Sondrio, giovedì 19 novembre 2015
Sono “gli indesiderabili” i protagonisti di questa singolare mostra che nella sala Ligari della Provincia di Sondrio, nel capoluogo valtellinese, tiene banco da inizio novembre.
Ultimi giorni per una esposizione di particolare interesse e comunicatività: si concluderà sabato 21 novembre alle ore 18.
Nella sala, pannelli raffiguranti tutti quelli animali che in qualche modo, a dire di alcuni “umani” rendono problematica la vita dei medesimi: cinghiali, volpi, cornacchie e molti ancora….
Non è così per la LAV, la Lega AntiVivisezione, promotrice di questa mostra itinerante che terminata la tappa in Valtellina si sposterà a Bergamo.
photo © Giovanni Salici AGS20151107_0257 lo staff LAV Sondrio
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E’ stato molto l’interesse attorno a questo tema che spesso mette in forte contraddittorio animalisti e/o alcuni ambientalisti con le istituzioni che sono notoriamente portate ad adozioni di misure drastiche (abbattimenti “selettivi”) come nel caso del cervo in molte aree alpine e prealpine, od il cormorano.
La LAV vuole portare avanti invece un discorso diverso, che sia si di contenimento di molte specie anche esotiche (come il gambero rosso o il siluro) ma sempre con il grande rispetto per la vita di tutti gli animali che contraddistingue chi sta con questa associazione.
In molti casi le soluzioni ci sono o si possono almeno provare; lo spiegano i pannelli. Contenimenti di popolazione a mezzo sterilizzazione (per alcune specie) oppure l’inserimento di maschi non fertili che limitino in seguito la riproduzione (in altri casi). Certo soluzioni più complesse e costose degli abbattimenti, ma non per questo da non considerare.
Purtroppo un dato di fatto emerge su molte specie “indesiderate”, ovvero la comune provenienza: inseriti dallo stesso uomo.
Le nutrie (castorino) furono liberate dagli allevamenti dismessi dopo che il commercio di pellicce di “castorino” (come di altre) crollò introno agli anni ’80-’90.
Il siluro fu immesso da alcuni pescatori per poter praticare la pesca “sportiva”, le tartarughe americane liberate dopo che in cattività divennero troppo grandi per essere gestite in poco spazio, i cinghiali ormai tutti dovrebbero sapere che furono introdotti dagli stessi cacciatori per poter cacciare, e così via …
La mostra merita di essere vista, di essere osservata a lungo, di essere compresa, di essere rimuginata e convertita in riflessione per il divenire.
Quindi approfittatene ancora in questi ultimi giorni.
Orari 10-13 16-19
© Giovanni Salici
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