Parco del Delta del Po – photo © Giovanni Salici
carbone sul Parco del Delta Po
Venezia, mercoledì 20 luglio 2011
Da questa mattina alcuni attivisti di Greenpeace stanno protestando fuori dal Palazzo Ferro-Fini a Venezia dove si tiene un Consiglio Regionale in cui all’ordine del giorno vi è una proposta di legge istitutiva che riguarda il Parco del Delta del Po.
La proposta, che viene dal governatore leghista Luca Zaia consentirebbe (se approvata) di convertire a carbone la centrale elettrica dell’Enel a Porto Tolle. Questo provocherebbe come spiega Andrea Boraschi (responsabile della campagna Energia e Clima per Greenpeace) uno squilibrio ambientale proprio là dove vi sono sforzi per mantenerli, all’interno di un parco.
Vi è da dire (ndr) per chi non conosce l’area in questione, che il Parco del Delta del Po è un luogo talvolta magico, dove la meraviglia della migrazione africana incontra quella tranquillità delle distese immense europee tra terra ed acqua.
Il pericolo causato da una centrale a carbone è che questa, è la seconda fonte di produzione di CO2 in Italia. Sembrerebbe a tutti abbastanza ovvio la sua poco naturale logistica in un ambiente tutelato.
Prosegue poi Andrea Boraschi: ”abbiamo chiesto il ritiro di questa legge, che ha sul territorio un impatto ambientale enorme e non porta vantaggi ne’ allo sviluppo, ne’ al turismo, ne’ all’occupazione, ne’ al territorio stesso, cosa che invece avverrebbe se lo stesso investimento fosse fatto sulle energie pulite. L’unica risposta che il presidente ci ha dato oggi, di fronte alla nostra richiesta di pensare al bene di tutti, e’ stata quella che si cerchera’ di decidere per il meglio, ma va detto che, finora, Ruffato non ci ha mai dato nessun parere contrario”.
Non sono della stessa opinioni i sindacati che sono schierati dalla parte del governo della Regione, impegnati, dicono i sindacati, nel salvare il lavoro di numerose famiglie.
Ed è così che stranamente sindacati di sinistra e governo regionale leghista in questo minuetto politico-sociale danzano insieme, mentre l’associazione ambientalista Greenpeace raccoglie firme on-line a sostegno delle proprie idee.
Se volete firmare: petizione on-line
se vuoi leggi anche “ritorno al passato, ovvero: dove porta il carbone?”
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