itinerario due mesi Svizzera Calabria in bici salvata; il viaggio di Sheila

attraversare nord sud Italia in bici: il viaggio di Sheila anche con se stessa | PARTE 2 le motivazioni

Questa è la seconda parte relativa ai due mesi di viaggio per attraversare nord sud Italia in bici. Ripercorrere i pensieri e gli anni della vita già conosciuti, mentre si percorrono nuovi sentieri incontrando persone mai viste prima. E’ questa seconda parte dell’intervista con Sheila Mileto, molto intensa, un insieme di dolore e di gioie senza troppi filtri, che precedono questo attraversamento dell’Italia. Una Storia di “Gente Tra Le Rive”.

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nord sud Italia in bici, due mesi dalla Svizzera alla Calabria con una bici salvata; il viaggio di Sheila
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Vista dal Pianoro di Ciolandrea, San Giovanni a Piro, Belvedere delle Quattro Regioni, costa del Cilento (Campania), lo Stromboli (Sicilia), il Cristo di Maratea (Basilicata) e la costa calabra. Italia 09 novembre 2022 SHM20221109_7771
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la vita stessa è un viaggio e, quindi, ogni singolo giorno lo è… E non finisce mai, ogni giorno si riparte e si arriva da qualche parte… anche stando fermi, anche nella solita quotidianità! Fondamentalmente non serve andare lontano…”


attraversare nord sud Italia in bici:
il viaggio di Sheila anche con se stessa

PARTE 2 le motivazioni

domenica, 13 novembre 2022
Questa è la seconda parte relativa a due mesi per attraversare nord sud Italia in bici: il viaggio di Sheila anche con se stessa. Il suo viaggio (qui la prima parte – Svizzera Calabria in bici) potremmo certamente definirlo anche un viaggio interiore, come forse, dovrebbero esserlo tutti. Ripercorrere i pensieri e gli anni della vita già trascorsi, mentre si percorrono nuovi sentieri incontrando persone mai conosciute. In questa seconda parte Sheila Mileto si racconta molto, entrando in particolari anche privati e spiegando le motivazioni di questo “Locarno – Soverato” in bicicletta. E’ questa seconda parte dell’intervista, molto intensa, un insieme di dolore e di gioie senza troppi filtri, che precedono ed accompagnano, questo attraversamento dell’Italia.

nord sud Italia in bici: il viaggio di Sheila
l’intervista in cui la ciclo viaggiatrice racconta molto di se stessa

GSnews – il perchè di questo viaggio? perchè proprio ora?

SheilaAvevo iniziato a pensare di fare il Cammino di Santiago (il più famoso) nel 2013 e quindi chiesi un congedo non pagato di un anno al lavoro. Quell’agosto però mi frantumai la clavicola sinistra durante un torneo amatoriale di calcio… Dopo mesi di battaglie e fatiche contro l’assicurazione, finalmente ottenni giustizia … In seguito mi è pure venuta una “ileite subacuta ulcerativa” per la tanta rabbia di quel periodo. Per i medici probabile Morbo di Crohn, unica cura pastiglie a vita… per l’omeopata invece curabile con cure naturali, ed anche secondo me, oltre che con pazienza e con uno stile di vita diverso e, soprattutto, “mangiando meno rabbia”. Risultato dopo qualche mese: quello che avevano visto prima con colon e gastroscopia non c’era più; per i medici un risultato inspiegabile! Per me invece è stata la conseguenza della risoluzione di una problematica (v. psicosomatica).
Durante questo periodo difficile, mi capita una delle cose più belle della mia vita (la seconda, dopo la nascita di mia nipote Sumaj nel 2011), infatti a maggio 2014 conosco Adriano, che è stato poi il mio compagno per 5 anni, davvero meravigliosi, ma in parte anche difficili. In questo periodo ci siamo messi in gioco anche come famiglia affidataria SOS e, tra il 2018 e il 2019, abbiamo ospitato, per qualche mese, prima Gabriel (4 anni) e poi Michele (18 anni). Esperienze molto impegnative ma anche molto belle e profonde, rimaste nel cuore. Sì perché, tra l’altro, a inizio 2016 decido di lasciare definitivamente il lavoro al 60 % (mantenendo solo le curatele), con l’idea di sviluppare assieme ad Adriano un progetto socio-culturale e di accoglienza (tipo B&B “sostenibile”), che ci permetta di vivere ad altri ritmi, con dei valori di sostenibilità e rispetto del pianeta e tanto altro. A fine aprile, pochi giorni prima della fine del contratto di lavoro, mi rompo però pure l’omero (sempre a sinistra)… avevo voluto provare a giocare di nuovo a calcio…! Quindi altri mesi bloccata e pensare di fare un cammino e portare uno zaino, praticamente impossibile… Idea nuovamente rimandata.
Ad agosto 2017, durante la fase di formazione come famiglia affidataria, scoprono un tumore ad Adriano, pancreas, non operabile. Il medico non ci dà tempistiche, ma lascia intendere che sarà una cosa abbastanza veloce… Adriano, anche se tendenzialmente più razionale di me, si convince a fare delle cure alternative oltre alla chemio. Vivrà ancora due anni, tutto sommato abbastanza bene, nonostante appunto le cure pesanti che lo debilitano in genere “solo” qualche giorno dopo la somministrazione della chemioterapia e, in questo periodo di malattia, approfittiamo per vivere a pieno ogni momento “buono”, viaggiando ancora come ci piaceva fare, appena possibile. Il qui e ora, il cogliere l’attimo, il vivere minuto per minuto prendono un vero significato. Lui ha una forza d’animo incredibile (e anche un buon fisico) e l’omeopata mi dirà poi che anche e soprattutto il nostro Amore ha fatto il resto.
Il 25 luglio 2019 Adriano muore, dopo una decina di giorni in ospedale, i più difficili e dolorosi (a tutti i livelli) di tutto il percorso, dopo l’ultima vacanza tra Spagna e Portogallo di fine giugno – inizio luglio, a cui non aveva voluto rinunciare per rivedere un cugino che non vedeva da anni, nonostante i forti dolori, spesso, non gli permettessero quasi di camminare. Può sembrare strano, ma poterlo accompagnare in questo passaggio, benché doloroso, è stato anche molto bello, un vero privilegio, che è però difficile spiegare così, in poche righe… Ed è un vero peccato che la morte sia ancora un grande tabù e che sia tanto difficile parlarne apertamente…
(…)
Poi arriva la pandemia che per me, sinceramente, è stata una sorta di benedizione. I tre mesi circa passati in casa mi hanno permesso di fare una prima elaborazione del lutto, di riprendermi del tempo e dello spazio tutto per me, di staccare dal lavoro (avevo ormai solo curatele e avevo iniziato a fare consulenza sociale privata), di leggere, di staccare la spina, di piangere, di scrivere. In quel periodo, a differenza di molti, non mi è mancato per niente il poter viaggiare, anzi. Avevo proprio bisogno di stare ferma!
In quei giorni, mi è poi capitato di vedere delle trasmissioni su molti cammini che si stavano riscoprendo in Italia e di pensare quindi che mi sarebbe piaciuto farli un giorno, come che non ci fosse bisogno di andare per forza a Santiago…
Sono quindi passati due anni, in parte parecchio tribolati (…), nei quali è cresciuta sempre più una certa insoddisfazione per il mio lavoro e per altri aspetti della mia vita; tra l’altro, nel 2021-2022 ho pure fatto un Master in Fundraising presso l’Università di Bologna, sede Forlì, prevalentemente online, che mi ha dato numerosi nuovi stimoli e, a inizio 2021, mi sono lanciata in una campagna elettorale assieme ai Verdi di Locarno che ha dato ottimi risultati, ma che mi ha stancata parecchio e che mi ha poi coinvolta politicamente molto più di quanto avessi preventivato…
Quando poi è tornata la voglia di muoversi e viaggiare, il primo pensiero è stato verso la Calabria, Soverato, dove ho passato molte estati da giovane. Era stato anche il primo viaggio fatto assieme ad Adriano; eravamo scesi con la sua Smart, facendo diverse tappe lungo il percorso (sia all’andata, sulla costa Tirrenica, che al ritorno, sulla costa Adriatica) per vedere anche altri posti; un viaggio molto bello! E nel 2019, aveva segnato nel calendario che a settembre sarebbe voluto tornarci, ma non ce l’ha fatta.

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nord sud Italia in bici, due mesi dalla Svizzera alla Calabria con una bici salvata; il viaggio di Sheila
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Paestum, Salerno, Italia, 02 novembre 2022 SHM20221102_7759web
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Quindi per me, è stato un po’ come unire più bisogni e desideri, in parte anche un po’ inconsci ed emersi pian piano nel tempo: la voglia di staccare per un po’ da tutto e tutti, prendermi del tempo e dello spazio per me, questa volta non più “chiusa dentro” ma “aperta fuori”, dove mi portava il vento e il cuore, ascoltando l’istinto e il desiderio profondo, come i vari segnali che sto imparando a riconoscere sempre più, il più possibile in sintonia con la natura e l’Universo tutto.
Insomma, ho sentito il bisogno di fare quel famoso “cammino” che aveva iniziato a balenare in me anni prima, ma che nel frattempo aveva preso una forma differente, come nuovi significati.
E per finire, a livello più profondo e simbolico, è diventato una sorta di ultimo viaggio con Adriano, di cui ho ancora con me un po’ di ceneri. Può sembrare strano, perché solitamente si lasciano andare tutte in una volta, vero? Ma per me non esistono più cose giuste o sbagliate, ma cose che ci fanno bene o meno… quindi ho ascoltato il mio cuore e quest’anno, finalmente pronta dopo tre anni, in occasione dell’anniversario di morte ho iniziato a lasciarne andare un po’ in montagna, che lui tanto amava; poi ne ho lasciate andare altre al lago, in un posto che ci piaceva molto, in occasione del suo compleanno il 13 settembre (tra l’altro proprio pochi giorni prima di partire) e le ultime mi stanno quindi accompagnando in questo attraversamento dell’Italia per essere poi lasciate andare, definitivamente, nel mare calabrese. Per me significa quindi chiudere un ciclo, per aprirmi poi a qualcosa di nuovo, trasformata. Lasciarlo andare per essere liberi entrambi. E non vuol dire assolutamente dimenticare, perché sarà con me per sempre, ma semplicemente lasciar fluire.

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nord sud Italia in bici: gli incontri
altre storie di Gente Tra Le Rive

GSnews – Sheila, dopo questa sorta di confessione spontanea, che immagino lasci delle emozioni e riflessioni non solo a me ma anche a chi ci legge, è difficile riporti domande tradizionali riferite ad un viaggio. Ci proverò.
Un viaggio, a maggior ragione intenso e carico di energie trasversali come questo, porta sempre ad incontri improvvisi ed energetici. Ci hai già raccontato dei ciclisti incontrati come del poeta e scrittore Çlirim Muça, nonchè locandiere della Pensione Signorini a Castiglioncello. Quali altri particolari incontri dopo Roma e Napoli?

SheilaBeh, ne ho fatti davvero tanti! Gli ultimi e più significativi sono stati i seguenti:

  • Pasquale e la sua famiglia (di Agnone Cilento Montecorice), che mi hanno accolta molto calorosamente nel loro albergo-ristorante “Paisà. Cibo e Ospitalità“. Parlando ci siamo poi trovati a condividere con Pasquale l’impegno politico (lui è anche consigliere comunale, con ideali molto simili ai miei) e ho saputo che suo padre, Giuseppe Tarallo, è stato il primo sindaco Verde ad essere stato eletto in Italia! Quando sono ripartita mi ha regalato una bottiglia di “Liquore del Presidente“, fatta proprio in suo onore. Oltre a loro, in questa piccola frazione sul mare (di soli 1’000 abitanti) mi sono sentita come a casa (qualche vicolo e alcuni profumi mi hanno riportata addirittura a Vetto Valmalenco, il paese di montagna di mia mamma!) e quindi, approfittando del tempo incerto che minacciava forti piogge, visto anche che mi sentivo stanca, ho deciso di fermarmi prima due notti e, poi, di aggiungerne una terza! Sono stati anche giorni di introspezione profonda, forse per l’avvicinarsi alla meta e, quindi, al lasciar andare… non solo Adriano, ma anche vecchi schemi e credenze, altri rapporti… Insomma, a livello emotivo sono stati i giorni più difficili, finora. E sono felice di averli potuti vivere in quel contesto. Sono tutt’ora in contatto con Pasquale e speriamo di poter fare magari un gemellaggio con Locarno! Lui mi ha poi messa in contatto con Pasquale Sorrentino, suo amico nonché Vicesindaco di San Giovanni a Piro, che mi ha quindi trovato da dormire (alla Pergola, altro posto molto accogliente dove ho potuto approfittare dei consigli ciclistici di Domenico) quando sono arrivata lì, dopo una tappa davvero sfiancante! Mi ha poi accolta in Municipio e omaggiata di un libro e una guida turistica. Pasquale e Pasquale, meravigliosi entrambe!

  • Maria, 86 anni, di Marina di Pisciotta: arrivata lì che il sole era ormai appena calato (dopo un’altra tappa sfiancante… queste sono state le peggiori di tutto il viaggio, più impegnative del Passo della Cisa!!!) e trovando praticamente tutto chiuso (uniche possibilità a Pisciotta o più avanti, che però voleva dire fare ancora qualche km in salita e al buio e non ce la potevo fare più!). Lei, incontrata sul lungomare, si offre di cercare qualcuno che forse ha un appartamento… e lo trova! In pochi minuti sono davvero successe un sacco di cose incredibili: conosco Marco di Torino, chiedendogli un power bank (perché ho il telefono al 3% e non ho ancora un posto per dormire); lui è un giovane ragazzo che è andato fino ad Atene in bicicletta e ora sta rientrando… e normalmente dorme in tenda, ma oggi la vede un po’ dura… Quindi Maria ci mette in contatto con Alfonso, che ci offre un intero appartamento e non vuole niente, basta che usiamo i nostri asciugamani e sacchi a pelo, magnifico. Poi Marco esce per vedere se c’è almeno un bar aperto… e rientra con un sacchetto di spesa (spaghetti, pelati, sale, olio, fette biscottate, latte…) che gli ha dato la vicina, almeno possiamo cucinare, visto che è tutto chiuso! Incredibile! La mattina, pronta a ripartire, ritrovo Maria sul lungomare, mi dice che sperava di rivedermi e, lo speravo anche io, davvero! Andiamo a berci un caffè e mi racconta un po’ della sua vita, poi mi dice “Meraviglia che ti ho incontrata! Sei come una figlia”, ci scambiamo i numeri (perché vorrà sapere se sto bene) e ci salutiamo con le lacrime agli occhi…

  • Ma ci sono stati anche Nicola che mi ha caricata con la bici nella sua Fiat Panda, dopo che ho spaccato un freno (per fortuna alla fine di una discesa) e Gerardo detto Gerry, da cui mi ha portata a ripararla, con cui abbiamo scambiato diverse esperienze di vita e che pure non ha voluto niente…
    E Wanda, dell’Osteria dei Murales, conosciuta ieri a Diamante dove ho pranzato e che, dopo che le ho raccontato del mio viaggio e lei un po’ della sua vita, quando ho voluto pagare mi ha detto “Questo te lo offro io!”; una volta ancora, immensa gratitudine e commozione. Ci siamo poi abbracciate come sorelle.
    Quando finirà il viaggio voglio fare un elenco esaustivo! Di quasi tutti, comunque, ho un contatto e voglio spedire loro una cartolina, come si faceva una volta, una volta arrivata a destinazione.

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nord sud Italia in bici, due mesi dalla Svizzera alla Calabria con una bici salvata; il viaggio di Sheila
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Tappa da San Giovanni a Piro a Praia a Mare (54 km), percorrendo la SS18 che, tra Sapri e Maratea, è considerata tra le strade panoramiche più belle d’Europa, Baslicata, Italia 09 novembre 2022 SHM20221109_3483
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GSnews – Ad oggi con la tua bici salvata e di fortuna dove di trovi?

SheilaLa mia grande bici tiene duro! Qualcuno mi ha detto che sarà da incorniciare… una signora che mi segue dalla Turchia, invece, ha detto che quando rientrerà a Locarno la vorrà baciare! Sono arrivata da poche ore a Paola. Città davvero affascinante e tutta da scoprire, che guarda caso ha dato i natali a San Francesco da Paola… Patrono della Calabria.
Un qualche Francesco sempre mi accompagna!

GSnews – Hai già uno stimato di arrivo a Soverato?

SheilaIo ho stimato ancora tre tappe, più o meno 4 o 5 giorni… Manca poco ormai, ma le gambe sono al limite (e forse un po’ anche la testa), quindi difficile dire… Soprattutto perché ho ancora parecchio dislivello da fare… E io che credevo che, essendo la Calabria in giù, fosse quasi tutto in discesa…!
Ieri ho fatto una notte in più a Diamante, perché ero davvero cotta! Qui farò anche due notti, perché è stata impegnativa anche oggi (47 km con parecchia salita), inoltre domani danno brutto e la città merita una visita più approfondita.
C’è forse anche un po’ il desiderio di rallentare, visto che poi il viaggio finisce… Anche se spero di portarmi sempre dentro questa comprensione che, in fondo, la vita stessa è un viaggio e, quindi, ogni singolo giorno lo è… E non finisce mai, ogni giorno si riparte e si arriva da qualche parte… anche stando fermi, anche nella “solita quotidianità”! Fondamentalmente non serve andare lontano… ma spesso ce ne dimentichiamo.

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Praia a Mare Baslicata, Italia, 09 novembre 2022 SHM20221109_9298
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GSnews – Ed il ritorno Sheila? Come avverrà e con quale mezzo? Soprattutto…. ci sarà un ritorno in Terra Helvetica?

SheilaBeh, oggi ti dico di sì, che ci sarà un rientro, anche se la vita è talmente imprevedibile che “mai dire mai”! Nelle ultime tappe continuo a vedere cartelli che indicano Reggio Calabria e ti confesso che qualche pensiero di prolungare fino a lì mi è venuto!
Però il rientro me lo immagino in bus (se posso caricare la bici, che ormai non mollo più!); l’ho già fatta diverse volte questa tratta in bus e mi piace molto viaggiare così (come con il treno), anche se implica diverse ore (circa 16) e tanti non capiscono. Dopo questo viaggio, sinceramente, mi sembrano anche poche… Sento un po’ la “paura” di rientrare troppo in fretta… Magari mi fermerò a trovare un po’ di persone conosciute in questo meraviglioso viaggio…!

nord sud Italia in bici: il viaggio di Sheila
grazie

Vi sono dei tratti particolarmente intensi in questa intervista e scrivere delle “conclusioni” è difficile, forse non rispettoso della carica emotiva espressa nelle risposte, nelle motivazoni …
Quindi, solo Grazie!
Grazie a Sheila Mileto che è andata oltre le semplici risposte alle domande, della disponibilità e condivisione del suo Viaggio, grazie a voi lettori che ci avete seguito nelle due parti sperando di avervi proposto dei buoni e differenti articoli.
Questa era una Storia di Gente Tra Le Rive..

nord sud Italia in bici: il viaggio di Sheila
aggiornamento arrivo

Sheila Mileto è arrivata a Soverato il 18 nov 2022
Sheila Mileto è arrivata a Soverato il 18 nov 2022

Venerdì 18 novembre 2022 Sheila Mileto è giunta a Soverato, Calabria. La sua bicicletta salvata dalla discarica e “da battaglia” ha resistito lungo l’intera penisola.

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Svizzera Calabria in bici Parte 1

due mesi Svizzera Calabria in bici “salvata”: il viaggio di Sheila | Parte 1

C’è una candela che può spegnersi, osservala e falla tua, fai che resti accesa.

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