frantumatoio inerti Novamin nella Riserva Naturale dei Pian di Spagna
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Pian di Spagna: da Ramsar alla Novamin
Sorico, martedì 21 maggio 2014
Chi conosce la Riseva Naturale dei Pian di Spagna e Lago di Mezzola (nata a seguito della Convenzione di Ramsar 1971, SIC Sito Importanza Comunitaria), conosce la vicenda annosa riguardante la localizzazione in Riserva di un impianto di frantumazione di inerti “Novamin” già presente prima del 1985, anno nel quale nasce a tutti gli effetti l’area protetta.
Novamin (ne abbiamo già parlato qui) è per tutti i naturalisti e per tutti quanti orbitano intorno a questa zona, un elemento contrastante con l’ambiente da proteggere, inquinante, soprattutto non giustificato.
Fin dall’inizio i piani di gestione dell’ente (costituito da Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, Comunità Montana della Valtellina di Morbegno, Comunità Montana della Valchiavenna, nonchè i rappresentanti dei Comuni interessati) avevano previsto una delocalizzazione di tale struttura industriale, ma senza ottenere mai successo, anche per problemi sul dove collocarla, ed altri problemi legati agli accordi o non accordi tra ente e proprietari della Novamin.
Dopo tanti anni la scorsa settimana una svolta.
Il Corpo della Guardia Forestale su esecuzione del giudice delle indagini preliminari di Como, in accordo con Arpa, ha messo sigilli al frantumatoio, di fatto ora posto sotto sequestro fermandone ogni attività.
Le accuse, a seguito di mesi di indagini, hanno portato alla denuncia di quattro persone dirigenti di tale società, per una serie di violazioni al Testo Unico dell’Ambiente in un SIC: scarico di acque industriali nel suolo, discarica di rifiuti speciali, gestione di rifiuti pericolosi quali olii esausti.
Insomma, da rabbrividire pensando che questo sia avvenuto giorno per giorno per anni, sotto gli occhi di tutti, in una delle Riserve Naturali più conosciute in Europa e nel mondo perché importante (tra l’altro) per le rotte di migrazione tra Africa e Nord Europa, Africa e Est Europa e Siberia.
A tal proposito, in seguito a quanto avvenuto, si sta anche indagando su amministratori pubblici, che non hanno provveduto nei tempi previsti, a delocalizzare l’impianto altamente inquinante.
Il WWF Valtellina, unitamente a Legambiente, CROS Varenna, la Lac, Arci, avevano presentato nel 2011 un esposto alla magistratura.
Il WWF Valtellina nella persona del presidente William Vaninetti comunica: “ Le vie della Giustizia sono spesso oscure ed insondabili a noi miseri mortali, un po’ come le vie del Signore…..Non è quindi il caso di fare troppo i difficili quando, finalmente, viene resa Giustizia a chi di Giustizia aveva fame e sete… (…) in questi giorni di triste soddisfazione, stiamo sereni; festeggeremo veramente quando tutto l’impianto sarà smantellato ed il territorio finora occupato, restituito alla sua legittima proprietà: la Riserva del Pian di Spagna“.
Per ora quindi un passo è fatto, bisognerà però attendere i lunghi periodi della giustizia italiana per vedere come andrà a finire questa vicenda.
Il rischio sarà quello di vedere l’impianto ancora disegnare il paesaggio della Riserva Naturale, anche se per ora senza produrre inquinamento acustico, atmosferico, delle acque.
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