Roma devastata

Roma devastata
Editoriale

venerdì 20 febbraio 2015
La stesura di questo articolo è di 24 ore fa’.
Ma abbiamo preferito non pubblicarlo subito, anzi, era nel dubbio se pubblicarlo o meno, perché la rabbia nella stesura a caldo era molta e non sapevamo se ai nostri lettori più “locali” poteva interessare una nostra descrizione ed opinione di un fatto di cronaca nazionale.
Ha distanza di un giorno, più a mente fredda, la decisione è stata quella di pubblicarlo in forma di
editoriale, senza aggiungere o togliere nulla, rispetto a ieri, se non aggiornando alcune parti di mera cronaca odierna.

Una volta tanto sono d’accordo col leghista Matteo Salvini il quale richiede le dimissioni del ministro dell’Interno e del Prefetto di Roma.

La “Roma Capitale” é stata devastata (dopo che dalla mafia capitolina) dagli holligans olandesi!
Complimenti!
A chi ha permesso questo senza intevenire con decisione ma soprattutto a chi non ha spauto prevenire una situazione ormai cronica nel nostro paese quando vi sono certe partite di calcio internazionali, oltretutto, situazione largamente preannunciata da alcuni eventi delle sera precedente, nonché da twitter.
Roma Capitale ha mostrato tutti i buchi di sicurezza di cui é soggetta.
La Polizia e le istituzioni si sono dimostrate fortemente incapaci! Pronte a scontrarsi e picchiare gli abitanti di una Valle come la Val Susa (i No Tav) oppure gli operai della AST Terni in piazza (ne parlammo qui) ma incapace di prevenire e contrastare dei delinquenti da strada.
Altro che fare la guerra ai terroristi.
Nonostante i 16 arresti, decisamente pochi visto le macerie artistiche lasciate sul campo (la fontana barcaccia danneggiata dopo che abbiamo appena speso milioni di euro per il resturo) gli holligans olandesi sono stati “scortati” a vedere la partita con la Roma.
La partita?
Ma la partita non andava nemmeno più giocata; si dava la vincita a tavolino alla Roma e si dovevano “scortare” i pulman di delinquenti in carcere (visto che la nostra democrazia e costituzione ci avrebbe impedito di caricarli su un barcone fatiscente e accompagnarli in aperto mare).

Il sindaco di Roma Ignazio Marino indignato, a più volte chiesto la testa delle alte dirigenze governative, del ministro dell’Interno Angelino Alfano (di nuovo-ndr-la terza volta in 12 mesi che si trova sotto richieste di dimissioni per fatti gravi), e del questore Nicolò D’Angelo il quale, allibendo gran parte del popolo italiano oggi (20 febbraio) ha dichiarato testualmente “abbiamo impegnato 1800 uomini (…) io di morti non ne faccio, piuttosto lascio sporcare un muro”.
Beh “caro” questore, forse la differenza tra un’opera d’arte ed un muro non le è ben chiara, ma, soprattutto, le è andata di lusso; perché la sua dichiarazione oggi sarebbe potuta anche essere “di morti non ne faccio, li lascio fare agli altri (ndr)”.

Lo sdegno ovviamente è cavalcato oggi da destra e sinistra unite, purtroppo però dello sdegno politico, o meglio di queste apparenze, il popolo italiano ne ha pieni i fardelli.

Dovrebbero governarci i bambini di 8 anni.
Loro capirebbero che certa gente non potrebbe essere lasciata libera di muoversi, anzi di attraversare questi confini non confini europei e certamente non scorazzare o “sciamare” come qualcuno oggi ha definito questi spostamenti. Loro nella semplicità capirebbero molto di più di coloro che governano ora il nostro paese. Povera Patria cantava Franco Battiato.
Italia paesi di vecchi a cui interessano affari personali e nulla più.
Incapaci di difenderci.

© Giovanni Salici
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