Menaggio: caso Guaita-Napolitano

Menaggio: caso Guaita-Napolitano

Menaggio, lunedì 30 dicembre 2013
E’ ormai di dominio pubblico quello che viene etichettato come il “caso Guaita-Napolitano”. Benché i contenuti di ciò che ha innescato questo caso vadano al di là sia del Presidente della Repubblica da una parte, sia dell’assessore all’urbanistica di Menaggio Francesco Guaita dall’altra.
Chi si fosse perso l’innesco di questo “scandalo” o “caso” può trovare delucidazioni nell’articolo che abbiamo pubblicato prima di tutti gli altri media di stampa già venerdì 27 dicembre 2013 e che trovate qui.

E’ opinione assai diffusa, che sfocia in malumore, la situazione italiana di questo periodo; ovviamente.
Non ci dovremmo però stupire più di tanto di questa odierna situazione “tragico-comica” perché volendo guardare seriamente indietro nel tempo, l’Italia non va per niente bene sin dagli anni fine ’60 sino ad arrivare ai penultimi sviluppi politico-socio-economici che vedono coinvolti tanti di quei governi, presidenti del Consiglio o di Stato che, attraversano l’intero spettro politico da destra a sinistra.

Non ultimo non si dovrebbero poi stupire anche gli imprenditori, o gli amministratori locali, che seguirono o sostennero, in varie forme, o seguono e sostengono tutt’oggi in varie forme, proprio coloro che erano al governo sino a poco tempo fa’. Che invece di adempiere alle loro fluttuanti promesse, han contribuito a devastare un paese intero.

Ma togliamo alla più spiccia cronaca dei fatti.
Dopo i fatti descritti nel precedente articolo, nel quale il sindaco Alberto Bobba prendeva le distanze dalla mail di “auguri” di Francesco Guaita (spedita tra l’altro con l’indirizzo ufficiale delle carica che ricopre), lo stesso sindaco ha poi tentato di smorzare i toni difendendo di fatto il suo assessore “con lui ho condiviso un lungo percorso amministrativo (…) non posso che dissociarmi in tutto e per tutto dal mio assessore, ma si è trattato di uno sfogo dettato dall’istinto, esagerato ma che può capitare (…) direi che sarebbe il caso di ridimensionare l’accaduto” quindi nessun provvedimento.

Abbiamo chiesto ad alcuni cittadini cosa ne pensavano di questa vicenda ed il pensiero comune è quello che al di là di una più o meno valida condivisione di fondo del pensiero di Guaita in quella mail, è inaccettabile che un referente delle stesse istituzioni sfoghi in minacce pubbliche di questo genere.
Qualcuno ci ha invece colpito perchè alla nostra domanda: “cosa ne pensa di questo caso? In particolare delle dichiarazioni del Sindaco che non prende provvedimenti?“, ha risposto con un eloquente “no comment” seguito da un altrettanto eloquente “cosa c’è da commentare… è tutto già lì“.

Abbiamo anche posto alcune semplici domande al rappresentante di “Amministrare Menaggio” Giambattista Bordoli:

GSnews – Alla luce delle dichiarazione del sindaco Alberto Bobba che pur prendendo distanze teoriche dal suo assessore, non prenderà nessun tipo di provvedimento disciplinare, nemmeno simbolico, lei cosa ne pensa?

GB – “in questo momento di grande difficolta’ , si puo capire tutto, ma un sindaco o un assessore, protesti nei modi istituzionali e nella legalita’ dello stato. Se vuoi invece fare il forcaiolo? e va bene… ti dimetti dalle cariche istituzionali e fai il movimentista e il forcaiolo. (…) E’ troppo comodo fare l’uomo delle istituzioni e di governo per magari avere il terzo mandato e mantenere il cadreghino, e poi salti la siepe e diventi uomo di lotta e forcaiolo per fare il movimentista e il difensore dei poveri … rischi solo di perdere credibliita’. Ognuno ha il suo ruolo, che l’assessore faccia l’assessore e combatta dentro le istituzioni per cambiare …. e che il forcaiolo faccia il forcaiolo,
Siamo gia’ molto confusi non alimentiamo il casino …

GSnews – Secondo lei se un normale cittadino fosse trasceso in tali minacce pubbliche come si sarebbero comportate le istituzioni?

GB – “Sia verso un semplice cittadino che verso l’assessore menaggino la procura e il tribunale devono per legge aprire d’ufficio una procedura riguardante le ingiurie verso le istituzioni, leggi capo dello stato, poi sara’ il giudice a decidere (…).

GSnews -Cosa pensa sarebbe stato l’impatto di questo scandalo sui comuni limitrofi qualora l’indomani del referendum fusione avesse vinto il si?

GB – “un poco scherzosamente mi viene da dire che avrebbero ascoltato le proposte dell’assessore menaggino e avrebbero rincorso e fatto correre lontano i loro sindaci , senza la ghigliottina, ma magari solo con una fraschetta di salici.

GSnews – Cosa pensa dovrebbe fare a questo punto Guaita ?

GB – “l’assessore menaggino deve chiedere scusa alle istituzioni di cui indegnamente, ripeto, indegnamente rappresenta, chiedere scusa alla cittadinanza menaggina per avere detto banalita’ enormi in qualita’ di loro rappresentante, e se ha una coscienza civica e se ha onore personale e spirito di servizio dimettersi e combattere la sua lotta senza il fumo e il paravento delle istituzioni che combatte.

E proprio oggi che Francesco Guaita con una nuova comunicazione (che riportiamo integralmente a fondo articolo), questa volta diretta ai menaggini, chiede scusa con toni ben diversi da quelli usati la vigilia di Natale.

A seguito di questa annunciata dimissione che probabilmente verrà respinta (ndr), il capogruppo della minoranza Lista Civica per Menaggio, Gianluca Pedrazzini, ci ha rialsciato questa breve dichiarazione: “abbiamo preso atto positivamente del passo indietro fatto dall’assessore Guaita e del suo pieno riconoscimento del grave errore commesso coinvolgendo il nome di Menaggio e la sua carica istituzionale in uno sfogo personale inaccettabile nei toni e nei contenuti. Rispettiamo, naturalmente, il momento di umano sconforti manifestato da Francesco Guaita e attendiamo che il sindaco tragga le inevitabili conclusioni politiche, accettando le dimissioni offerte dall’assessore – con recuperato senso di responsabilità – per salvaguardare le istituzioni del paese.

Non resta quindi (di nuovo) che attendere i risvolti politici locali della vicenda, oltre che eventuali novità di ben più rilievo a fronte (tra l’altro) di una interrogazione parlamentare che la deputata del PD Chiara Braga ha anticipato farà al Ministro dell’Interno.

© Giovanni Salici
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Integrale della lettera di scuse di Guaita

Concittadine e concittadini,

scrivo queste righe per rispondere agli interrogativi che la mia mail ha suscitato in molte persone interessate a vario titolo.

Qualcuno le ha definite frasi choc, inadeguate, squalificanti, gravi, inopportune in altre parole un errore.

Non posso che essere d’accordo e quindi scusarmi profondamente per quanto accaduto, sono conscio di aver urtato la sensibilità di alcuni, di aver oltrepassato i toni, pertanto oltre al riconoscimento dell’errore, sono pronto al passo indietro.

Infatti non ho difficoltà a rimettere la fiducia che s’impone ad una carica pubblica, nelle mani di chi questa carica me l’ha affidata, il mio non e’ stato un “goffo fine politico elettorale” ma un sfogo sconsiderato nelle modalità espressive, ma “tristemente reale” nell’esasperazione alla fonte.

Sono avvilito come amministratore, come cittadino e come piccolo imprenditore, lo sono per la situazione davvero grave che necessita di una scossa positiva, lo sono perché in questi giorni ho potuto riflettere su cosa nel momento in cui decisi di scrivere quelle righe, mi ha spinto a tanta veemenza.

In quei giorni, in quel momento sono stato preda di sconforto davvero insopportabile che mi faceva vedere solo un bivio: o urlare la mia rabbia per un sistema che si può definire ingiusto, non equo che noi piccoli non possiamo cambiare, o far vincere la disperazione di gesti che in questi ultimi mesi ho visto tristemente compiere a colleghi artigiani, piccoli imprenditori, cassaintegrati … .

Poi il gesto di uno sfogo ha preso il sopravvento poiché ho istintivamente pensato alla mia famiglia, ai miei cari, che mi avrebbero preferito oppresso, depresso, disperato ma vivo!.

Io non voglio fomentare nulla e nessuno, ma la tragedia di questa nazione non può più attendere larghe intese, provvedimenti salva (pochi), ha una necessità improrogabile di soluzioni nuove ed efficaci.

Lo stato italiano e’ composto da due categorie di persone siano esse fisiche o giuridiche: molti “piccoli”soggetti ed entità laboriose che non so ancora per quanto costituiscano l’80 % del paese, e di pochi “grandi” soggetti ed entità che gestiscono e spremono l’anima dei primi.

Io faccio orgogliosamente parte della prima cerchia di persone e tutti i giorni do anima e corpo per i miei colleghi di lavoro, ma pur raccogliendo successi professionali sono costretto a sacrificarmi in modo e ad un livello davvero insopportabile. Da anni cedo, ritardo o manco di percepire i meritati frutti del mio impegno in luogo dei miei collaboratori o più spesso dello stato.

Da amministratore ho visto l’impegno di un gruppo di maggioranza e di formidabili dipendenti comunali, che si sono impegnati ed hanno condotto in maniera più che virtuosa e coscienziosa la gestione del nostro territorio. Ma l’impegno e la volontà non bastano anzi sono vanificati dai vincoli economici che non permettono di far fruttare e reinvestire sul e per il territorio le risorse accantonate, dai cittadini Menaggini.

E’ giusto riversare parte dei propri frutti di lavoro per la società, per lo stato, ma questo non deve raggiungere un livello oppressivo, non lo ritengo civile e giusto.

Ho letto gli interventi dei vari esponenti politici nazionali e locali intervenuti su questo fatto, e voglio chiarire che il mio errore non lo posso negare ma non era, ne tantomeno e’ mia intenzione invitare a gesti sconsiderati.

La democrazia e’ l’unica via percorribile, la coerenza, la saggezza, la logica, l’ equità e la giustizia dovrebbero guidare chi tira le fila di questa società per raggiungere il bene comune.

A mio modo queste caratteristiche mancano totalmente in chi ci ha governato e ci continua a governare, auspico che si affacci nel panorama politico nazionale e locale chi queste caratteristiche le incarna e le vive coerentemente.

Io il mio passo indietro lo faccio, per dimostrare che non ho interessi elettorali o pubblicitari, pago pegno da buon “piccolo”, ma quei “grandi” che giudicano e additano scandalizzati la disperazione, si facciano un esame di coscienza ed abbiano altrettanto coraggio.

In fede
Assessore Urbanistica
del Comune di Menaggio

(Francesco Guaita)


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Un commento su “Menaggio: caso Guaita-Napolitano”

  1. sono d’accordo sulla lettera di dimissioni e lodo l’improvvisa, recuperata (quasi) correttezza sintattica e grammaticale

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