quando bici non significa eco ma inquinante

ambientalisti contro Anas
Pian di Spagna e politica locale

Sorico, venerdì 22 novembre 2019
Oggi più che mai le parole contano, contano i fatti, e, non basta parlare di green o di eco per rendere appetibili azioni o realizzazioni che di ecologico han poco: così sembra.
Alcuni mesi fa in questo reportage e videonews avevamo riportato la notizia del blocco dei lavori da parte dell’Ente Riserva Naturale Pian di Spagna Lago Mezzola, nei confronti di Anas per salvaguardare il periodo riproduttivo di alcuni uccelli acquatici.
I lavori ripartirono regolarmente a settembre come da copione ed accordi tra le parti, non senza un po’ di malumore tra tra i sindaci locali.
Ma la passerella ora realizzata all’esterno del Ponte del Passo
(sul fiume Mera a Sorico) era solo uno dei tasselli (almeno tre) che riguarda un progetto ben più esteso. Il secondo tassello è la pista definita via veloce per biciclette che interessa (anche qui con sollevamenti di malumori ma non dei sindaci stavolta) il rettilineo sud dei Pian di Spagna ovvero quello percorso dalla Statale Regina SS340.
Il terzo tassello riguarderà più avanti, un ponte sempre ciclistico per collegare le due sponde del fiume Adda, verso la foce, tra i comuni di Gera Lario e Colico.
Anche quest’ultimo solleva molte perplessità tra associazioni ambientaliste, naturalisti studiosi di avifauna, professionisti dediti alla Natura.

Veniamo ora al rettilineo della SS 340 che passa proprio davanti alla sede dell’ente. Qui l’Anas da alcune settimane ha bloccato la viabilità per fare dei lavori. Si tratta in sostanza di due tipi di interventi di manutenzione straordinaria: il primo riguarda il rifacimento di tutta la sede stradale (in modo completo e profondo) anche per “correggere” errori di manutenzione a seguito del rifacimento del manto stradale di un paio di anni fa quando l’Anas, che doveva togliere e rimettere l’asfalto nuovo, “non si è accorta” che le misure rispetto all’esistente guardrail erano errate, di fatto, portando la nuova asfaltatura decisamente al di sopra delle protezioni pre esistenti. Anche per questo vi è stato in questi ultimi anni un aumento di attraversamento di ungulati; non solo per inutilità delle protezioni (che di fatto i cervi possono e potevano tranquillamente saltare) ma per aver lasciato degli speciali paracarri sonori, anch’essi, al di sotto della strada che quindi non potevano più funzionare completamente (al passaggio di mezzi, attivandosi acusticamente, mettendo i cervi in allerta).

L’altro intervento invece è atto al realizzo di una via veloce ciclabile che metterà in collegamento l’alto Lario con la futura passerella sull’Adda, il Sentiero Valtellina e la ciclabile per la Valchiavenna.
Attenzione che non si parla di semplice pista ciclabile, che in realtà, ci sono già, all’interno delle aree agricole e naturali sia in zona sud che nord della Riserva (quindi, da Ponte del Passo attraverso piste sterrate si può già scoprire la Riserva così come collegarsi ai sentieri sopra citati); la via veloce non serve troppo al passaggio di ciclo turisti ma come dice il nome alla viabilità veloce delle bici, quindi un’utenza più specialistica e meno numerosa, meno turistica.

Come il titolo annunciava non sempre le parole eco, green, sostenibile, elettrico, biciclette, sono sinonimo di sostenibilità ambientale e naturale. Anzi, oggi, sono abusate ed in un momento dove le fakenews sono quasi la norma, le parole contano eccome.

Chi scrive, è d’accordo con le associazioni che vengono riportate in seguito, le quali hanno sollevato non pochi punti di criticità per i lavori che si stanno svolgendo.
Pubblichiamo quindi in fondo alla pagina in modo integrale un comunicato stampa ufficiale di “Occhi sui Pian di Spagna” che racchiude in se Legambiente, WWF, Cross Varenna (associazione ornitologica museo Scanagatta di Varenna), Orma Morbegno (Associazione Ornitologica Ricerca e Monitoraggio) che sintetizza in modo esplicativo le particolarità di questo lavoro di rifacimento stradale che non solo non sembra essere eco-compatibile ma addirittura ritenuto pericoloso per i futuri fruitori della via ciclabile veloce.

In tutto ciò, si attendono le risposte della politica locale e della stessa Anas.

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Comunicato Stampa Occhi sui Pian di Spagna

Comunicato stampa 7 novembre 2019 – Occhi sul Pian di SpagnaAbbiamo appreso dalla stampa dell’inizio dei lavori di ripristino e rafforzamento della scarpata stradale del tratto della SS 340 DIR che dal Ponte del Passo attraversa il territorio della Riserva Naturale Pian di Spagna e lago Mezzola.Come Associazioni Ambientaliste, coordinate come “Occhi sul Pian di Spagna”, non siamo certe che il progetto attuale risponda alle necessità e alle norme che regolano una zona umida protetta dalla Convenzione di RAMSAR, e riconosciuta dalla Comunità Europea come ZPS (Zona di Protezione speciale), ZCS (Zona Speciale di Conservazione), rientrando così nelle aree che compongono la Rete Natura 2000.Manifestando la nostra disponibilità ad un incontro, abbiamo chiesto con una lettera all’Anas come venga risolta la necessità di corridoi ecologici per la fauna e la flora fra le due aree della Riserva separate dalla SS340. In particolare, nella soluzione prospettata dal progetto, i grossi mammiferi non troverebbero un passaggio sicuro da un lato all’altro della strada; potrebbero passareattraverso dei varchi su un lato, ma poi, mancando la continuità sull’altro lato, correrebbero avanti e indietro alla ricerca dello sbocco, con pericolo per tutti.La raccolta e la depurazione delle acque di pioggia sulla strada, il raccordo dei lavori stradali con ifossi esistenti e la mancanza di un rilievo del numero e del tipo di piante con la previsione della lorogestione, sono altri aspetti critici non risolti.Si fa cenno ad una pista parallela alla strada che pare rimandata a una seconda fase di progettazione. Negli elaborati attuali osserviamo che la pista è collocata sotto il livello stradale con il pericolo che il pedone o ciclista sia colpito da acqua o materiali vari trasformati in proiettili dalle gomme delle auto in transito; il suo andamento si sviluppa su diversi livelli con frequenti saliscendi. Perché non sipensa ad una ciclopedonale sullo stesso livello della strada? Mancano indicazioni sullo sbocco per chi arriva dal Ponte del Passo e, in particolare, su come si raccordi con le ciclabili delle due valli principali.Siamo in attesa di risposta dal Sindaco di Colico circa un incontro per conoscere lo stato di avanzamento dell’accordo quadro che prevede la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Adda nei Comuni di Colico e Gera Lario, per la quale è stanziata la somma di € 2.300.000.Abbiamo espresso un anno fa, in una lettera agli Enti coinvolti e sulla stampa, le nostre osservazioni critiche su quest’opera costosa e, per quanto conosciamo dai disegni apparsi sul sito istituzionale delComune di Colico, non compatibile con le finalità della Riserva. Ci auguriamo di avere informazioni aggiornate e ascolto dal Comune di Colico che è il capofila del progetto, e che l’Ente gestore della Riserva sia coinvolto puntualmente nelle varie fasi per far valere le norme e le necessità dell’area protetta.


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