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Paolo Zanarella “il pianista fuori posto”
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un pianista urbano per turisti distratti
Menaggio, lunedì 27 luglio 2015
Questa mattina abbiamo incontrato Paolo Zanarella, noto come “Il pianista fuori posto” in tutta Italia, da noi forse più noto per essere stato “cacciato” dai Vigili di Como ed essere invece accolto come manna dal cielo dalle amministrazioni di Bellagio, Menaggio e Varenna.
La storia di Paolo Zanarella parte anni fa dalla provincia di Padova, ha iniziato a volare per seguire il suo sogno come spiega sul suo sito ufficiale.
“Mi sono stancato di vedere i teatri mezzi vuoti ed allora ho capito che la musica bisogna portarla fuori, per le strade, dove c’è la gente“.
“Il pianista fuori posto” (benché sia un concetto soggettivo del dove una cosa od una persona sia fuori posto) è già venuto più volte a Menaggio nel corso di questa estate, col suo pianoforte a coda in Piazza Garibaldi ed oggi sul lungolago davanti al vecchio imbarcadero, offre sempre delle cornici urbane o naturali che ben armonizzano con le note che ne fruiscono dallo scorrere lento e veloce delle sue dita sui bianchi tasti (e neri) del suo strumento musicale.
Ne abbiamo approfondito la conoscenza e abbiamo chiesto a Paolo:
GSnews: trovi differenza, al di là delle economie che possano esserti donate dai passanti, tra una piazza di provincia come questa ed una come Milano? C’è più attenzione alla tua figura e la tua musica paradossalmente in una città oppure in un paesino?
Paolo: “in effetti vi è da dire (e non me lo aspettavo) che qui le persone, o meglio i turisti, sono più distratti; in città come Milano o Como, c’è più gente ovviamente, ma in un contesto come questo dove c’è un pianoforte a coda aperto, ben visibile, su un lungo lago, prima volta in Italia, quindi una situazione paesaggistica bellissima, mi sarei aspettato più attenzione; invece è un turismo distratto, la gente non si meraviglia più di nulla….. forse ci vorrebbe un astronauta che scende allora forse in questo caso… ”
GSnews: e le persone del luogo?
Paolo: “ecco …. bisogna anche smettere di pensare che il tedesco, l’inglese, l’austriaco, che storicamente hanno una cultura artistica e musicale più attenta, siano oggi ancora così; non è vero, questa mattina (2 ore circa ndr) si saranno fermati 5 persone italiane e 2 straniere; tutto il mondo è paese e non è vero che gli altri sono sempre migliori e siano più attenti“.
GSnews: ma senti, hai provato a venire alla sera, cambia qualcosa?
Paolo: “no, è peggio, alla sera le persone non hanno voglia di sentire la musica, han voglia di divertirsi, di bere il caffè e fare chiacchiere; certo va bene se fai piano-bar e vieni ingaggiato dal proprietario del locale, altrimenti non si può pretendere di vivere di cd fatti o venduti o di musica così….” (da strada ndr)
L’incontro con questo artista, esecutore, con “Il pianista fuori posto”, ci ha emozionato, non solo melodicamente, ma anche umanamente.
Ne emerge purtroppo un’appiattimento della cultura generale rivolta all’arte, come lui stesso a detto ma come anche nella fotografia ogni giorno che passa vediamo aumentare.
“E’ una constatazione“, come aggiunge Paolo, “oggi è così“.
Non posso contraddirlo (mi spiace non poterlo fare), dargli torto! E’ triste ma è così.
Negli ultimi anni, con l’avvento del digitale e delle nuove tecnologie la maggior parte delle persone non si è evoluta culturalmente, non ha seguito il passo.
Che sia fotografia, musica, pittura od altre arti visive o sonore, da quindici anni l’incremento di possibilità in tutti i sensi ha prodotto e messo a disposizione tanta forse troppa materia (alcune valide altre porcate permettetemi) e forse, questo ha contribuito a creare una sorta di enorme mare di idee e di produzioni, che rischiano di far annegare chi sta in acqua invece, perchè distratto continuamente, incapace nell’era moderna di concentrarsi e di godersi serenamente quanto ha davanti. Che spesso è anche unico.
E’ tragicamente anche una sorta di Medioevo artistico, troppo spesso basato sul virtuale e sui supporti digitali, con un rischio elevato forse in futuro, che, di tutto quello che oggi realizziamo, potrebbe rimanere niente, ovvero inutili bit impossibili da decodificare. Ma questa è un’altra storia di cui ci occuperemmo in un’altra occasione, forse.
Una carissima scomparsa amica, anni fa’ sottolineava l’importanza della “Bellezza”. Come darle torto. La bellezza di un paesaggio, di una tela, di una foto, di una melodia, di una persona, interiormente… bellezza che oggi a Menaggio poteva essere colta… ma non tutti, qui come altrove, sono preparati.
La Bellezza che sta svanendo come il fumo di un fuoco che si esaurisce.
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