Lentate sul Seveso, 16 ottobre 2015
“L’uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà”. Questa citazione di Charlie Chaplin, apparentemente drastica, rispecchia inesorabilmente il comportamento umano, non proprio rispettoso, nei confronti della natura e di tutti gli esseri viventi. Secondo alcuni insegnamenti occidentali l’individualismo è ormai la normale prassi da seguire per raggiungere il proprio benessere a discapito di chi è meno fortunato di noi.
La sensibilità, saper ascoltare in silenzio, osservare e scrutare le piccole cose quotidiane, anche quelle che sembrano insignificanti per trarne un arricchimento spirituale, è un grande dono. Possiedono queste virtù i musicisti, i poeti, gli scrittori, e talvolta alcuni artisti che rifuggono dalla egemonia di omologazione richiesta dal mercato.
Gianluigi Alberio, artista figurativo naturalista comense, annovera questi privilegi. Si distingue per la minuziosa e introspettiva capacità di raccogliere le vibrazioni e le emozioni più profonde per trasferirle nelle sue opere cariche di una sorprendente veridicità e naturalezza che rimandano a Henri Rousseau.
L’autore, in passato, è stato art director e designer in agenzie pubblicitarie, successivamente si è dedicato alla grafica e alle tecniche pittoriche appropriandosene completamente in maniera impeccabile, creando un suo stile inconfondibile.
Nel 2003 rimane folgorato guardando un’opera di un artista americano animalista semisconosciuto. Da quell’istante entrerà a far parte della Wildlife Art, un movimento americano nato intorno agli anni ’60, che vede in Robert Bateman, artista canadese, il suo maggior interprete.
La Wildlife Art è la rappresentazione degli animali selvatici che vivono in equilibrio ed in armonia con l’ambiente in piena “libertà”. Libertà che viene evocata, in maniera sublime, da Alberio nella raffigurazione di felini, zebre, gufi, serpenti, lupi, alligatori, ecc.
Le immagini degli artisti di questa corrente sono di un realismo estremo e spesso sembrano delle riproduzioni fotografiche. Nel caso dell’autore, non parliamo di iperrealismo, inteso come pittura fotografica ma di realismo fotografico, in quanto la realizzazione di un soggetto lascia spazio all’interpretazione. Dichiara Alberio: “Quando davanti ad un’opera terminata riesco a raggiungere le stesse emozioni provate nel concepimento della stessa, posso ritenermi soddisfatto perché ho raggiunto il mio traguardo”.
Molte sono le testimonianze di dipinti sul regno animale già a partire dall’epoca Paleolitica e nei periodi successivi sino a giungere al Medioevo e a tempi più recenti. Tuttavia gli animali non erano i veri protagonisti delle creazioni ma ne facevano parte integrante insieme ad altri soggetti.
Con la mostra dal titolo “Oltre lo sguardo” sorprende la capacità dell’artista di ritrarre scrupolosamente l’intensità espressiva catturata nei frammenti degli occhi di queste splendide creature. Si pensi alla qualità di esecuzione e alla tridimensionalità dei soggetti dipinti che sembrano apparire come Tromp-l’oeil naturali. Rimaniamo quasi impauriti circondati dai loro sguardi teneri, aggressivi, spaventati, sornioni e che a volte sembrano essere poco benevoli nei nostri confronti. Forse pensano che noi umani abbiamo il dovere di proteggere i mari e le bellezze paesaggistiche dalla devastazione per la sopravvivenza del nostro pianeta. Che abbiano ragione?
E’ doveroso spiegare come si svolge il lavoro di questo artista unico nel suo genere. La parte creativa avviene al computer con una serie di ricerche per individuare il soggetto da dipingere, il tutto viene coadiuvato da numerose ricerche sui libri e cataloghi specifici. Si prosegue con il disegno plasmato nei minimi particolari. Questa fase può richiedere dalle quindici alle venti ore di preparazione. Si giunge così alla parte pittorica, lo strumento principale che viene utilizzato per ottenere una precisione assoluta è l’aerografo. Tuttavia, non mancano le matite colorate, i pastelli a cera ed i colori acrilici per raggiungere l’effetto desiderato.
Importanti sedi museali italiane e straniere hanno acquisito le opere di Alberio.
Tra gli innumerevoli riconoscimenti, gli è stato conferito il prestigioso “Premio Ambiente” accanto a personalità quali Oliviero Toscani, Umberto Veronesi, Gillo Dorfles e altri nomi del campo della cultura e dell’arte.
Inoltre è stato l’unico artista italiano selezionato ad esporre al 34° “Salon National des Artistes Animaliers” in Francia.
Utilizzando cromie forti e raffinate, l’artista si addentra nella foresta per “fotografare” con la pittura la fierezza di molti animali in via di estinzione.
Alberio, con la sua nobiltà d’animo, restituisce all’animale quella spontaneità che noi abbiamo disperso, con una forza espressiva di notevole intensità che incanta per la dovizia di particolari e per l’eleganza che riaffiora disarmante in vere e proprie opere d’arte.
© Francesca Bellola
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