il discorso di Bobba finisce in prefettura

il discorso di Bobba finisce in prefettura

Menaggio, giovedì 29 dicembre 2011
Il 4 novembre scorso (in realtà la manifestazione è del 6 novembre), in occasione della commemorazione del giorno dei caduti in guerra, il Sindaco di Menaggio Alberto Bobba, aveva lasciato molti perplessi durante l’ascolto del discorso “commemorativo” annuale, che negli ultimi anni è divenuto “atteso”.
Quell’episodio ebbe nei giorni successivi molto eco nel paese centro lariano, al punto che, anche per gli argomenti toccati, la stampa locale ne parlò.

In quell’occasione, la nostra redazione aveva ritenuto di non trattare la notizia per non dare “amplificazione” ad un discorso che, tenuto conto del contesto commemorativo appariva un po’ fuori luogo ed in alcuni tratti anche “incomprensibile”.

Ma i fatti si sono evoluti nel frattempo: da qualche giorno é uscito l’ultimo numero di Qui Menaggio, il “notiziario” municipale pagato coi soldi degli stessi menaggini, nel quale viene riportato il discorso in oggetto. Il gruppo di minoranza “Lista civica per Menaggio” é andato a questo punto su tutte le furie ritenendo grave, visti i contenuti (che riportiamo di seguito in fondo pagina) di vario tema con “attacchi” alle istituzioni, che tale discorso sia stato ulteriormente diffuso su detto notiziario. Ecco perché è stata inviata una comunicazione al presidente del Qui Menaggio, il consigliere Ercole Spaggiari, in cui si cita: “Senza entrare nel merito delle singole opinioni espresse in tale discorso e senza ritornare qui sull’opportunità o meno di fare di quella celebrazione un’occasione di propaganda politica, ci sembra che divulgare tra i cittadini, amplificandone la conoscenza attraverso il notiziario comunale, un discorso contenente (tra l’altro) almeno un passaggio gravemente offensivo nei confronti delle Forze dell’Ordine (oltre che delle forze sociali, di personalità pubbliche, di governanti stranieri e di semplici cittadini che manifestano pacificamente il proprio pensiero, dipinti come “criminali complici di criminali”) abbia costituito una grave scorrettezza e una violazione dell’art. 1 dello stesso notiziario comunale. “

La faccenda si scalda al punto che ieri sera, mercoledì 28 dicembre 2011, durante il consiglio comunale, il capogruppo della minoranza Gianluca Pedrazzini, ha letto davanti a tutta l’amministrazione ed agli intervenuti, un esposto inviato al Prefetto di Como Michele Tortora.

Nel documento, che riporta l’integrale del discorso pubblicato anche sul Qui Menaggio, si chiede al prefetto di valutare un intervento istituzionale e prendere provvedimenti per le parole espresse nel discorso del 4 novembre (avvenuto il 6 nov).

Non vogliamo entrare nei meriti dei contenuti che riportiamo poco sotto con una registrazione live di quel giorno e con il documento inviato al prefetto da parte della minoranza, lasciando ad ognuno di voi la propria valutazione oggettiva.

© Giovanni Salici
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Di seguito appunto:
il discorso di Bobba finisce in prefettura

documento inviato al Prefetto dalla Lista Civica per Menaggio

A seguire il testo integrale del discorso:

Care concittadine e cari concittadini, porgo a Voi il saluto per la partecipazione a questa Cerimonia che commemora la fine vittoriosa della prima Grande Guerra e la riunificazione territoriale della Nostra Patria.
Come tutti gli anni questa ricorrenza ci permette di fare alcune considerazioni su ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo.
E soprattutto domandarci: come va?

Non va bene. Anzi va male, anzi va malissimo, anzi va peggio non potrebbe andare. Non siamo sull’orlo del baratro. Stiamo precipitando dentro il baratro. Siamo ormai in caduta libera ed inarrestabile. Certo non va bene, ma meno colpevoli di quanto si voglia far credere, non va peggio di altri, come ad esempio Francia e Germania, per non parlare di chi è veramente in crisi, come la Grecia e la Spagna. Che sembrava sul punto di sorpassarci poi ha avuto un brusco arresto. Con una differenza: noi amiamo denigrarci, parlarci addosso, svilirci, in ciò supportati dalla magistratura, l’ultima è di sei giorni fa in cui un solito noto magistrato si è definito partigiano della Costituzione, ma partigiano non vuol forse dire essere di parte? Ma un magistrato non dovrebbe essere imparziale ed obiettivo? Da una stampa e da una televisione, da una opposizione che senza programmi alternativi tressa sempre e comunque pur di abbattere l’odiato nemico incurante ed indifferente al fatto che con ciò mette a rischio l’Italia intera.
Nel frattempo siamo nel bel mezzo di un ponte non di quelli che vanno giù con la piena dei fiumi ma di quelli solidi che servono a far festa di quelli che coniugando e collegando il venerdì col martedì il giovedì alla domenica successiva permettono non solo di non lavorare una settimana ma finalmente di potersene andare in vacanza.

Se si deve credere alla televisione e alla stampa vangelo e verità assoluta quando sparla e sproloquia di certi personaggi ed argomenti, cui siamo tutti estremamente attenti, tra gite fuori porta, viaggi un po’ più in la della porta, visite a città d’arte, godimento della natura nei paesi agrituristici, viaggi all’estero, tuffi nei mari dei paesi tropicali e via oziando e spendendo, sono numeri rilevanti se non impressionanti, roba da esodo biblico. E non è ancora stagione per le settimane bianche. Boh! Crisi? Non capisco!»
Per fortuna adesso abbiamo gli indignati che ci riportano alla realtà che ci mostrano le cose nel loro giusto valore e nella loro corretta dimensione.
Come? Ripensiamo a Roma qualche giorno fa. Tutti abbiamo visto inutile ripetersi, ma non solo loro, sono i neri cattivi.

A parte il fatto che non si capisce bene di che cosa siano indignati, mi domando dove tanta gente, trovi tempo e soldi per viaggiare, mangiare, bere, vivere insomma partecipando ad ogni manifestazione, sciopero, corteo, agitazione. È ormai assodato per lunga esperienza che i “neri cattivi” sfruttano tutte queste occasioni per fare ciò che abbiamo visto loro fare, sicuri che nessuno torcerà loro un capello, tollerati da Polizia e Carabinieri che ricevono forse, ordini dall’alto di non intralciare troppo le loro bravate sanguinarie, magari di farsi ammazzare piuttosto che far loro la bua, protetti da qualcuno che riserva loro mille riguardi, un buffetto e via senza condanna.
E allora, se nonostante tutto ciò si decide di mettere a repentaglio la vita la salute ed il bene degli altri per dimostrazioni di dubbio contenuto intanto chi se ne frega allora si è criminali complici dei criminali.
Giova peraltro rammentare che la nostra situazione è determinata soprattutto dal debito pubblico accumulato da altri molto tempo fa, anche con il voto di scambio, posti pubblici, pensioni baby, privilegi a vario titolo in cambio di voti. il tutto sponsorizzato dalla sinistra comunista che oggi si straccia le vesti, oltre che dallo scandalo della finanza creativa soprattutto americana, con la massima rappresentanza in negativo della Lehman Brothers.
Ci sono poi le agenzie di rating (Moody’s, Standard & Poor’s, ecc.) che tutti ascoltiamo terrorizzati e scandalizzati senza sapere che cosa siano ma soprattutto chi siano; lobby finanziare ed economiche, in sostanza gruppi d’affari che, anche ammesso che si muovano nel lecito, agiscono nel loro interesse, con giudizi che possono favorire aree di speculazione nelle quali intervenire a loro vantaggio e naturalmente a svantaggio dell’area colpita, oppure ancora con giudizi che possono screditare un governo, a favore o vantaggio di un altro a loro più gradito magari perché più malleabile e manovrabile.
Dice niente la vicenda libica dove l’Italia aveva accordi vantaggiosi che non andavano bene alla Francia che si è alleata all’Inghilterra, anche lei in cerca di “spazi” e con la complicità di un pavido, inetto e incapace o forse complice Barak Obama è successo quel che è successo in nome della giustizia, della libertà e della democrazia ed intanto, al posto di un dittatore, abbiamo portato al potere ancora non sappiamo chi.
Forse l’integralismo islamico? L’importante è il “dagli all’untore”, scagliarsi contro il demonio, insultare e colpevolizzare il capro espiatorio, volutamente dimenticando che costui è stato trascinato per i capelli (si fa per dire, in modo figurato) da fatti superiori.
Per inciso è da ricordare che la seria ed affidabile Standard & Poor’s alla vigilia dello scoppio della bolla finanziaria, aveva pubblicamente promosso, in una delle sue periodiche valutazioni la Lehman Brothers, a pieni voti!
C’è, poi il Made in Italy fabbricato in Romania, dove il costo del lavoro è un quarto rispetto all’Italia; la Cina che importa mafia e porcherie di ogni genere ma stiamo zitti perché facciamo affari, ed anche i prodotti di qualità, ce ne sono, sono prodotti a paghe da fame (quella vera) senza garanzie sindacali, con lavoro minorile e giornate da 12-14 ore per 7 giorni settimana, e la serafica Camusso non ha nulla da dire.
Ed ora la Cina interviene anche in supporto ed a garanzia della crisi europea! Come non lo so, ma così è.
Ma c’è anche vivaddio e viva l’Italia, un Made in Italy che va alla conquista dell’America, la FIAT di Marchionne che finalmente affrancata da un passato dove con la complicità di partiti al potere, DC e PCI, e potenti sindacati, la CGIL di Luciano Lama, quando gli utili erano privati e avviati in Svizzera e nei paradisi fiscali e le perdite erano sociali, quindi pagate da tutti, oggi non è più a spese delle tasche degli italiani. Investe e da lavoro produce e finalmente manda all’inferno la Marcegaglia e la Camusso, vecchi arnesi di un soviet ormai superato e finito, se si vuol stare al passo con i tempi e competere veramente col mondo globale.
Per fortuna c’è anche un’Italia che lavora e che lavora sodo. E’ l’Italia che commemora oggi, nelle piazze all’ombra dei monumenti, i Martiri del passato e coloro che lottano lontano dalla nostra patria per la pace e la libertà nel mondo, che non speculano, che soffrono e danno anche la vita per questi ideali.
C’è, per fortuna, anche un’altra Italia che va oltre la crisi e sa già cosa fare, è l’Italia di tutti quegli Amministratori onesti che sanno di non essere la causa dei costi della politica, anche se così si dice; che continuano a fare amministrazione pur nelle difficoltà attuali. E che speriamo un giorno possano anche loro fare vera politica.
Ringrazio tutti i presenti per la partecipazione, le autorità civili, religiose, le associazioni d’arma che con le loro bandiere e insegne hanno onorato questa ricorrenza.
Ringrazio gli studenti della scuola primaria e media e le loro insegnanti e i loro insegnanti.
Ringrazio la banda musicale di Loveno, quest’anno assurto agli onori nazionali, che ci ha accompagnato in questa ravvivante mattinata ed invito tutti per un brindisi “scaccia crisi”, detto veramente col cuore, al bar del campo sportivo.
Il Sindaco Alberto Bobba

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