l’Invisibile

Menaggio, venerdì 28 febbraio 2014 h 21,50-22,00 casa paterna

l’Invisibile

Lungo i marciapiedi dorati dalla luce umida dell’ultimo sole sul selciato,
lo sguardo che precede il lento e riflesso passo,
indefinita meta tra pensieri e realtà,
divagando inutilmente sotto l’ala di un gabbiano compagno inesauribile ed infaticabile.

© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore

note dell’autore:
Questa poesia può essere letta in diversi modi.
Il protagonista può essere l’autore, oppure chiunque, può essere un senza tetto, un invisibile fantasma o un’exuvia o esoscheltro tra l’umano e post umano, oppure un qualsiasi invisibile agli occhi poco attenti di un osservatore. Da qui la maiuscola di Invisibile.
Il percorso di questa entità, o dell’autore, parte da un’immagine tipo “fotografica o pittorica” reale e immaginata in quel momento, per poi viaggiare su sensazioni tra sentimento, interiorità, ancora immagini.
Il “riflesso passo” può essere letto in due modi: figurativamente come il riflesso del piede sul bagnato, oppure come licenza poetica di “riflessivo passo”.
Nella parte finale compare improvvisamente quello che è un compagno forse immaginario ai più, uno Spirito guida costante per l’autore.
Lo scritto è raccolto in quattro righe (formate originariamente da tre pensieri, prima, seconda e terza, quarta) con le estremità più lunghe rispetto alle centrali.
Apparentemente in sospeso senza conclusione.


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