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Dentro Caravaggio, una sala allestita coi dipinti di Michelangelo Merisi
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Dentro Caravaggio ultimi giorni a Milano
Milano, 06 gennaio 2018
Dentro Caravaggio è l’imponente esposizione delle opere di Michelangelo Merisi (detto appunto il Caravaggio), visitabile ancora sino al 28 gennaio al Palazzo Reale di Milano, adiacente il Duomo.
Venti opere che “MondoMostreSkira” in collaborazione col Comune di Milano ha voluto portare nella metropoli della Lombardia dallo scorso settembre.
La fila fuori dal Palazzo durante la mattina e l’attesa di entrare a gruppi da parte di chi viene a vedere la mostra da ogni dove. Ambientazione dark all’interno, nelle classiche pareti grigio nero che tanto fanno tendenza oggi in molte esposozioni pittoriche. Ogni sala prevede da uno a tre dipinti, ogni dipinto prevede un retro con monitor e spiegazione multimediale e testuale sulle caratteristiche delle opere in parte scoperte grazie a raggi x e studi con strumenti tecnologici. Ogni dipinto ha poi la sua bella descrizione direttamente stampata a parete in italiano ed inglese. Luci con faretti direzionali ma lievente diffusi, completano la descrizione degli ambienti. In questi ultimi giorni l’interno è abbastanza frequentato, e se si vuole soffermarsi sul quadro bisogna avere un po’ pazienza, attendendo quel periodo non sempre regolare che si pone tra un gruppo e l’altro.
Visitatori (oltre 285 mila ad oggi) un po’ automi, per lo più muniti di audioguida o cuffie per la spiegazione diretta della guida (fisica) vagano tra le sale in un moto quasi irreale come se nulla attorno a loro avesse fisicità: urtano altri visitatori, si fernamno davanti ai passaggi tra gli ambienti ecc… probabile frutto, risultato e devianza della società moderna ormai orientata all’uso della tecnologia e poco alla padronanza del luogo in cui si trova.
Video relativo alla mostra Dentro Caravaggio al Palazzo Reale di Milano
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Sui dipinti non possiamo che dire ciò che già abbiamo ed avrete letto in scritti proposti da ben più conoscitori d’arte. Le opere del maestro, famoso anche per la sua vita tribolata, sono veri capolavori, ove la luce (e le ombre) fanno la differenza, dove i visi sembrano reali e le rughe dei soggetti quasi palpabili, anche se appena accennate.
Per quanto riguarda un gusto personale, penso però che questo uso (frequente nelle mostre di pittori famosi) di ambienti scuri e l’illuminazione concentrata ma opaca, tolga un po’ di “vita” ai soggetti. Benchè forse si sia provato a ricostruisre la luce interna dei luoghi religiosi, dove sovente conservate le tele, penso che una ambientazione più naturale in ambienti leggermente più luminosi, potrebbe affaticare meno la vista (e la mente) durante la permanenza nelle sale ed anche probabilmente, dare più lucentezza alle cratteristiche dei colori dipinti. Oltre che rendere visibile le sale del Palazzo storico.
Espressa questa personale opinione, non ci si può che inchinare a tanta bravura, di chi ha dipinto le opere, e di chi le ha sapute organizzare e portare in un unico posto, rara occasione per poterle vedere nell’insieme, nell’arco di un paio d’ore o poco più.
Vi suggeriamo quindi di prendere in considerazione una visita entro il 28 gennaio 2018, probabilmente, meglio informarsi per una prenotazione. Chi ha la possibilità, visiti Caravaggio durante i giorni feriali.
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Viaggio tra i dipinti, tra luci, ombre e diagnostica artistica
di Laura Tirinzoni
All’ingresso della mostra, al di là del tendone posto di fianco alla biglietteria, ad accogliere il visitatore c’è una luce soffusa che sembra voler richiamare i chiaroscuri, il buio, le ombre e le penombre che caratterizzano i quadri del Caravaggio. Pittore sempre attuale e appassionante, vissuto per 39 anni, ha iniziato la sua esistenza a Milano e l’ha terminata a Porto Ercole. Caravaggio ha messo in scena le sue angosce, i suoi tormenti e i suoi personaggi di vita, uomini e donne veri, appartenenti alla sua vita reale fatta di incontri con persone in carne ed ossa appartenenti per lo più al mondo di strada, delle bettole e dei bordelli. Questi personaggi sono stati ritenuti idonei per le proprie raffigurazioni pittoriche, sacre e profane, indistintamente. Ecco allora che l’amica cortigiana Lena viene usata come modella per raffigurare la Madonna di Loreto. Ecco allora che egli stesso, dicono incapace di realizzare ritratti senza un modello davanti, si ritrae più volte con l’ausilio di uno specchio. Un pittore umano e popolare, come afferma chi ha curato la mostra. Un pittore che continua ad emozionare dopo tanti anni. Colpisce il dinamismo delle scene raffigurate, colpiscono i dettagli: le mani, i piedi, i corpi dei suoi soggetti sono sempre intenti a fare qualcosa, sono in movimento, non sono mai statici e sono raffigurati con dovizia di particolari, mai idealizzati, sempre reali. Le mani infatti sono spesso sporche, i volti sono spesso rugosi e contratti. Ci sono molti dettagli che emozionano, come per esempio la lacrima quasi impercettibile nella Maddalena penitente, il tocco sensuale delle dita della donna ne La Buona Ventura, piuttosto che il fiore tra le dita ne Marta e Maria Maddalena, oppure il volto concentrato e riflessivo di San Girolamo penitente.
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Dentro Caravaggio, monitor spiegano la diagnostica artistica applicata ai dipinti di Michelangelo Merisi
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Un approccio meno emozionale, ma certamente interessante, è quello proposto dalla diagnostica artistica, vale a dire dalle analisi tecniche e scientifiche che rappresentano l’elemento innovativo che questa mostra dedicata al Caravaggio vuole proporre. Si tratta di un metodo di studio delle opere basato su analisi scientifiche che fornisce informazioni sulla tecnica esecutiva che a occhio nudo non sarebbero riconoscibili. Un modo diverso di entrare dentro il Caravaggio. Si tratta di radiografie che svelano le tecniche di pittura e le modalità esecutive del pittore, in particolare, si scopre che il Caravaggio utilizzava prevalentemente incisioni che marcavano alcuni contorni, utilizzava la biacca per accentuare le zone che voleva evidenziare maggiormente dalla luce o il piombo per le zone da lasciare nell’oscurità.
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Aggiornamento:
PROROGATA FINO AL 4 FEBBRAIO
L’ultima settimana non saranno possibili prenotazioni, si consiglia la visita nelle fasce serali. Giornate di studio il 29 e 30 gennaio.