Omicron inattesa sul Natale?
La variante di un Covid19 che forse non ha più senso chiamarlo nemmeno così, essendo ormai alle porte del 2022 e sostanzialmente modificato nei passaggi delle varianti, ha rovinato i piani di molte persone durante il Natale e così sta investendo questo fine 2021.
Abbiamo provato a raccogliere delle testimonianze tra Como, Sondrio e Lecco. Tamponi esauriti in farmacia e molecolari prenotabili solo a gennaio, ma a pagamento si possono fare.
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Omicron inattesa sul Natale?
Davvero inattesa da giustificare il tilt del primo approccio al Sistema Sanitario?
Tamponi esauriti e greenpass di contagiati validi
mercoledì, 29 dicembre 2021
Omicron inattesa sul Natale?
La variante di un Covid-19 che forse non ha più senso chiamarlo nemmeno così, essendo ormai alle porte del 2022 e sostanzialmente modificato nei passaggi delle varianti, ha rovinato i piani di molte persone durante il Natale e così sta investendo questo fine 2021.
Abbiamo provato a raccogliere delle testimonianze tra Como, Sondrio e Lecco.
In questi giorni natalizi abbiamo provato umilmente a fare delle valutazioni grazie all’aiuto di alcune persone sull’andamento della variante Omicron nelle tre province lombarde sul Lago di Como e Valtellina, Valchiavenna.
Sono diverse, tra la popolazione, le persone che ipoteticamente hanno contratto il contagio della Omicron o della Covid-19. Per lo più moltissimi i sintomatici lievi (quindi saranno migliaia gli asintomatici inconsapevoli che NON sono malati, è bene ricordarlo!). A volte solo un po’ di linee di febbre, che in altri momenti sarebbero state trascurate e non avrebbero messo in discussione programmi, altre persone con emicranie o cerchi alla testa, alcuni con una dissenteria più o meno accentuata. In questo articolo ci occuperemo di questi casi, non di quelli ospedalizzati. Scusate ma il lavoro è enorme e non abbiamo potuto occuparci di quelli.
l’articolo prosegue dopo il box Spallanzani
Tra tutte le persone che ci hanno risposto e confidato la loro esperienza ne emerge un quadro a dir poco disorganizzato riguardante il primi passaggi da effettuare verso il Sistema Sanitario. Parliamo del sistema Lombardia, non sappiamo in altre regioni, non da testimonianze dirette, anche se riteniamo da fonti indirette che la situazione non si discosti molto.
Omicron inattesa sul Natale?
testimonianze di Gente Tra Le Rive
Senza citare nomi o cognomi ne possibilmente il luogo quello che emerge è che la persona che chiameremo MariaGiuseppe (vista la concomitanza natalizia) scopre durante di avere febbre la sera della vigilia, MariaGiuseppe ha provato la mattina seguente a fare un tampone rapido in una area urbanizzata di circa 15 mila abitanti (chiamiamola Gerusalemnne lombarda) col risultato che i tamponi rapidi nelle farmacie di turno fossero esauriti (già da due giorni). La richiesta al medico di base di intervenire con le cure non è stata possibile in quanto lo stesso non rispondeva (era Natale, giustamente anche un medico ha il diritto di rilassarsi di questi tempi). Il medico di guardia interpellato per motivi di sovraccarico di richieste non ha potuto che rispondere solo nel tardo pomeriggio indicando di fare un tampone (che come detto, erano esauriti, quantomeno nelle farmacie di turno aperte in Grusalemme lombarda) e di restare in attesa di eventuali sintomi sino al lunedì (siamo a sabato con sintomi lievi sin dalla notte prima). Ricordiamo a tal proposito la nostra intervista ai medici di IppocrateOrg in questo articolo del 22 settembre con videonews ove si sottolineava l’importanza delle cure domiciliari precoci).
L’ipotesi quindi di contagio viene rimandata per forza a 48 ore dopo, quando si trova in questa area urbanizzata (la Gerusalemme lombarda) una farmacia con ancora dei tamponi eseguibii. Pur avendo un esito negativo, ma continuando le indagini (sempre con febbre lieve), si richiede quindi un tampone molecolare e parte la nuova avventura.
Testimonianza come queste, con poche variabili se non dei sintomi più consistenti, ve ne sono diverse nelle tre province di Como, Sondrio, Lecco, come già scritto. Il primo ostacolo di questi giorni è stato proprio il recupero di un primo esame diagnostico (tampone rapido) ed il contatto medico durante la giornata natalizia.
Ma poi ogni storia di questo tipo viene nuovamente accomunata dalla ricerca di un posto dove eseguire il tampone molecolare (quello che dovrebbe essere più affidabile). Qui comincia il delirio e la completa impreparazione del Sistema Sanitario a questa richiesta.
Per onestà, da questo punto, non abbiamo testimonianze che ci dicano come sia la situazione su Como e provincia: a Menaggio ed a Como le aziende sanitarie indicavano la settimana precedente al 25 la possibilità di recarsi direttamente sul luogo senza prenotare ma entro le 11 del mattino, però, qualcuno c’è riuscito, altri no per la “coda” all’ingresso (un po’ come avviene nel milanese o nelle grandi metropoli).
La situazione invece sembra dalle diverse testimonianze che abbiamo raccolto, inaccettabile, nel sondriese e nel lecchese. In molti riportano
1 – difficoltà di prenotazione perché il numero dedicato non risponde (oberato di richieste forse)
2 – sia su Lecco che su Sondrio, le prime date utili erano (al 27 dicembre scorso) prenotabili non prima del 3 gennaio
3 – addirittura nella provincia di Monza e Brianza, S. ci risponde che la prima data utile è il 6 gennaio 2022.
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Omicron inattesa sul Natale?
disorganizzazione come minimo
Queste situazioni diffuse di “tutto esaurito” vengono solo parzialmente assorbite da sporadici “buchi” che si creano a causa di spostamenti di prenotazioni o soluzioni alternative.
Infatti V.M. ci indica che (sempre in data 27 dic) alle ore 15 c’erano dei posti disponibili ai molecolari a Chiavenna per il 30 e 31 dic, ma che questi sono di nuovo esauriti entro le ore 18 del medesimo giorno.
Un’altra testimonianza racconta più o meno la medesima situazione creatasi a Bormio, poi dissolta in un paio di ore.
Vi sono però dei casi in cui, per scelte ed esigenze diverse un molecolare si può fare senza problemi in una clinica privata a pagamento, potendo così non restare a casa ad attendere un verdetto e sapere quali passi ulteriori fare in questo Sistema Sanitario super… (non greenpass) ma …disorganizzato, forse meglio, impreparato?
In questa sede non vorremmo porre polemiche sui tempi di risposta dei medici di base il giorno di Natale, penso sia stato chiarito questo; nemmeno sulle tempistiche del medico di guardia sostituto del primo.
Però ci chiediamo, se davvero il ministro della sanità Roberto Speranza ed il presidente Mario Draghi sono/erano così preoccupati per la salute pubblica e di questa famigerata Omicron(leggi il box sopra in grigio), tanto da imporre giorni fa ulteriori ennesime restrizioni, come è possibile che su un’area di 15 mila abitanti (solo per far un esempio pratico) con circa una una decina di medici di base, durante il Natale vi siano solo un medico di guardia a sostituirli? Come possono non aver previsto un sistema di primo accesso con più personale e più fluido?
Ma sopratutto, oppure, in aggiunta a ciò, come possibile restare in inverno, nella sagione ovviamente più importante, con tutte le leggi e DL e DPCM decretate anche ultimamente, che richiedono l’uso dei tamponi, come possibile restare senza?
Come si può avere dei “bunker” pieni di farmaci sperimentali (i non vaccini o sieri) in diverse aree militari italiane e non avere dei magazzini pieni di tamponi per il periodo delle festività? Dopo che si è pressato sull’argomento per mesi e dopo che la famigerata Omicron fu annunciata ben due mesi fa?
Ora non me ne vogliano i sostenitori dell’uno o dell’altro, di un partito o dell’altro, inesistenti, ma in una situazione come questa il presidente Conte sarebbe già stato lapidato (simbolicamente) sia dai media che dai politici tutti. Lui come altri ben inteso. Su Draghi invece tutto tace anzi no, lo si chiede come presidente della Repubblica.
Omicron inattesa sul Natale?
La provocazione, la riflessione.
Vorremmo fare una “buttata” che a non tutti piacerà forse, ma le buttate possono essere utili per innescare la riflessione: non sarà che i buchi di sistema dei tamponi di questi giorni siano voluti affinché vi siano dei ritardi nell’identificare i positivi (che si negativizzano pare talvolta rapidamente) in modo da avere meno guariti? Lo scopo? Avere meno guariti nei dati e proseguire con più numeri di prossimi vaccinati che altrimenti non necessiterebbero del siero in quanto guariti.
Certo è solo una buttata, forse in stile “complotto”, non ce ne vogliate, però, però i vecchi dicevano che a pensar male, spesso si pensa giusto. Io credo nei “vecchi”, negli anziani. Erano più umili e più saggi.
In ogni caso ogni stimolo deve servire per porsi altre domande. Dopo due anni di emergenza il Sistema è di nuovo impreparato. Qualcuno dice che la variante è diversa e quindi bisogna capire, altri dicono che la variante ha “telefonato” ben due mesi dicendo che sarebbe arrivata!
In mezzo troppe cose irrisolte.
Omicron inattesa sul Natale?
Conclusione sul greenpass
misura sanitaria o politica?
La conclusione sfora dal tema portante dell’articolo. La conclusione di oggi è la ciliegina sulla torta del ridicolo. Sarebbe ridicolo se non coinvolgesse dei drammi, come famiglie senza stipendio, come lavoratori sospesi con mutui o affitti da risolvere, come classi di nuovo in DAD, come bambini in quarantena proprio nella settimana di vacanza solo perché un compagno contagiato, come molte altre situazioni tra il bizzarro e lo sconcerto.
Abbiamo chiesto e ricevuto conferma da diverse persone e fonti il risultato della nostra modesta inchiesta, rilevato sul nostro modesto campione è la seguente: chi è contagiato e ha il greenpass, inteso confermato contagiato, ha comunque il certificato verde (greenpass) attivo e valido.
Non viene bloccato. Questo accade anche a distanza di giorni e settimane.
Sostanzialmente se vogliamo metterla in barzelletta: oggi, una persona sana non può bere il caffè al bancone senza greenpass, ma un contagiato può pranzare al tavolino in compagnia perchè il proprio certificato verde lo indica come sano.
La domanda che da mesi si pongono in tanti è a questo punto doverosa riporla di nuovo: il greenpass è uno strumento sanitario o uno strumento di controllo politico tecnologico?
La risposta … ognuno la propria!
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