Quel campeggio non s’ha da fare!

Quel campeggio non sa da fare!

Carlazzo, 14 novembre 2008
Si è svolto ieri mattina al municipio di Carlazzo, l’incontro tanto atteso in cui i promotori del “progetto turistico sul Lago di Piano” (ovvero la delocalizzazione del campeggio Rivetta) attendevano gli esiti realtivi alla VAS (valutazione ambientale) presentata alcune settimane fa. 

Durante l’incontro, durato oltre un’ora, a cui hanno partecipato anche dei rappresentanti dell’associazione Cittadini Insieme, sono stati resi noti il parere tecnico atteso dall’Ente Provincia e le osservazioni contro il progetto presentate da Cittadini Insieme col supporto di Comitato per una Terra a misura d’Uomo di Menaggio, la Cruna del lago della Tremezzina, nonché Legambiente, Lipu e WWF.
L’ente provinciale ha espresso un secco no accreditando così le richieste ed i dubbi contenuti nei documenti di osservazioni sopra citati. 

il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici
il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici
il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici il prato dove sorgerebbe il nuovo campeggio photo © Giovanni Salici

il prato interessato al progetto del nuovo campeggio – photo © Giovanni Salici

Oggi inoltre, la RAI 3 è intervenuta sul luogo girando alcune interviste sull’argomento in questione; presenti ed intervistati il personale tecnico delle Comunità Montane nella persona di Luca Leoni, il presidente della CM Sauro Vable, il naturalista Alberto Pozzi, intervistato anche Antonio Scappatura (il proprietario del campeggio in progetto).

Ed è proprio quest’ultimo che durante l’intervista al giornalista Rai Barbagallo, ha dichiarato che ” il progetto prevede la realizzazione di piazzole tende e di ben 100 posti roulottes, nonché minimarket, ed altre strutture ricettive“. 

Quindi si conferma così l’imponenza di questa possibile soluzione che, solo considerando le roulottes, si può immaginare uno spazio di circa 10 metri quadrati per ognuna. 

Aggiunge Scappatura: “.. più una quindicina di bungalow“;  a questo punto contraddittoria la replica da parte delle Comunità Montane che indicano invece: “.. nel progetto si è parlato di un trentina…” quindi il doppio (ndr).
Alla domanda del giornalista su perché avesse comprato un terreno all’interno della riserva e quindi con probabili se non certe limitazioni d’uso, Scappatura ha risposto: “perché era l’unico terreno disponibile” .

Certo questo non giustifica a priori la possibilità di realizzare una struttura così commerciale in un ambiente dalle caratteristiche così delicate.

il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici
il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici
il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici il presidente Vable discute con Scappatura photo © Giovanni Salici

il presidente della Comunità Montana AL Sauro Vable
discute con Antonio Scappatura
– photo © Giovanni Salici

Il naturalista Alberto Pozzi, noto per molti studi non solo nella zona, è il “padre” della Riserva del Piano, è colui che ha partecipato ai primi studi per la realizzazione di quest’area naturale; afferma il Pozzi : “questa zona, questa area dove si vorrebbe inserire il campeggio, è da sempre un territorio dove natura ed agricoltura hanno sempre convissuto quasi in simbiosi, senza darsi fastidio; ritengo che un campeggio comporti un cambiamento radicale nel rapporto tra uomo e natura in questa area…. basti pensare a quanta gente si muoverà e disturberà la fauna… ritengo non sia il luogo adatto!” 

La sensazione è che al giorno d’oggi, almeno nel nostro bel paese al grido di “turismo sostenibile” oppure “posti di lavoro” si possa procedere a fare qualsiasi cosa senza valutare effettivamente …. ” A chi giova tutto ciò?” 

© Giovanni Salici
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