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Requiem per un Cigno, Cigno reale, Cygnus olor, trovato morto accanto ipoetico nido sull’acqua del Fiume Adda, Traona 15 febbraio 2020 AGS20200215_0014
richieste di immagini ed acquisto sia per pubblicazioni che per privati ad Archivio Fotografico Giovanni Salici
Requiem per un Cigno: alcuni momenti di silenzio davanti un bianco candido
per restituire un po’ di energia …
Traona, sabato 15 febbraio 2020
All’improvviso, uno squarcio tra rami di pioppi ancora spogli, nel freddo dell’Adda che scorre, adagiato su una pietra, accanto a ciò che sembra restare del suo nido: Cygnus olor.
Un’ala spezzata che cade tra sassi ed acqua corrente, ciocchi di piume sparsi, sino sulla vicina riva; alcune ossa si intravedono tra la carne.
Difficile dire cosa sia successo. Forse questa volta l’uomo non c’entra? Forse un’animale selvatico, un cacciatore, un predatore, ha trovato il nido del Cigno e, la femmina, lo ha difeso lottando e finendo poi a chiudere gli occhi col muso dentro l’Adda.
O forse un cane lasciato libero dall’uomo, con l’stinto predatore, ha ucciso e poi non ha consumato, lasciando dietro inutile morte e piccoli in balia di un solo genitore?
Non è stata una morte degna di un animale così “regale”, candido, austero.
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Requiem per un Cigno, Cigno reale, Cygnus olor, trovato morto accanto ipoetico nido sull’acqua del Fiume Adda, Traona 15 febbraio 2020 AGS20200215_0022
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Questo articolo e queste immagini le dedico a tutti coloro che in questi anni e sempre di più in questi ultimi mesi, si stanno scagliando con ferocia contro gli animali, anche a parole. Coloro che non esitano a correre dietro a notizie e dati fasulli per vendere copie di un giornale. Coloro sempre pronti a sparare sia letteralmente che in senso figurato con le parole, addosso ai cormorani, ai cervi, cornacchie, insetti … ed ultimamente anche ai cigni (che secondo alcuni, son troppi anche loro).
Dedico a voi quanto scritto, visto e vissuto, perché siete dei poveracci, che avete perso il senso della Vita, il senso delle cose e degli esseri viventi e i loro posti all’interno di questa immensa sfera che si chiama Grande Madre.
Non avete compreso e non volete comprendere la precarietà del nostro vivere all’interno di questo Pianeta.
Sentitevi piccoli! Siete meno di nulla.
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Addio a questo essere candido e senza macchia, dalla grazia maestosa, che simbolegga la poesia degli stagni.
Perfettamente d’accordo con le considerazioni riguardo allo sconcertante rapporto uomo/natura che si e’ venuto a creare.
“L’uomo appartiene alla Terra. La Terra non appartiene all’uomo.” (Toro Seduto)
E’ sempre una “certezza” sapere che leggi gli articoli.
In questo momento è ancora più importante capre che si scrive verso qualcuno.
Un saluto Giovanni
Sottoscrivo ogni parola di questo articolo, bellissimo e commuovente.
Quando l’Uomo perde l’empatia con i suoi fratelli Animali, perde una preziosa parte di sé e tradisce la sua stessa natura.
Grazie del tuo passaggio e della tua testimonianza. Spero di tenere compagni con i mie scritti in questo momento difficile. Giovanni