Archive for the ‘poesie’ Category

Passer domesticus + Passero nel vento

venerdì, Gennaio 23rd, 2009

Passer domesticus, passero domestico

Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici
Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici
Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici Passer domesticus photo © Giovanni Salici

Passer domesticus, passero domestico – photo © Giovanni Salici

Menaggio, lungolago 23 gennaio 2009
scritta domenica 25 gennaio 2009 h 22,41

Passero nel vento

Nel freddo pomeriggio invernale, con la “cresta” sferzata dal vento gelido, impavido controllava il suo arem ed il suo territorio dall’alto della siepe, scrutando se vi fosse qualche briciola dimenticata dall’uomo.

© Giovanni Salici
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Deserto nel cuore

domenica, Dicembre 7th, 2008

Menaggio, casa domenica 07 dicembre 2008 h 20,45

Deserto nel cuore

Non più colline di dolce verde e rugiada,
ne mari di calmi blu e tepore.
Non più la Grona di arancio sole e camosci,
ne laghi ingialliti aspettando lo sguardo.

Saranno praterie di neve e gelo,
relitti su scogli bagnati dal tempo.
Saranno deserti vagando nel nulla,
cieli di pece senza comete.

© Giovanni Salici
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Assenza

domenica, Dicembre 7th, 2008

Menaggio, strada di casa e casa domenica 07 dicembre 2008 h 20,15

Assenza

Forse un giorno troverò la forza
per affrontare quella Assenza
che oggi mi costringe in questa Essenza.

Il blu marino mi entrerà in fondo agli occhi
in una notte di Tivano
in cui nulla si può più fare.

Forse un volo, un canto, un grido.
Forse un silenzio assordante.

Il freddo diverrà calore
e quell’abbraccio sarà per sempre.

© Giovanni Salici
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L’ultimo inverno

domenica, Novembre 30th, 2008
l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici
l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici
l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici l'ultimo inverno photo © Giovanni Salici

il salice bianco si prepara all’ultimo inverno, alcuni cormorani dimorano tra i suoi rami, Lago del Piano, riserva naturale – photo © Giovanni Salici

Menaggio, notte lunedì 04 novembre 2008 … ed altri giorni successivi

L’ultimo inverno ovvero poesia (parole) di novembre 
ovvero
salice bianco (finale
)

Non più forza, non più linfa scorre,
solo la fatica di una incomprensibile vita
passata ad osservare le meraviglie aeree
di stormi selvatici che si, loro si, 
che uscivano dagli orizzonti per voli lontani.
Ricordi (altro…)

il cassetto

domenica, Novembre 9th, 2008

Menaggio, finestra casa Salici domenica 09 novembre 2008 h 14,47

il cassetto

E’ passato in un istante,
questo mio tempo.
Che in un volo d’ali bianche,
son già qui a guardarmi indietro.
Guardo dentro in quel cassetto,
dove i ricordi han tutti un nome.
ma i sogni son scappati,
quasi fossero in prigione.
Vedo solo il giorno stesso,
e la mia vita finisce qua.
Sotto il punto di questa penna,
tra inverosimile e realtà.

© Giovanni Salici
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Nebbia silenziosa

giovedì, Ottobre 23rd, 2008

Menaggio, lungo lago mercoledì 22 ottobre 2008 h 23,30 circa

Nebbia silenziosa

Nebbia silenziosa
che ti confondi con l’acqua di questo lago,
da oltre il riflesso della torretta
sin tutto il mio orizzonte che nascondi.
Solo da fievole luci di Varenna ti fai penetrare dolcemente.
Ricci di castani, pigne di canfore e foglie di platani
cadono nell’acqua di questa notte d’autunno.
Mentre entro in questa sfera magica dal pontile del tempo. (altro…)

11 settembre

giovedì, Settembre 11th, 2008

Menaggio, giovedì 11 settembre 2008 h 11,40

11 settembre

Viaggiavo sulle onde così lontane
da quel luogo che cambiò le vite,
storie spezzate, improvvise solitudini,
desolazione immensa,
macerie umane più frantumate
dei resti materiali.

Viaggiavo sulle onde così lontane
coi gabbiani che volavano
come volavano le vite spezzate,
quella rabbia violenta di tanta morte,
inutile,
dolore nel cielo che cadeva sulla terra
che cambiava le speranze
che uccideva i loro domani.

Viaggiavo sulle onde così lontane
e non compresi
e non comprendo

ma le onde quel giorno si rompevano
sullo scafo tagliente

e due scafi taglienti
quel giorno si ruppero
contro vette che caddero
su una valle di straziante dolore.

© Giovanni Salici
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Acqua del Lario

mercoledì, Settembre 10th, 2008

Menaggio, pontone sul lago, mercoledì 10 settembre 2008 h 23,20

Acqua del Lario

Acqua del Lario
sei come la mia vita.
Scossa da onde violente,
che si frangono sui muraglioni,
mosse da venti inesorabili;
liscia, dolce e pacata, ritrovi armonie e splendori;
soffia la Breva che forza la tua naturale discesa;
pungente ti innalzi di fronte al Tivano;
ti increspi come la pelle
al passare degli inverni;
profonda come il mio mondo,
rifletti la luce che non ho!

© Giovanni Salici
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Acqua nera

mercoledì, Settembre 10th, 2008

Menaggio, pontone sul lago, mercoledì 10 settembre 2008 h 23,10

Acqua nera

L’acqua è nera come pece
sotto questa luna velata
in sera di fine estate.
E mi cullano le onde leggere e costanti da oriente.
Come in stallo,
sospeso nel vuoto di una vita,
rimango,
in attesa di quello che sarà,
il mio domani.

© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore

Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici
Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici
Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici Acqua nera photo © Giovanni Salici

Acqua nera – photo © Giovanni Salici

storia dell’albero (il salice bianco)

mercoledì, Luglio 23rd, 2008

Menaggio, me 23 luglio 2008 h 23,00

storia dell’albero (il salice bianco)

C’era un grande albero che dopo 20 primavere era bello, tutto in fiore,
folta la sua chioma, ancor meglio fiorita dopo 30 primavere.
Le sue radici affondarono nella terra dove fu piantato, e divenne stabile.
Ci fu un autunno in cui (altro…)