Il Biolaboratorio a Trieste e Pesaro dove vengono manipolati virus e vaccini. Può l’Italia diventare come l’Ucraina o Wuhan? Chi c’è dietro?
Preoccupazioni per il
Biolaboratorio a Trieste e Pesaro
mercoledì 01 marzo 2023
La nostra Trieste e Pesaro come Wuhan o come l’Ucraina? È una preoccupazione giustificata. Nelle due cittadine italiane sono presenti 2 biolaboratori dove si “studiano” virus letali. La notizia non è certo una novità, soprattutto quello marchigiano è balzato alle cronache già mesi fa dopo che i cittadini hanno cominciato a protestare contro le istituzioni ed amministrazioni locali per aver autorizzato le attività.
Il Nobel Montagnier l’aveva già detto
ma lo additarono come rincoglionito
Ma proprio in questi giorni, nei quali, giustizia morale viene fatta verso il defunto Nobel Luc Montagnier, il quale aveva dichiarato a suo tempo che il virus SarsCov2 fosse di origine umana (creazione di laboratorio), dicevamo, in questi giorni arriva proprio questa conferma, da parte di un ente energia americano. Ed è così che le preoccupazioni verso il Biolaboratorio a Trieste e Pesaro salgono.
A Pesaro, laboratorio livello sivurezza P3, vengono studiati da parte dell’Istituto Zooprofilattico Umbria diversi virus pericolosi o letali per animali ed uomini. Fin qui, la notizia potrebbe essere ambigua, potrebbe celare “normali” attività scientifiche di prevenzione, oppure, visti i tempi, già portare preoccupazioni. Certamente, l’accaduto in Cina a Wuhan porta a riflettere molto, soprattutto in zone densamente abitate!
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Il Nobel Luc Montagnier preso per rincoglionito
i complottisti come disadattati ignoranti
ma poi guarda caso…..
Ma un’attenzione particolare va a Trieste, dove nel centro “Science Park” si stanno studiando virus per “prevenzione a future pandemie” (come da ammissione della direzione riportato anche nel servizio di Fuori dal Coro del 28 febbraio 2023). Questo biolaboratorio sta per fare il “salto di livello” passando da P3 a P4 (un livello di sicurezza più critico, più avanzato) nel quale l’ingerenza militare è automatica. Di conseguenza il rischio che vi siano attività di studio e creazione di armi biologiche e batteriologiche. La preoccupazione su Trieste merita una attenzione particolare aggiuntiva (non che la precedente non lo sia) in quanto gode di finanziamenti pubblici come il Ministero Affari Esteri, ma anche di finanziamenti privati e ….indovinate?
Si proprio lui, il solito Bill Gates e la fondazione Bill & Melinda Gates!
E volete sapere di cosa si occupa, tra le altre, il Bio laboratorio del Friuli Venezia Giulia? Si esatto…di DNA, mRNA e vaccini.
Questo biolab che si trova in territorio italiano, pur godendo di finanziamenti istituzionali è però fuori dalla nostra giurisdizione. Le nostre autorità quindi non possono entrare se non autorizzate.
O un doveroso Risveglio
o la fine dei topi
Ormai credo che la parola “complottisti” e “teoria del complotto” debbano essere abbandonate anche dai più scettici. Sono troppi i tasselli che giorno dopo giorno si incastrano; tante le previsioni di anni fa prese sottogamba che trovano ora concretezza. La riflessione e la domanda che ci si deve porre è: “vogliamo proprio finire come topi oppure ci svegliamo?” Ma la sveglia pur passando dall’informazione e dall’essere informati, non potrà certo fermarsi li! Il tempio stringe. Tra pandeminchia e, si ipotetiche ma annunciate dai davosiani, ri-pandemie, tra ID identità digitali e abolizione contanti, tra scie chimiche, geoingegneria e farine di insetti inserite nei cibi comuni, auto elettriche diversamente inquinanti ed ancora mille falsi miti ecologici come pretesti di un ambiguo problema di CO2…non c’è più tempo. Oppure il ratto saremo noi!
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© Giovanni Salici
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Questo è il reportage video di Raffaella Regoli per Fuori dal Coro
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/friuli-venezia-giulia/trieste-wuhan-laboratorio_61700318-202302k.shtml
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