SS 340 Regina: ma ci prendono per fessi?

SS 340 Regina: ma ci prendono per fessi?
Editoriale

Tremezzina, domanica 07 agosto 2016
Nonostante l’attività primaria che svolgo da anni sia come molti sapranno legata alla fotografia ed alla comunicazione visuale, vi sono alcune volte che ritengo l’immagine (il mondo lo è ormai pieno) inutili riempitivi di spazi, rispetto a quanto ci si debba o possa esprimere con le parole scritte (o dette).
E’ quello che decido di fare oggi in questo editoriale: scrivere, senza foto correlative.
D’altra parte, anche la scelta di scrivere oggi un editoriale invece di un articolo giorni fa’ è determinata dal volervi focalizzare su un pensiero e non su una notizia di cronaca quasi usa e getta.

Avrei quindi potuto pubblicare una delle solite (magari più belle) immagini di code, traffico, esasperazione, sulla SS 340 Regina, ma avrebbero aggiunto qualche cosa a ciò che sto per scrivere? Probabilmente solo distrazione?

Veniamo al punto: qualche giorno fa’ si è assistito ad un ulteriore episodio della serie “statale Regina non se ne può più“, con code assurde e traffico bloccato. Difficoltà già intorno alle 7 del mattino e gran caos durante le ore più trafficate per tutta la giornata.
C’è chi da Como è partito alle 9.40 per arrivare a Menaggio solo alle 12. Chi da Tremezzo ha impiegato 45 minuti per andare ad Argegno e storie di questo tipo. Storie di gente che lavora, di persone che devono assistere parenti all’ospedale e poi tornare di corso al lavoro, storie di persone che hanno una vacanza che rischia di perdere un prezioso giorno della propria esistenza. Si perchè il tempo non è denaro come ci hanno insegnato ma è tempo che non torna più.

Il problema non era il solito bus turistico, ne i caravan dei tedeschi, non erano nemmeno i ciclisti in gruppo (non era domenica), ne, badate bene, un incidente con i soccorsi in frenetica azione per salvare qualche vita umana.

No signori, nei giorni scorsi, quindi i primi di agosto, a “qualcuno” è venuto in mente di asfaltare la Regina in quel di Ossuccio (il punto più stretto), ovviamente di giorno!

Penso che ci stiano prendendo per fessi!
Non posso scrivere in diverso modo, più nostrano e brutale. Ma fessi rende l’idea, non è vero?

State pensando anche voi che questo lavoro si poteva fare tra aprile e maggio? Forse giugno. Oppure attendere dopo Ferragosto o Settembre?
State pensando anche voi che nel secondo millennio questi lavori si possono fare di notte? Perchè gli asfalti non sono più quelli di cinquanta anni fa che necessitavano di caldo afoso, d’altra parte mi pare esistano strade asfaltate anche in Scandinavia.
Insomma. quanti di voi hanno l’idea che ci stiano prendendo per fessi?

La verità. che non verrà ammessa, è molto probabilmente che, vi sia una pianificazione organizzata per creare disagio oltre la norma, su questa statale 340.
Da qui i continui ritardi a marginare il traffico pesante, la non creazione di segnaletica adeguata e piazzole, i controlli inesitenti dopo aver fatto inutiliti delibere, la fantomima dei movieri di alcune settimane fa che stranamente non c’erano durante l’asfaltatura dei giorni scorsi.

Perché creare disagio oltre che non risolvere i problemi?
Non lo capite?
C’è una variante in ballo! Voluta a tutti i costi da amministrazioni, Anas, Provincia ….. Una variante che doveva a tutti i costi (anche a discapito di paesaggio, ambiente, cultura) già essere partita (nell’opera). Una superstrada come quella in progetto (in obiettivo) muove molti soldi. Troppi!
Ci fu una cosa non prevista però. Alla presentazione in pompa quasi magna, del progetto, ad Ossuccio il 7 gennaio 2015, invece di trovarsi di fronte una popolazione completamente favorevole ad una opera che era in realtà chiesta da decine di anni, amministratori, politici e compagni.. si trovarono ad aver a che fare con un fronte del No agguerrito, di non pochi numeri, trasversale politicamente parlando, con idee chiare, contraddittorie innegabili e, ad avere contro anche la Sovraintendenza ai beni culturali e paesaggistici che diede parere sfavorevole al progetto in quanto no salvaguardava territorio e luoghi storici importanti.

La botta fu dura e costrinse a rimodulare i tempi (per non perdere le sovvenzioni) da parte di tutti i coinvolti, tornare a progettare nuovamente, con conseguente slittamento di sovvenzioni, appalti ecc.. ecc… e chissà cos’altro.

Qualche settimana fa la notizia che proprio la Sovraintendenza si sarebbe occupata di collaborare al progetto, forse inserendo un altro tunnel onde evitare devastazioni del paesaggio (di cui sopra).
Per noi tutti che vorremmo un Lario più fruibile si, ma senza mangia mangia e senza disastri ambientali, una notizia certamente favorevole; forse non così per chi si vede slittare ulteriormente i tempi.

Ecco perchè la teoria di una sorta di organizzazione a creare più disagi del necessario troverebbe collocazione e giustificherebbe quanto accaduto giorni fa (non è la prima volta). Perchè non è possibile che gente intelligente, ingenieri stradali, direttori cantieri, amministrazioni locali o provinciali, venga in mente di asfaltare nel momento più intenso di traffico di tutto l’anno, nel punto più stretto.

Lo scopo sembra quello di esasperare la popolazione, affinché, intollerante ad un continuo insostenibile modo di vivere, si schieri contro i comitati del No, favorendo lo scontro verbale, additando poi i soliti “contestatori” come i colpevoli di questi ritardi.

Insomma, ingenuamente e senza pensare al perchè di questi problemi risolvibili, la popolazione potrebbe “rendersi conto” che amabiente o non ambiente la variante sia necessaria “a tutti i costi”.
Ovvio che tutto questo non servirà (solo) per rendere migliore la vita dei lariani della sponda ovest, ma per altri motivi meno nobili.

Riflettete gente, è una teoria che vi stuzzica la mente? Non fatevi prendere per fessi; li abbiamo scoperti. Ricordatevi alle prossime elezioni.

© Giovanni Salici
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