150 anni dell’unità d’Italia, da un altro punto di vista
Editoriale
16 marzo 2011,
Qualche settimana fa una notizia mi ha lasciato molto perplesso.
Alcuni parlamentari discutevano sul fatto di rendere o meno ufficialmente festa la giornata del 17 marzo 2011, domani.
Mentre alcuni erano propensi a rendere omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia ed a Garibaldi, altri (ovviamente) erano contrari.
La cosa che mi lascia ancor oggi, a distanza di qualche mese, perplesso, è che la motivazione dei sostenitori del giorno feriale fosse che in Italia c’era bisogno di lavorare, che è tempo di crisi, che questo giorno di festa non programmato sarebbe costato fior di soldi alle aziende ed allo stato proprio in un momento come quello attuale di forte crisi economica.
A volte mi sento veramente preso per i fondelli e mi domando se davvero questo paese è ormai assuefatto a tutto?
Qualsiasi esclamazione sarebbe poco a questo punto, ricordando che solo poco prima, sul finire dell’autunno 2010, quegli stessi “signori” tanto attenti alla crisi economica del paese si erano permessi di sospendere le camere per due settimane attendendo il giorno della fiducia o sfiducia (vedi l’interessante e divertente finale di questo video oltre l’11esimo minuto).
Loro han potuto, perché noi “italiani uniti” glielo abbiamo permesso, andare in vacanza per ben 15 giorni; non produrre leggi, non lavorare, in un momento critico; mentre poi si è discusso a riguardo di una semplice giornata di festa.
Detto questo, mi domando invece, effettivamente il senso di un festeggiamento così manifestato?
Questa unità di un’ Italia che appare ogni giorno tutto tranne che unita.
Non vi è unione in questo paese, forse non c’è mai stata, ma oggi ancor di più questo distacco si sente. E, non è un semplice distacco tra nord e sud, centro, ovest od est, è uno scollamento dalla realtà che ci circonda. Una realtà fatta di un mondo che cambia, di popoli che scappano dal loro paesi per non morirci, paesi dove troppo spesso il passato della nostra Italia (Europa, occidente in genere) ha interferito ed ha prodotto questi risultati. Una realtà in cui l’economia distacca sempre più le cosiddette “classi sociali”. Una realtà dove la giustizia non è una certezza e dove la Legge non è uguale per tutti. Una realtà dove la classe politica forse di politico non ha più veramente nulla. Una realtà nella quale l’Italia non è unita ma a pezzi!
Mi chiedo se veramente i 150 anni dell’unità d’Italia siano da festeggiare così tanto… ma non certo per un problema economico e di risparmio.
© Giovanni Salici
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