Siamo stati a bordo dei trattori in protesta in Valtellina per gran parte di sabato 3 febbraio. Un serpentone di circa un km di mezzi agricoli ha condizionato la viabilità della SS 38 dello Stelvio da Trivio di Fuentes ad Ardenno Forcola. Curiosità ma anche entusiasmo della gente a lato strada o a bordo dei veicoli coinvolti nel rallentamento.
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La gente applaude ed incita gli agricoltori alla protesta in Valtellina, Delebio, sabato 03 febbraio 2024
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A bordo dei trattori in protesta in Valtellina
Piantedo, domenica, 04 febbraio 2024
Siamo stati a bordo dei trattori in protesta in Valtellina per gran parte di sabato 3 febbraio 2024. Dal presidio stabile di Piantedo nei pressi del Trivio di Fuentes (ve ne parlammo qui sul canale Telegram in una notizia in Breva qui il 1 febbraio 2024 e qui durante il corteo sulla SS38 ieri ), tra la provincia di Sondrio, Como, Lecco, i Trattori in Protesta si sono mossi durante la mattinata verso Forcola e Ardenno, transitando sulla Statale 38 attraversando i centri abitati di Delebio, Cosio, Morbegno, Talamona…). Non hanno voglia di parlare davanti alla nostra telecamera “per timore di esprimersi in modo non corretto e dire cose sbagliate o male interpretabili“. Ce lo dicono in molti rimandandoci agli organizzatori.
Comprensibile, ma, fino ad un certo punto. Sei in protesta, cogliere l’occasione di manifestare verbalmente e far sentire la propria voce ritengo sia quasi doveroso ed anche responsabilità di ogni manifestante, dovrebbe essere come un diritto e dovere. In ogni caso, giustamente, siamo per la libera scelta e non insistiamo. Questo è forse anche il risultato della voluta manipolazione delle notizie (quindi anche di ipotetiche dichiarazioni) che i “No Veritas” delle tv e giornali nazionali hanno causato in questi anni.
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A bordo dei trattori in protesta in Valtellina, sopra una rotonda a Rogolo, sabato 03 febbraio 2024
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A telecamera spenta
I problemi sollevati dagli agricoltori
In ogni caso, spenta la camera ed il microfono, gli Agricoltori in Protesta della Valtellina, parlano e raccontano il loro disagio, preoccupazioni e difficoltà nel perpetrare un lavoro che le leggi, soprattutto della Unione Europea mettono a dura prova. Le motivazioni delle proteste degli agricoltori italiani sono un poco diverse da quelle degli agricoltori tedeschi. In Germania il governo ha tolto improvvisamente i fondi economici e sovvenzioni all’agricoltura ed i lavoratori agricoli e del settore allevamento, si sono ritrovati più spese (un esempio semplice il costo del gasolio).
In Italia di recente non è cambiato quasi nulla in tal senso (ma già sono anni che il carburante aumenta di prezzo per tutti), ma vi sono problemi che persistono da tempo e che forse è ora di riportare alla cronaca (un esempio le quote latte). Ma tornando al gasolio, agricolo, Cristian ci dice che c’è stato un periodo che era quasi più conveniente rifornirsi al distributore di diesel da auto trazione che non quello specifico per l’agricoltura (meno raffinato).
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Ci sono invece molte preoccupazioni che attraversano il settore agricolo abbracciando la popolazione intera, ovvero i “consumatori”. Preoccupazioni che nascono in seno alla UE e…. al WEF di Davos.
La continua insistenza nel proporre cibo a base di insetti o addirittura sintetico, a discapito delle carne o del pesce italiano. Soluzioni per ora suggerite (ma mica poi tanto) con la possibilità che vengano poi imposte. Soluzioni che restano problematiche anche per allergie possibili agli Artropodi ma anche perché non risolvono i problemi legati agli allevamenti intensivi, ne aprono semplicemente dei nuovi: un allevamento intensivo di grilli resta intensivo come quello delle vacche, vitelli ecc… (mi riferisco ad un discorso etico di rispetto animale – non alla famosa CO2 od altro…).
Già, perché le “storie” dell’attualità di questi anni si intrecciano e, dietro ad ognuna, 9 volte su 10, c’è sempre sta …..di CO2.
Che poi la CO2 da una parte può essere un problema ma…è anche un’esigenza. L’Anidride Carbonica è necessaria alla sopravvivenza dei vegetali, piante, di seguito dell’uomo. NO CO2 No Vita…. Ma qui si aprirebbe un discorso immenso che non affrontiamo oggi.
L’Unione Europea vuole “invitare” (o costringere – anche qui il tempo lo dirà) gli agricoltori a dismettere temporaneamente parte dei loro campi e di conseguenza produzioni: il famoso “mettere a maggese“.
Una cosa di per se eticamente in linea con il rispetto della Natura, ma ancor prima il rispetto della qualità dei prodotti. Dismettere, mettere un terreno a riposo, significa non sfruttare un campo ogni anno per lo stesso prodotto che ha bisogno dei soliti sali minerali, nutrenti presenti ecc… Va da se che, se questi, ad un certo punto finiscono (in forma naturalmente presente) perché coltivi sempre quella coltura, si dovrà reintegrarli in modo “aggiunto”, il prodotto finale sarà meno naturale.
Dall’altra parte, se mettere a maggese è un suggerimento di buona agricoltura che risale ai nostri avi, il dubbio è, che una volta dismessi, l’Europa non ti permetta più di usarli, non per un periodo, ma perennemente, pensiero questo abbastanza diffuso in gran parte della popolazione. Questo dubbio nasce dal fatto che ultimamente le proposte Comunitarie nascondono sempre qualcosa …”di diverso” dal dichiarato. Nei Paesi Bassi si vogliono acquistare i terreni per non farli più coltivare. La Regione Emilia Romagna ha proposto un compenso economico (ci dicono irrisorio) per sospendere l’agricoltura a tempo.
Silvia Marsetti (collaboratrice all’organizzazione del movimento Valtellinese) durante una video intervista (che verrà a breve pubblicata col reportage dell’evento – la trovate ora in fondo a questo articolo) ci dice anche che dismettere un terreno per un anno significa doverlo lavorare maggiormente al ripristino, perché a quel punto sarà invaso da erbacce (erbe spontanee, le erbe pioniere a volte definite poco romanticamente infestanti – ndr). Insomma, un bel rompicapo.
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A bordo dei trattori in protesta in Valtellina, si occupa tutta la carreggiata SS38, Morbegno, sabato 03 febbraio 2024
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Sempre Silvia mette il dito in un piaga, che tocca sia gli agricoltori, ma anche noi tutti consumatori: il glisolfato!
Sostanza chimica molto discussa per canceroginità. Vietata (giustamente) in Italia ma permessa altrove. Proprio l’Unione Europea poco tempo fa, invece di metterla definitivamente al bando, ha derogato il problema rinnovando il Glisolfato sino al 2033. Quindi, gli agricoltori italiani hanno più costi, un prodotto ovviamente migliore per la mancanza di glisolfato (e non solo), ma il mercato si rivolge fuori dai nostri confini dove il chimico è consentito ed i prodotti costano meno.
Sottolinea Silvia Marsetti, l’importanza di mangiare italiano e sostenere i prodotti locali.
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A bordo dei trattori in protesta in Valtellina, arrivo a Forcola, sabato 03 febbraio 2024
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Il corteo sulla SS38 coi trattori
Durante il corteo di trattori in protesta, autorizzato, circa cento mezzi hanno viaggiato sulla Statale 38 che da Trivio di Fuentes porta, attraverso Delebio, Cosio, Morbegno, Talamona … sino ad Ardenno e Forcola. Talvolta incolonnati sulla propria corsia, a volte occupando l’intera carreggiata e bloccando il traffico in senso opposto, per brevi momenti. Ciò che è saltato all’occhio è che nessuno si sia lamentato del disagio alla viabilità. Sia gli automobilisti che gli improvvisati spettatori a lato strada durante gli attraversamenti degli abitati, sono rimasti favorevolmente colpiti dall’iniziativa. Molti hanno applaudito al passaggio dei mezzi agricoli in protesta, oltre che salutare e fare ovviamente foto o video con lo strumento infernale della nostra società: il “telefonino”. Dopo un breve sosta il corteo dei trattori in protesta è rientrato a Trivio di Fuentes. Il presidio deve sgombrare domenica 4 febbraio. Che succederà?
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A bordo dei trattori in protesta in Valtellina, arrivo a Forcola, sabato 03 febbraio 2024
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Trattori in Protesta e poi?
E poi? Per ora crediamo niente. Al presidio di Fuentes hanno partecipato agricoltori della Valtellina, Valchiavenna ed altro Lario. Chi scrive non pensa che in questo momento otterranno qualcosa. Neanche alcuni di loro pare lo pensino. “La manifestazione ed il corteo, sono un primo passo” ci han detto, simbolico. Ben lontani anche nel resto dell’Italia le modalità di protesta rispetto al resto dell’Europa. Da Francia e Germania arrivano immagini e video nei quali il letame viene sparato dentro l’ingresso della Gendarmerie; cancelli di ferro saldati velocemente a bloccare l’autostrada, terra sparsa su di una Statale… insomma, altro stile.
In Italia è atteso l’arrivo a Roma dei trattori per sabato 10 febbraio, Carnevale; vedremo se sarà giornata di scherzi.
Probabilmente, anche in provincia di Sondrio, Como e Lecco, le manifestazioni di agricoltori ed allevatori dovranno continuare (ndr). Noi cercheremo di seguirle quanto possibile e cercheremo di tornare sull’argomento. Tra qualche giorno la videonews del corteo (pubblicata in seguito qui sotto).
Abbiamo integrato qui sotto con la videonews della Protesta Agricoltori Valtellina del 20240203
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videonews della Protesta Agricoltori Valtellina del 20240203 su Odysee
videonews della Protesta Agricoltori Valtellina del 20240203 su Youtube
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