Sondrio ritrova il suo Teatro

Sondrio ritrova il suo Teatro

Sondrio, lunedì 28 settembre 2015
C’è fermento sulla Piazza Garibaldi, i vigili in alta uniforme a rappresentanza del Municipio retti agli ingressi come corazzieri, lo sguardo fisso all’infinito.
Persone in un via vai che si conclude dinanzi all’edificio neoclassico con piccoli capannelli di discussione.
Varco la soglia e d’improvviso abiti da sera miscelati ai maglioni di una parvenza di autunno, tacchi e brillantini mischiati a più semplici calzature o preziosi accessori.
Per tutti però un’attesa, che dura da 75 anni, da quando il Teatro Sociale non più remunerativo, non più sostenuto dai palchisti, entra in un suo medioevo che lo vede diventare cinema ad opera dell’imprenditore Pedretti di Sondrio, il quale, purtroppo, come più volte ribadito nel corso del pomeriggio di sabato 26 settembre 2015, abbatte quella parte di teatro ottocentesco costruito in strutture di legno d’epoca a sostegno dei palchi teatrali non più utili. Un lavoro col senno del poi devastante per l’architettura di pregio e di valore artistico, ritenuta all’epoco ovvia per donare a quel teatro la galleria moderna e tramutarlo in cinema e farlo nuovamente vivere nel dopoguerra.

Un’attesa ulteriore della Valtellina e della Città di Sondrio che dura altri anni, da quando nel 2001 il teatro cinema chiude, e iniziano i restauri. Una luce che si spegne, lettere buie su questa piazza, come indica l’assessore alla cultura Marina Cotelli in uno dei suoi caratteristici discorsi che, come un attrice teatrale, riescono sempre a catturare l’attenzione del pubblico in platea ed in alto dove fu il tempo dei loggioni.

E poi il Sindaco Alcide Molteni, che oltre ad essere uno di qui sindaci fuori dal “comune”, riesce ad alleggerire la sobrietà del momento con aneddoti quasi comici che nascondono ed integrano la storia dei restauri. Il “Molteni” riprendendo una sua stessa citazione durante uno di questi racconti, ringrazia molto le persone che hanno lavorato al restauro. Non solo tecnici e progettisti, artigiani, ma ringrazia chiamandoli sul palco anche numerosi lavoratori, operai.

Un dato di fatto importante: durante ormai 14 anni di lavori, di cantiere, nessun incidente sul lavoro. Come dice con soddisfazione l’archietto Giampaolo Rinaldi all’inizio della cerimonia: “questa è la cosa più importante“.

Premi sul link per il reportage dell’inaugurazione del Teatro Sociale Sondrio di sabato 26 settembre 2015
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Forse non tutti sanno che sotto l’attuale Teatro Sociale di Sondrio, è stato ritrovato parte dell’antico Teatro i cui resti sono visibile oggi seguendo una visita guidata, un domani, speriamo vicino, potendo assistere a spettacoli particolari che qui avranno un suggestivo palcoscenico tra mura di sasso a vista, spazi a tunnel ed una atmosfera particolare. Peccato davvero per quel bicchiere di plastica di un caffè, proprio appoggiato in un vuoto dei resti antichi, la nostra fotocamera non può non trovarlo ed il nostro lavoro è quello di mostrare anche questo, non per indicare un’incuria organizzativa, ma per sottolineare quanto l’uomo spesso non pensi che il proprio rifiuto è un danno per tutti (vedi le foto), anche solo per l’immagine o il paesaggio.

Invece il Teatro sopra, quello che vedrà il prossimo sabato 3 ottobre 2015 la prima con il Barbiere di Siviglia, quello signori è un teatro bello e moderno, un Teatro con la T maiuscola, dove la tecnologia si è integrata con quella modernità che in parte è stata costretta da quei palchi antichi andati distrutti.

L’architetto Giampaolo Rinaldi e poi il sindaco Molteni lo spiegano: la soletta del pavimento appoggia in modo non diretto sui sotterranei ospitanti l’antico teatro, sollevata e rivestita di pavimento di legno “vibrante”, forma un’intercapedine sottostante che amplifica e rende ottimale la vibrazione del pavimento e l’acustica, includendo sotto, i cavi tecnici e l’aria condizionata. Poi ancora i soffitti sotto la galleria studiati con curvature e contro curvature apposite per l’ottimizzazione delle sonorità, persino i calchi in gesso dei fari sono appositamente studiati a tal scopo, come pure il fondo della sala non perpendicolare ma a forma di ” < " serve a far rimbalzare il suono senza distorsione. Tutto il teatro è stato rivestito di ciliegio americano, una sola pianta di 6 metri dalla quale ricavare le lamine che si estendono lungo le pareti. Circa 580 posti con poltroncine studiate appositamente per il Teatro Sociale (poltrone TS) comode, larghe, inserite a distanze calcolate per il riverbero del suono. E la buca dell'orchestra, lasciata per poter favorire la percezione corretta del suono da parte dei musicisti. Che aggiungere? Nulla, il Teatro Sociale di Sondrio è da vedere, è da sentire, è come si è ripetuto sabato scorso, da vivere!

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