E gli uccelli stanno a guardare

E gli uccelli stanno a guardare

 
Lago del Piano, 11 novembre 2008
Continuano le proteste di comuni cittadini, imprenditori e comitati civici, nonché quelli ambientalisti come Lipu, Legambiente, WWF, riguardo al progetto dell’insediamento di un nuovo campeggio in quel della Riserva del Lago del Piano

piana di Harris photo © Giovanni Salici piana di Harris photo © Giovanni Salici
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piana di Harris photo © Giovanni Salici piana di Harris photo © Giovanni Salici

E gli uccelli stanno a guardare, poiana – photo © Giovanni Salici

Mentre si attende l’appuntamento del 13 novembre, data nella quale verrà presentata al municipio di Carlazzo alle ore 10,  la valutazione ambientale (VAS) da parte dei fautori del progetto, il movimento di raccolta firme e di presentazione delle osservazioni, continua, incessante, da parte di chi è contrario al progetto.

Da più parti si solleva il problema del danneggiamento ambientale che ciò porterebbe. Al di là dei classici problemi paesaggistici (che troppo spesso vengono calpestati al grido di un falso progresso) questa volta vi sono da considerare anche valutazioni di occlusione di corridoi di passaggio di ungulati ed altri mammiferi che si spostano periodicamente tra le pendici del Galbiga e lo specchio d’acqua, fonte di abbeveraggio. Inoltre i prati interessati dall’ipotetico campeggio con annesso servizi commerciali, risultano essere particolarmente indicati (per la loro “umidità”) come zona di ricerca di cibo per la ormai diffusa ma protetta avifauna residente e/o migratoria. Altresì risulta evidente che un territorio così umido non si presta per campeggiatori, già spesso con problemi di umidità in ambienti più soleggiati.

Si è sollevato ulteriormente anche un problema di inquinamento acustico e luminoso (da non sottovalutare) e difficilmente controllabili. Basti immaginare i lampioni ed i punti luce che un insediamento turistico di questo tipo fabbisogni, inserito in un contesto semi boschivo come quello intorno al laghetto del Piano.

Cittadini insieme, la Cruna del Lago e Per una Terra a misura d’Uomo (i comitati locali) hanno firmato e presentato un elenco di osservazioni oltre che tipo naturalistico, anche tecnico, molto dettagliato. Si attende ormai anche un giudizio da parte degli enti locali quali la Comunità Montana e soprattutto l’Ente Provinciale.

In attesa del 13 e di altre contestazioni che continuano a sollevarsi, una cosa è certa, non si riesce a capire il perché si continui a parlare di turismo sostenibile quando di sostenibile ormai non è rimasto più nulla. Non sarà che sotto questo vocabolo si sta cercando (in modo nemmeno molto nascosto) di fare sempre e solo soldi per pochi e di togliere costantemente territorio, verde, e cielo blu (ormai spesso occluso da palazzi) a tutti gli altri? 

Forse bisognerebbe smettere di creare e proporre un finto turismo inesistente e approfittare di quello reale che viene in questa magnifica terra perchè vi trova (ancora per poco) verdi vallate, cervi che bramiscono, ed i fantastici voli di germani al tramonto o aironi cenerini che fanno da sfondo ad un paesaggio che tutti ci invidiano.

 

© Giovanni Salici
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