L’attimo (Carpe Diem)
Menaggio, martedì 25 gennaio 2010 nell’ultimo dormiveglia mattutino
L’attimo (Carpe Diem)
Nella notte che trafigge i miei pensieri
resto immobile a guardare la luce
che mi illumina.
© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore
note dell’autore:
Questo “pensiero” è scaturito di getto nell’ultimo dormiveglia mattutino; si riferisce non ad uno stato prettamente attuale ne tantomeno ad emozioni vissute nella notte precedente, bensì esce in modo tanto naturale quanto veloce, immediato, come espressione di emozioni diverse vissute in un passato prossimo e remoto, affiorate tutte insieme di botto quasi come se il sonno precedente avesse sortito una funzione “prenatale” del “pensiero”.
I pensieri a volte sereni a volte drammatici appaiono e sono apparsi sovente nelle ore serali o addirittura notturne, a volte su un sentiero ben noto all’autore o sul bordo di una altrettanto nota riva; va di contro (talvolta contemporaneamente, talvolta in situazioni diverse) che l’osservazione della luce (solo ipoteticamente lunare) abbia in qualche modo rasserenato e mitigato i pensieri convulsi, oltre che aver catturato per magia l’energia presente nell’universo, quindi nella persona. “(…) che mi illumina” infine, non è semplicemente un’investimento di luce su di sé, già di per se romantico e/o scenografico e terapeutico, ma una vera e propria illuminazione avvenuta in un recentissimo passato, alla fine di un lungo e tortuoso percorso su quel sentiero a metà tra il fisico e metafisico, interiore.
© Giovanni Salici
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