2 febbraio 2014:
giornata mondiale delle zone umide

2 febbraio 2014: giornata mondiale delle zone umide
mezzo-editoriale

Sorico, giovedì 30 gennaio 2014
Il 2 febbraio ricorrerà la “giornata mondiale delle zone umide”.
Forse non tutti sanno che dopo secoli, nei quali l’uomo ha convissuto insanamente con aree umide e paludi, cercando infine di risanarle con “catastrofiche bonifiche ambientali” soprattutto tra la metà del 1800 al dopoguerra del secolo scorso, nel 1971 con la Convenzione di Ramsar (cittadina iraniana che accolse le rappresentanze internazionali dei maggiori paesi) questa tendenza fu interrotta ed anzi, fu percorsa una strada opposta, quelle della protezione di dette aree o addirittura ove possibile il ripristino di alcune situazioni naturali primitive.

Forse a molti sfugge che proprio sul nostro territorio Lariano, Valtellina e Valchiavenna, abbiamo la fortuna di avere una delle maggiori (per importanza, logistica strategica) aree umide strappate alle sconsiderate bonifiche di un tempo: la Riserva Naturale dei Pian di Spagna e Lago Mezzola.
Ora non vi starò ad annoiare con una storia sebbene interessante sui vari passaggi politico amministrativi che han portato poi nel 1985 (dopo oltre 15 anni da Ramsar) ma si poteva dire meglio tardi che mai. Ora c’è!
Si poteva, perché negli ultimi anni la cronaca del posto è un poco trambustata.

Purtroppo però in Italia nulla è impossibile (in chiave negativa ovviamente- vedi anche ultimo editoriale di due giorni fa) per cui, sebbene questa Riserva riconosciuta a livello internazionale, appartenente alla Convenzione di Ramsar, inserita nella organizzazione di Rete Natura 2000, esista e finalmente in questi ultimi mesi sembra che l’iter burocratico avviato da tempo per implementarla sia ad una svolta, non significa che sia protetta fino in fondo. Anzi una delle ultime (ultime!) ferite aperte, la potrete vedere passando sul rettilineo che collega la Statale SS 340 Regina alla SS 36, è un cantiere immenso per realizzare uno svincolo degno da autostrada” (come già visibili a 500 metri di distanza verso Fuentes) dal costo esorbitante di oltre 4 milioni e 300.000 € (8 mila euro al metro, un insulto di questi tempi) per saltare un passaggio a livello provinciale che più o meno lascia transitare una decina di convoglietti al giorno. Cantiere che ovviamente va a tagliare e spezzare prati naturali e toglie spazi alla Riserva, che dovrebbe essere protetta.
Sicuramente qualcuno obietterà il fatto che è un progetto “socialmente utile” e che il tolto verrà restituito altrove. Sicuramente altri saranno d’accordo, Noi no!
Se un’area è protetta deve essere protetta punto e basta, altrimenti diciamo le cose come stanno, e, continuiamo a friggere l’aria che in Italia l’odore della frittura ormai l’abbiamo in testa.

Probabilmente torneremo sull’argomento più in profondità, per oggi ci limitiamo dopo questa lunga premessa a pubblicare a seguire un comunicato stampa di alcune associazioni ambientaliste riunite nel gruppo “Occhi sul Pian di Spagna“, proprio a riguardo della Riserva Naturale dei Pian di Spagna e Lago Mezzola.

© Giovanni Salici
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Comunicato Stampa del gruppo Occhi sul Pian di Spagna(CROS Varenna, Legambiente, WWF, Lac, ARCI)
2 febbraio 2014: giornata mondiale delle zone umide
Nella Riserva dei Pian di Spagna e Lago di Mezzola è urgente eliminare i danni e organizzare lo sviluppo sostenibile

Le zone umide sono di vitale importanza per la biodiversità e per l’economia eco-sostenibile: per questo è stata istituita nel 1996 la Riserva Naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola, i cui amministratori devono farsi carico di una gestione corretta e coerente, revisionando dopo quasi 20 anni di alterne vicende l’attuale Piano di Gestione lacunoso e poco adatto a praticare gli obiettivi per cui era nato.
Oggi la situazione è favorevole dal momento che recentemente il Comune di Sorico, con il PGT, prima adottato dal Commissario prefettizio e poi approvato dalla nuova amministrazione, ha accolto finalmente la prescrizione della Regione Lombardia del 2006 che richiedeva l’ individuazione all’interno del territorio comunale, di una superficie di valore naturalistico da integrare con la riserva, quale misura di compensazione dopo gli interventi impattanti in località La Punta.
Da dicembre 2013, la Riserva si è quindi estesa di 214 ettari, comprendendo anche la fascia costiera del lago di Mezzola da Dascio a S.Fedelino, e l’area dei laghi della Peschiera, sopra Albonico. Ambienti naturali di evidente valore paesaggistico e storico, consoni allo sviluppo del turismo sostenibile, sostenuto dall’eccezionalità dei luoghi, attraverso la pratica dell’ospitalità diffusa, della produzione agricola biologica, della visita culturale guidata.
La difesa delle aree umide della Riserva, tutte protette dalla Convenzione di Ramsar, è impegno continuo da parte delle scriventi associazioni ambientaliste. Operiamo infatti per l’eliminazione sia di passate situazioni di danno e pericolo (le discariche, la presenza del frantoio pietre…) sia recenti, come l’edificazione di due nuove costruzioni vicino alla foce dell’Adda, in Comune di Gera Lario, all’interno dell’area di maggior interesse ornitologico.
In merito riteniamo che l’aver concesso il permesso di costruire in un’area di esondazione (fascia B del Pai), in un Sito di Importanza Comunitaria (SIC direttiva UE “Habitat”) e in una Zona di Protezione Speciale per la salvaguardia degli uccelli di passo e stanziali (ZPS direttiva UE “Uccelli”), sia dovuto a una falsa indicazione e certificazione delle quote del terreno, per cui sono in corso procedure con gli uffici della Regione e con la Procura della Repubblica di Como per una verifica sulla veridicità delle pratiche.
Non da ultimo è nostro desiderio ed impegno, coinvolgere le popolazioni residenti anche attraverso visite guidate affinché sempre più persone conoscano ed apprezzino le eccezionali qualità ambientali, paesaggistiche ed eco-produttive del territorio della Riserva, valori che meriterebbero maggior attenzione da parte di tutti.


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