referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica


Una manciata di settimane e poche firme raccolte per i referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica.
Due italiani su tre sono contrari alla guerra ed all’invio di armi (in Ucraina in primis, come altrove). Ma non vanno a firmare nei comuni.

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referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica

lunedì, 03 luglio 2023
Manca pochissimo tempo alla chiusura dei referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica che sono nei comuni già da fine aprile inizio maggio. Nonostante il 70% degli italiani sia apparentemente schierato contro l’Italia in guerra e contro l’invio di armi nei paesi in conflitto, gli stessi non vanno a firmare.
Eppure la possibilità è stata data, dai due comitati promotori: Generazioni Future di Ugo Mattei e Ripudia la Guerra di Enzo Pennetta. Le liste degli articoli posti in gioco per il referendum contro la guerra e a favore della sanità pubblica sono in totale tre, possono essere sottoscritte sia nei comuni che in molte piazze d’Italia. I banchetti sono stati organizzati spesso per interi fine settimana, nello stesso posto. La firma è possibile anche on-line sebbene in questo caso sia richiesto un contributo spese di gestione. Ma nulla, delle 500 mila firme necessarie ne mancherebbero la metà.

Avevamo già trattato l’argomento in questo articolo del 20 marzo 2023 ed anche in alcune #notizieinBreva sul canale Telegram

Qui di seguito il comunicato ufficiale di Enzo Pennetta.

l’articolo prosegue dopo lo spazio evidenziato ⤵ ☟

comunicato di Enzo Pennetta

Abbiamo ormai superato i 2/3 del tempo disponibile per la raccolta delle firme per la campagna Referendaria Ripudia la Guerra, e credo sia giusto dare una attendibile cifra che, per quanto ci riguarda, è la somma della raccolta ai banchetti, ai municipi, e le firme online. Questo, non prima di avere ringraziato le centinaia di militanti che hanno usato il loro prezioso tempo sottraendolo alle loro famiglie, agli affetti, e al tempo libero, per portare avanti la causa della Pace contro la Guerra.
Siamo stati sottoposti ad una selvaggia quanto totale censura da parte degli organi di informazione ed in primo luogo dalla RAI di Stato, prima nella versione di centro sinistra e cinque stelle, ed ora anche nella versione targata centro destra. Sulla politica estera e sulla Guerra, così come su altri temifondamentali, è proprio vero che la destra e la sinistra sono due facce della stessa medaglia.
Un grande risultato è stato comunque quello di informare, rendere consapevoli centinaia di migliaia di cittadini, che potranno in seguito divenire parte attiva della lotta contro questo sistema iniquo e guerrafondaio. Dunque, la presumibile cifra si aggira ora attorno ai 295 mila firmatari. Pertanto, se in queste ultime settimane non ci sarà uno straordinario incremento del numero delle sottoscrizioni, pur ottenendo un risultato straordinario considerata la totale mancanza di qualunque finanziamento, vorrà dire che la consultazione popolare non potrà avere luogo. Sono giorni e settimane decisive, la campagna Referendaria è nelle vostre mani. Continueremo la lotta alla Guerra a testa alta.


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referendum contro la guerra

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