Una manifestazione Ospedale di Menaggio che è ormai un nosocomio in fase terminale. Così, un ex medico della struttura e purtroppo, non possiamo dargli torto. Una manifestazione per salvarlo ma con una partecipazione sostanzialmente inesistente per un problema così grande per una vasta zona del Lago di Como e sue Valli.
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Manifestazione Ospedale di Menaggio, 15 aprle 2023 AGS20230415_0233
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“per chi stiamo spendendo questi 6 milioni di euro?.”
Manifestazione Ospedale di Menaggio
Possibile salvarlo?
Menaggio, sabato 15 aprile 2023
Si è svolta la manifestazione a sostegno dell’Ospedale di Menaggio questa mattina, in piazza del paese centro lariano. Ne avevamo annunciato in questo articolo del 12 aprile scorso.
Su per giù in 150 persone, su una comunità di circa 35 mila che farebbero capo alla struttura sanitaria. Insomma, molto poche anche se personalmente non me ne aspettassi di più. Tra Carabinieri in divisa e non, rappresentanti dei media, politici locali, sindacalisti, facenti parte del Comitato di salvataggio, per fare una battuta: “più addetti che cittadini“. Non vogliatemene, ma come scritto appunto nell’articolo precedente, se la popolazione assiste semi inerme semplicemente borbottando al bar, questi eventi servono solo come “passerella”.
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interventi e svolgimento
manifestazione SOS Ospedale Menaggio
Sul palchetto infatti, si sono alternati amministratori locali (assente il Sindaco di Menaggio Michele Spaggiari così come molti primi cittadini), alcuni decaduti da tempo, altri ancora in carica, rappresentanti sindacali e del Comitato per Salvare l’Ospedale…
Facendo un sunto delle tante parole espresse, taluni, discorsi un po’ incomprensibili, altri ben articolati ma le “solite cose” … ne emerge esattamente la situazione che già chi si occupa di Sanità, conosce da anni. Ovvero di un ospedale il lenta agonia, divenuto ormai Ospedale di Comunià e Casa di Comunità. Definizione voluta da Regione Lombardia per mascherare una serie di servizi che n realtà sono inesistenti, scatole cinesi, in perfetto andamento con lo smantellamento del settore pubblico come ormai visibile da anni ed ancor più da un paio.
Una proposta venuta dal sindacalista della CGIL Renato Quadroni è quella di creare un sistema di affitti calmierati per il personale sanitario in modo tale da invogliare a lavorare in questo ospedale. Se da un lato (sindacale) l’idea può essere comprensibile, dal lato di un residente forse no. Il problema degli affitti cari a Menaggio e dintorni è serio e tocca tutti; non si capisce perché dovrebbe essere avvantaggiata solo una categoria?!
Ma il problema del nosocomio centro lariano, anche a detta di altre figure che hanno esposto la loro, non è tanto il personale, non è nemmeno la “fuga in Svizzera” dove gli stipendi sono ben altri, ma proprio la volontà politica di sostituire il pubblico col privato. Nonostante secondo lo scrivente, l’orizzonte elvetico non è da sottovalutare, concordo in pieno sull’ultimo concetto. E’ evidente da anni e continuiamo tutti a ripeterlo ed a vederlo.
Emerge anche da diversi interventi, una “fotografia” dei paesi centro lariani (Menaggio, Tremezzina) che ha detta degli stessi amministratori intervenuti è volta al turismo, considerazione utilizzata per passare (anche) il concetto che salvare l’Ospedale di Menaggio è doveroso per dare un servizio migliore al turista, al villeggiante. Probabilmente, chi scrive, non avrà capito bene…ma queste affermazioni uscite da più bocche oggi, mi ha fatto un po’ arrabbiare. Insomma, che il turismo sia cosa buona o comunque importante per l’economia, nessun lo discute, almeno sin quando resta in certi termini (anche numerici – negli ultimi anni si assiste ad un assalto troppo elevato – ma non è questo il momento di approfondire), ma, sentendo di salvare una struttura necessaria pensando (troppo) al turista, no.
L’ospedale menaggino serve una comunità di 35 mila utenti. E’ l’unica struttura a metà strada tra Gravedona in alto lago, e, Sant’Anna a Montano Lucino. Posto su una rete stradale difficile in un territorio più montano che lacustre. Già questo è sufficiente, pardon, sarebbe sufficiente per volerlo salvare, per doverlo recuperare.
Mi ha poi colpito positivamente una frase della consigliera di minoranza di Menaggio Cristina Redaelli, la quale dice: “per chi stiamo spendendo questi 6 milioni di euro?“.
Già! Perché e per chi?
A più di questo ammontano gli ultimi investimenti sia strutturali che di attrezzature. Al netto di ristrutturazioni per la messa in sicurezza (dovute per legge come detto dai rappresentanti sindacali), ovvero antisismica (bah?) e norme antincendio (va bene), ma il resto? Se si vuole farlo morire per favorire il privato (in tanti sul palco lo hanno espresso non troppo velatamente)… allora perché e per chi fare investimenti? Io mi fermo qui, a voi riflettete.
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Manifestazione Ospedale di Menaggio, 15 aprle 2023 AGS20230415_0240
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Riassumendo e concludendo
Si la manifestazione c’è stata, La partecipazione, come già espresso, carente. Un pubblico che ha applaudito gli interventi nei quali si sono dette parole e discorsi anche giusti, ma a chi? A chi era già convinto partecipando all’evento? “Piace vincere facile” come citava una pubblicità.
Quegli interventi, pochi decisi, vanno portati alla politica! Come può un amministratore locale non aver portato le considerazioni dette oggi in Regione? Sono sicuro che l’avrà già fatto! Ed allora?
Allora siamo sempre a quella: se la politica non vuole non si fa e se vuole si fanno anche cose inutili o errate. Quel che desidera ed in questo caso necessita la popolazione non conta.
Allora 150 persone su 35 mila non servono a nulla. Ce ne vogliono 10 mila, che costantemente rompono le scatole. Devono romperle sia a Milano ma anche continuamente a livello locale nelle amministrazioni affnchè queste non si limitin ad interventi unatantum sul palco. Gli amministratori non facciano solo le passerelle per gli applausi, dicendo cose anche giuste, ma nulla di nuovo. Diventino loro dei veri manifestanti. Siano dei trascinatori di folle. Se davvero ci tengono.
Questo salverà l’ospedale?
Non lo so. Probabilmente ni!
Ma è necessario. Necessario provarci. Necessario tornare a lottare e pretendere dei diritti sacrosanti che abbiamo oltretutto già tutti pagato. Ce li devono!!!
La popolazione in questi decenni ha perso la determinazione nel manifestare per i diritti (pure Costituzionali) ovunque ed in provincia forse non vi è mai stata questa propulsone. Anzi, purtroppo negli ultimi due anni chi ha lottato è stato ghettizzato pure dai sui concittadini. E’ ora di cambiare, perché siamo tutti nella stessa barca, sulle stesse onde di tempesta! Tra poco …arriverà la grandine!
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