la prima kayakata dell’anno

Menaggio, mercoledì 04 gennaio 2012 h 17

la prima kayakata dell’anno

Guardo fuori dalla finestra, è mattina, son giorni che ho voglia di fare una pagaiata.
Nulla, oggi è nuvolo, vento da nord anche se appena accennato.

Finisco di pranzare, guardo fuori dalla finestra, il sole si è fatto strada, il lago si è calmato.
Vai!
Mi cambio in un lampo; beh… quasi.
Mi aspetta l’inaugurazione del nuovo (il mio) giubbotto di salvataggio. Così alle 15 più o meno riesco a buttar giù (si fa per dire) il mio Oasis giallo in acqua ed uscire, si va. Purtroppo nel mio “cambiarmi in un lampo” il sole ha già fatto ciao ciao scendendo dietro la sagoma del Crocione-Galbiga, e, il vento del nord, sebbene non violento, ha ricominciato a risalire. O a scendere, dipende dai punti di vista.
In ogni caso son in acqua deciso a farmi la prima kayakata del 2012, ed inaugurare il giubbotto, le calze in neoprene, la mia nuova maglia in Lycra dell’ Aquadesign ed altre cosuccie.
E poi, proprio sto vento, come non approfittarne? Quindi entro in favore e comincio a surfare su queste belle onde che trasportano il mio scafo che vola leggero sull’acqua. Nonostante sia il 4 gennaio, si sta di un bene qui dentro (o qui fuori, in acqua)… a volte uscire nell’acqua … il più delle volte … ti trasporta letteralmente in un altro spazio-tempo, ti perdi lontano da rumori, tutto il mondo là sulla terra ferma sembra preso dai mille problemi, tu invece sei “rallentato” col fruscio della tua pagaia che accarezza l’acqua, entra ed esce, ma sempre con quel rispetto quasi che la ringrazi di darti quell’opportunità, di godere con lei dei voli di gabbiani sopra la tua testa, dell’aria che ti avvolge con le sue caratteristiche a seconda della stagione… e ti perdi. Oppure, ti ritrovi.

Il sole è ormai calato e la luce lo sta seguendo; il contrasto tra l’ombra scesa su Menaggio ed il sole che ancora riempie il pomeriggio invernale di Varenna, del Legnone e delle Grigne, è incredibilmente percepibile da qui.
Mi permetto qualche altra “surfata” tra le onde naturali del vento e quelle artificiali rincorse verso il passaggio del traghetto.
E’ divertente, mi piace, come un surfista che porta la sua tavola al largo poi ci sale sopra e torna a riva cavalcando, mi piace portare il mio kayak incontro ai natanti, traghetti, battelli, aspettare le loro onde e quando me le trovo ad una decina di metri, girare poppa prua e farmi trasportare in corrente.

Per oggi basta, si esce.

© Giovanni Salici
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Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici
Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici Gio Temerario, 1a kayak 2012 photo © Giovanni Salici
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Gio, 1a uscita kayak 2012 – photo © Giovanni Salici AGS20120104_0160
richieste di immagini ad Archivio Fotografico Giovanni Salici

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Vedi anche Cimento Invernale 2009

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