Aruba in fiamme
black out per il web italiano
venerdì, 29 aprile 2011
Un grave incendio sin dalle prime ore dell’alba ha danneggiato le sale UPS (dove risiedono gli apparati di alimentazione) dell’azienda aretina Aruba.
Aruba, fondata nel 1994, è una delle più grandi realtà web-server al mondo ed è attualmente forse la più grande azienda italiana in questo settore. Ospita oltre un milione e mezzo di siti e 5 milioni di caselle e-mail ed è leader anche in Repubblica Ceca e Slovacca.
La maggior parte dei siti di aziende nazionali è su questo server, questo ha provocato nel corso di oggi un black out di accesso ai siti di mezza rete nazionale, oltre al fatto che milioni di utenti non sono in grado di accedere ai loro sistemi di posta elettronica.
Dalla direzione di Aruba, sita ad Arezzo, fanno sapere che l’incendio, domato dai Vigili del Fuoco intorno alle 8 di stamattina dopo 3 ore, ha interessato solo la zona relativa agli apparecchi di alimentazione, quindi non vi sono danni ai server dei dati, i quali sono stati staccati solo per prevenzione, dal sistema automatico che rileva gli eventuali incendi.
Due sale UPS su tre alle 14,30 di oggi sono già state ripristinate, ma il disagio sulla rete è probabile che si protrarrà sino a tarda sera o domani.
La Codacons starebbe preparando una “class action” contro la società per ripagare i consumatori per i danni economici subiti.
Questo episodio, del tutto straordinario, fa di sicuro riflettere sulla fragilità strutturale, non certo di questa società, ma bensì di tutto un mondo che gira su dati virtuali, un’economia ed una vita basata forse troppo su numeri, su bit, che non si possono toccare. Un mondo molto presente ma poco esistente.
C’è da essere già felici se tutto rientrerà nella norma senza perdite.
Aggiornamento delle ore 18:
Già dalle 16 di oggi la situazione è stata gradualmente ripristinata ed attualmente è rientrata nella norma. Ad onor di cronaca vorremmo sottolineare come in meno di 12 ore dall’emergenza i problemi delle “messe on-line” e delle mail siano stati risolti.
Nessuno di noi gradirebbe problemi simili ma ci sembra un po’ fuori luogo l’atteggiamento di alcuni pronti a cavalcare l’onda mediatica a scopo forse pubblicitario.
Ci si poteva aspettare di meglio in termini di risoluzione problemi dopo un evento di questa entità?
Crediamo di no.
I dati di milioni di aziende e privati sono salvi. Questo è l’importante.
© Giovanni Salici
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