SS 340 risultato: solo coda
Editoriale
domenica, 17 giugno 2012
Forse non è bello e simpatico dire “l’avevamo detto” ma di fatto, resta che il nostro articolo del 08 giugno scorso è stato il primo messaggio di contrarietà alla manifestazione di ieri; di seguito ed oggi, la maggior parte di associazioni di categoria (CNA, Confartigianato, Ass. Albergatori) è schierata su questa linea.
Abbiamo scelto di non documentare questo evento fotograficamente (un po’ come nostra contro-protesta ad una manifestazione che ha creato solo danni e disagi invece che dare il minimo spunto per delle soluzioni).
Ed è proprio questo che ieri si domandavano, sicuramente chi non partecipava, ma anche alcuni di coloro che hanno seguito il corteo di (tutto sommato pochi) veicoli, che da Argegno sino a Mezzegra e ritorno, hanno “marciato” a passo d’uomo, provocando solo ulteriori ingorghi, aumento di inquinamento e polveri sottili, disagi a chi lavorava ed anche a coloro che si erano affacciati sul Lario per un meritato riposo dopo il caos settimanale magari in metropoli.
Ecco, è questo il solo risultato del “semi blocco” sulla Regina di ieri 16 giugno 2012.
Oggi e domani? Uguale, pullman turistici incastrati tra le mura dei paesi e tutto il resto è inutile ricordarlo.
Soluzioni possibili?
Le solite che vengono ignorate (anche solo da provare): porre termine alle carovane di questi torpedoni che vanno ad ingrassare solo pochi grandi alberghi (pochi privati) di pochi paesi; controllare i mezzi pesanti in transito sia negli orari che nelle dimensioni/peso; trasportare i turisti anziché su gomma via lago dando così anche slancio alla navigazione e mostrando agli stessi altri incantevoli punti di vista; far funzionare i semafori e soprattutto, sarebbe il caso che le forze di controllo stradale cominciassero ad elevare contravvenzioni anche a coloro che con bus o camion provocano colonne chilometriche sbattendosene e guardandosene bene dal lasciare passare le auto in quei pochi ma esistenti rettilinei (si definisce intralcio al traffico Art. 141 CdS).
Ce ne sono di cose da tentare.
© Giovanni Salici
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