Gianluca e Shira
Pianello, sabato 12 febbraio 2011
Gianluca e Shira, lui torinese di 39 anni, lei una fedele Husky trovata a Marina di Ragusa 9 anni fa’, entrambi on the road.
Girano l’Europa a piedi e zampe, affidandosi per l’ospitalità alla gente che incontrano, alle amministrazioni locali, a volte alle parrocchie.
L’essenza del viaggio, che a volte non è solo composto da strada che scivola sotto i piedi o dai paesaggi che ti scorrono davanti agli occhi, ma da interiorità che muta ad ogni passo, ogni sera aspettando il nuovo giorno, ad ogni cambio di stagione.
Insomma, un viaggio nel viaggio, ricercando il contatto umano per capire l’uomo stesso, colui che ti parla, che ti accoglie, per capire l’uomo che cambia dentro di te.
Gianluca Ratta e Shira a Pianello del Lario
photo © Giovanni Salici AGS20110212_0366
I due compagni di viaggio sono partiti venerdì 11 febbraio 2011 da Lugano, in circa 5 ore hanno raggiunto Pianello del Lario da dove ripartiranno domattina verso la Valchiavenna e poi la Svizzera. Passeranno mesi, toccando molte nazioni e molte capitali, prima di rivedere questi viaggiatori sulle strade della Lombardia, Milano e poi di nuovo Lugano in Svizzera dove il cerchio “2011” si chiuderà.
Gianluca e Shira infatti tornano a Torino circa una volta all’anno, come racconta lui stesso. Solitamente nel periodo natalizia per ritrovare i familiari.
Gianluca Ratta ci racconto un po’ la sua vita, impostata di studi ed impiegato sino a 28 anni, momento in cui si accorge che vuole cambiare, con coraggio (ndr) “riapro quell’Atlante che avevo chiuso all’età di 7 anni” e decide che la sua esistenza non può limitarsi alla routine quotidiana ma deve essere dedicata alla conoscenza vissuta di prima persona. Inizia quell’avventura il primo gennaio 2000 da Genova e sino ad oggi ha percorso 39452 km.
Ma spiegami, gli domando, come fate a farvi ospitare?
Gianluca mi dice molto serenamente e semplicemente: “ci proponiamo alle persone, quando passiamo per un paese si sente nell’aria se le persone ti sono ostili o meno, ci fermiamo nei municipi per farci timbrare il nostro transito e chiediamo se possono offrirci ospitalità, molte volte le amministrazioni lo fanno (..) altre volte chiediamo ai parroci, a volte funziona mentre altre proprio da loro arrivano i rifiuti, oppure semplicemente avviciniamo con rispetto le persone e ci facciamo conoscere”.
E’ sempre molto sereno nel descrivere le fasi di queste presentazioni a volte delicate, anche quando parla dei “rifiuti” mai affiora un senso di risentimento verso chi gli ha chiuso la porta in faccia.
Continua: “Sai, a volte trovi un letto ed è una festa, altre volti dormi col sacco a pelo dove ti capita, non è un problema, nemmeno in inverno, il freddo non ci da fastidio, è più problematico il caldo, l’umido, soprattutto per Shira” (cane Husky a completo agio nel freddo e nella neve).
Gli chiedo anche come fa per mangiare e mi risponde che anche in quel caso si affida alla generosità delle persone. “Quando arrivi alla sera e trovi una minestra calda è un momento di gioia, mi ricordo l’anno scorso quando dopo circa due mesi mi è stata offerta una fettina di carne impannata, fu davvero una festa!”
Non ha dubbi sulla sua scelta di vita: “A volte chiedo ai bambini che sogni hanno e mi sento rispondere… nessuno… e mi chiedo come sia possibile che un bimbo non abbia sogni… è triste! Questo è il mio sogno, viaggiare, quel sogno che avevo chiuso nell’atlante a 7 anni e poi riaperto a 28”.
Buona camminata e buona Vita Gianluca e Shira!
© Giovanni Salici
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