Lo “sciopero delle accise” 25 e 26 gennaio 2023 potrebbe diventare un duro colpo al governo se solo gli utenti si unissero alla protesta dei benzinai.
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coda ad un distributore carburanti in Valtellina prima del reintegro accise, 31 dicembre 2022 AGS20221231_0222
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lo “sciopero delle accise” 25 e 26 gennaio 2023
sciopero benzinai anche self service
venerdì, 23 gennaio 2023
Lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio sembra ormai imminente. Bene!
Si bene; a dirla tutta è stato un errore rimandarlo in attesa di chissà quale comportamento da parte del governo di Giorgia Meloni alla quale col “prima gli italiani” , ha preso per i fondelli proprio questi, per anni. I benzinai avrebbero a mio avviso dovuto scioperare subito i primi giorni di gennaio, come annunciato; senza se e senza ma, senza attendere niente dando un segnale forte. Ma si sono fatti incantare dalla flautista. La contrapposizione del ministro Adolfo Urso, all’aumento dei carburanti, indicante come una soluzione l’esposizione dei prezzi medi del mese precedente ha del ridicolo, è un insulto all’intelligenza di questo popolo, evitando di mettere sul banco i veri problemi.
Fa poi ancor più ridere l’appello del presidente Assoutenti (consumatori), che come contromisura allo sciopero dei benzinai, suggerisce lo sciopero degli automobilisti a fare rifornimento. Ma è la motivazione che a mio modesto parere, ha dell’ assurdo e mostra di nuovo quella volontà del “divide et impera“: mettere la categoria dei consumatori contro i benzinai. Ancora una volta uni contro altri.
sciopero delle accise
solo uniti si ottiene
No!
I consumatori utenti dovrebbero si fare sciopero per diversi giorni, ma affiancando la protesta a quella delle stazioni di servizio. Anzi dovrebbero essere pronti ad entrare in “sciopero di rifornimento” qualora i sindacati della categoria dei benzinai sospendessero di nuovo la protesta. Questo darebbe un segnale al governo che, sebbene per solo alcuni giorni, non avrebbe tra le “entrate” quello delle accise. Non ultimo, un danno economico seppur temporaneo alle 7 sorelle. Non sottovalutiamo quest’ultimo. Se è vero che tanto prima o poi spenderemo per il pieno, quindi le entrate alle compagnie petrolifere sarebbero solo rimandate, è anche vero che, si bloccherebbe lo stoccaggio delle cisterne delle raffinerie. Quello sarebbe il vero danno: non avere movimentazione. Una volta saturati gli impianti, non riuscendo a smaltire velocemnte, si creerebbero problemi di entrate uscite alle multinazionali petrolfere.
Dovrebbe quindi essere chiaro a tutti che il nemico, come ormai sempre più del resto, non è questo o quello, ma è lo Stato governato come sempre da qualche parte che sta tra Washington e Bruxelles ma non a Roma. I governi ormai solo burattini, solo “solo” fornitori di armi all’Ucraina e, “mezzi” per portare avanti un certo globlismo socio-economico, che ovviamente non ha nulla del socio ma tanto dell’economico (anti economico per noi, sia chiaro).
Il resto “sono solo chiacchiere e distintivo“!
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