storia dell’albero (il salice bianco)
Menaggio, me 23 luglio 2008 h 23,00
storia dell’albero (il salice bianco)
C’era un grande albero che dopo 20 primavere era bello, tutto in fiore,
folta la sua chioma, ancor meglio fiorita dopo 30 primavere.
Le sue radici affondarono nella terra dove fu piantato, e divenne stabile.
Ci fu un autunno in cui perse molte foglie,
il gelo e le intemperie lo sorpresero dopo circa 40 inverni.
E ci furono molti freddi inverni troppo lunghi e rigidi
e primavere con estati troppo corte.
Le sue radici divennero forti, dure, si aggrappò alla vita come potette,
ma i sui fiori non sbocciavano.
Ogni tanto qualcuno gli intaglia la corteccia
o gli incide un cuore, una data, una frase.
Ogni tanto un uccello fa il nido tra i suoi rami
quasi a dimostragli la sua utilità.
Ma fa fatica a vivere, adagiato in quel prato,
da dove osserva il mondo che lo guarda, a tratti nell’indifferenza,
a volte accorgendosi seppur brevemente
delle meravigliose storie che la sua corteccia può raccontare
e le sue fronde sempre esposte al vento possono sussurrare.
© Giovanni Salici
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leggi la trilogia de “storia dell’albero” ovvero “il salice bianco”
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