ombre ed interrogativi sull’incidente in cui
ha perso la vita Amanda Gloria Bergami
venerdì 07 giugno 2013
Mentre nella piccola chiesa di Santa Marta a Menaggio, solitamente vuota e distrattamente spesso poco visibile, oggi si diluiscono nelle ore le visite al feretro di Amanda Gloria Bergami, ben più visibili sono le ombre e le domande che ci si pone sull’incidente avvenuto la notte tra il 4 e 5 giugno scorso a Tremezzo.
Le certezze sono ormai che, sia l’auto sulla quale viaggiava Amanda insieme all’amica Gloria Amico e al conducente Michele Fraquelli (tutti menaggini), sia la Golf che li seguiva sulla quale c’era Samul Cadenazzi di Lenno, andavano a velocità molto elevata. Sospetto che già ipotizzato la stessa tragica notte è di seguito confermata sia dagli inquirenti che da alcune sparse testimonianze.
L’altra certezza è che Amanda non poteva essere trasportata sulla Mini Cooper, che, immatricolata come autocarro, disponeva quindi solo di due posti a sedere, davanti, sui quali viaggiavano Gloria e Michele. La vittima stava quindi dietro, senza sedili e quindi senza cinture di sicurezza!
Per Michele Fraquelli si delinea l’accusa di omicidio colposo; ovvia e legale conseguenza.
Altra certezza è per Samuel Cadenazzi sul quale pesa il reato di omissione di soccorso, essendosi allontanato dal luogo dell’incidente, forse preso dal panico come ha dichiarato successivamente, senza accertarsi delle condizioni dei suoi “amici”.
Un’ atmosfera pesante che aleggia sul caso e che è palpabile anche nelle strade della località centro lariana dove l’argomento è diventato principale benché sussurrato quasi a non ferire ulteriormente le famiglie coinvolte.
Ma ci sono veramente tanti interrogativi, che si intrecciano tra il presente ed il passato delle persone coinvolte e l’attualità di quella notte.
Ci si chiede:
Dove stavano andando in quel momento i giovani? Come avevano passato la serata? Ma soprattutto se stessero facendo una gara?
E’ forse tornata sul Lario la ventata di follia che anni fa’ imperversava nel basso bacino lariano oppure è stata come si suol dire la “pazzata” di una notte?
Ed ancora domande su come una vettura di quel tipo possa “regolarmente” essere venduta immatricolata come autocarro?
Come una vettura potente e sportiva possa “passare” come auto da lavoro a due posti?
Su questo dovrebbero riflettere anche chi autorizza, gli uffici competenti della motorizzazione, lo Stato stesso forse.
E ci si chiede dove sono i controlli sulla Regina per la relativa prevenzione?
Come è possibile che per mesi si possa percorrere una statale da Como a Colico senza incontrare un controllo?
E perché quando vengono “ventilati” degli autovelox i sindaci in prima linea spinti da cittadini certo non ligi al Codice della Strada scendono a combattere battaglie sbagliate?
Gli errori di quella notte sono solo di quella notte o ce li trasciniamo dietro da troppo tempo facendo finta che va tutto bene?
Ma, non saremo certo in questa sede a poter dare delle risposte…
Tornando al caso, saltano all’occhio con dei tempismi sconcertanti alcune frasi comparse nei giorni precedenti all’incidente sulle pagine Facebook di alcuni di questi ragazzi.
Una frase del 2 giugno 2013 sulla pagina di MF cita “vivi come dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere per sempre” .
Mentre sulla pagina Fb di GA gli inquirenti stanno valutando una frase apparse a posteriori che cita “Eravamo lì, sdraiati quasi una a fianco all’altra… Gli unici nostri pensieri erano come stavi tu e come stavo io… Le tue ultime parole sono state per me… Non ti preoccupare cricetina mia, avrai giustizia… Ci vediamo tra qualche giorno, ok? In piedi o in sedia a rotelle scappo da qua, ti voglio bene sorellina…”.
Anche su questo stanno indagando i Carabinieri della compagnia di Menaggio coi colleghi di Lenno.
C’è poi una coincidenza singolare a margine, degna di un racconto drammatico ben scritto, quando navigando sulla pagina Fb della vittima si scopre che la medesima aveva cambiato la sua immagine di profilo proprio poche ore prima della sua morte. La stessa foto che è poi apparsa sui numerosi articoli di cronaca.
Restano in ospedale benché non in pericolo di vita tutti i coinvolti, compreso Daniele Castoldi di 69 anni di Gravedona, che con la sua Bravo stava tranquillamente e serenamente tornado a casa.
I funerali di Amanda Gloria Bergami saranno svolti domani sabato 8 giugno a Osteno alle ore 14,30.
© Giovanni Salici
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