L’ultimo inverno

l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici
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il salice bianco si prepara all’ultimo inverno, alcuni cormorani dimorano tra i suoi rami, Lago del Piano, riserva naturale – photo © Giovanni Salici

Menaggio, notte lunedì 04 novembre 2008 … ed altri giorni successivi

L’ultimo inverno ovvero poesia (parole) di novembre 
ovvero
salice bianco (finale
)

Non più forza, non più linfa scorre,
solo la fatica di una incomprensibile vita
passata ad osservare le meraviglie aeree
di stormi selvatici che si, loro si, 
che uscivano dagli orizzonti per voli lontani.
Ricordi di fiori, ricordi di luglio e agosto, 
notti di plenilunio, speranze di nuovi albori.
Ma pochi sono i momenti in cui, 
alle sue radici forti, venivano 
gioiosi a cantar  i cannareccioni, 
ed intorno ai rami, in voli ellittici,
a danzar festosi stormi di rondini,
molto più numerose furono le distese nebbiose,
la galaverna che tutto lo avvolgeva, le notti insonni, 
il passar del vento che scosse le foglie ed i rami tesi. 

Ora sovrasti, con la tua sagoma scura,
quello scorcio di lago che divenne tua dimora.
Aspettando con eleganza e dignità, 
quel momento supremo di solitudine, 
che dal primo tuo sbocciar, sapevi dovea venir.

Non resta che l’adagiare i sui rami
rinsecchiti dalle stagioni passate;
dentro quest’acqua fredda
che diverrà presto gelo.
Ad altro non servon più, 
che alla breve sosta d’una ardea cinerea,
che assiste dall’alto alla sua decaduta.
Le poche gemme tentate d’estate
sono state folate dai venti autunnali,

L’ultimo inverno bussa all’aurora

© Giovanni Salici
All right reserved
Tutti i diritti sono dell’autore

prefazione
Questa poesia o racconto è l’epilogo finale della Storia dell’albero
Si divide sostanzialmente in una prima parte scritta il (4 nov 2008) divenuta poi finale, ed una seconda parte scritta successivamente (intorno al 20 nov ed il 2 dic 2008) divenuta la parte iniziale.

La prima parte, ovvero il finale, è stato scritto pressoché di getto e può essere considerata l’essenza, il cuore, “la” poesia, potrebbe esistere da sola. E’ evidenziata con il carattere bold. 
La parte scritta successivamente e inserita all’inizio è una specie di “preparazione” all’epilogo finale.

leggi anche “storia dell’albero” (“il salice bianco”)

leggi la trilogia de “storia dell’albero” ovvero “il salice bianco”

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One Response to “L’ultimo inverno”

  1. […] più ci saranno. L’Anima sola vagherà attorno ai rami spogli e grigi nelle umide nebbie dell’ultimo inverno con la sola speranza che un giovane picchio prenda lì dimora per onorare la memoria di […]

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