranza della popolazione non ne sa nulla (tra i 20 e 40 anni ancor meno). Il segnale 5G necessiterà oltre alle grandi antenne su traliccio, anche di una serie di mini antenne, pressoché invisibili, che già vengono installate su lampioni, paracarri ed altro intorno a noi, a nostra insaputa. “Verranno istallate sui pianerottoli degli edifici in modo da interagire col segnale via Fibra fuori di casa“.
Siamo immersi e saremo ancora più immersi in un inquinamento elettromagnetico le cui conseguenze negli ultimi 30 anni sono già visibili e studiate, dichiarate anche in uno Studio del Senato (guarda o scaricalo qui) che tratta l’mpatto delle tecnologie nell’apprendimento dei giovani.
Attenzione che è uno studio del Senato della Repubblica e non un articolo o studio di chi sarebbe contrario alle nuove tecnologie ed elettomagnetismo.
Nel documento visionabile o scaricabile in pdf qui che invito a leggerlo completamente, a pagina 4 (del documento – pag 3 relativa numerazione pdf) cita testualmente:
“(…) l’abuso dei dispositivi digitali nelle mani dei nostri giovani.
Il meccanismo e` a tutti gli effetti analogo all’uso della cocaina (…)”
…Lo scrive lo stesso Stato che impone iper-digitalizzazione e spinge verso un futuro iper-tecnologico dal quale difficilmente si scapperà se non con la volontà della maggior parte dei cittadini ed il costante rifiuto di nuove imposizioni. Ovviamente anche con qualche rinuncia (effimera).
5g e la Salute pubblica
ovvero dei singoli cittadini
Ma l’incremento di antenne, nonché delle soglia limite, porterà gravi conseguenze di salute pubblica che per economia e arroganza, non vengono ne considerate oggi, ne studiate. Si parla di tumori, di malattie cardiache, di ipersensibilità all’elettromagnetismo, di patologie neurologiche, disturbi di varia entità, di diabete di tipo 3….
Tutto senza che il cittadino ne sia oggi informato. I NoVeritas (leggi in questo articolo in fondo) tacciono, la politica invece acconsente.
Acconsente non solo al del 5G ma a fine 2023, in piene vacanze natalizie e capodanno (le porcate avvengono a fine anno o ferragosto dice Martucci – gli diamo ragione) il governo Meloni tramite il ministro Adolfo Urso ha concesso alle compagnie telefoniche o di infrastrutture tali, l’aumento della soglia da 6volt/metro a 16. Ma, per uno “stratagemma” che risale al governo Mario Monti 2012, tali soglie italiane risultano in realtà circa il doppio o triplo (difficile stimare ed è spiegato in questo articolo dell’ 8 agosto 2023 o nella Videonews sotto).
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video riprese © GiovanniSalici.com
richieste di immagini ad Archivio Fotografico Giovanni Salici
6G già alle porte
Argomento solo citato, che troverà il suo sviluppo nel 2028 ma, siccome in Italia siamo i più furbi, già nel 2025 troverà in Sardegna la prima regione test a livello mondiale.
Sardegna, Nato, 6G!
Il 6G è “internet of body” ovvero la connessione tra i corpi (umani ovviamente giusto per essere chiari).
Chi volesse seguire Maurizio Martucci ecco il suo
canale Telegram https://t.me/MaurizioMartucci
In questo video dell’incontro di Como che trovate sul canale YouTube di Lionello Rovati l’integrale della divulgazione di Maurizio Martucci Stop 5g e la società dei gigabyte
https://youtu.be/yXaSlPEOhBQ
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