dall’alba al tramonto

dall’alba al tramonto
al carnevale di Schignano

Schignano, martedì 08 marzo 2011
Si è concluso da poco il Carnevale di Schignano; la giornata più lunga, quella odierna, del martedì grasso, era iniziata per alcune maschere dei Bei già alle 4 del mattino girando per le vie del paese armati di lanterne e dei classici campanacci alla cinta con cui svegliare i paesani ancora nell’ultimo sonno.
Grande passione in questi “attori” di uno dei carnevali più belli del mondo, che sfidano il freddo del mattino danzando nelle ombre sino oltre il sorgere del sole.

La giornata è poi proseguita come tradizione nel pomeriggio. Partendo dalla piazza sopra il municipio alle 14 con gli “scontri” tra Bei e Brut, la Ciocia al guinzaglio di uno dei primi, i Sapör con i classici costumi in lana, la Segurtà, la foughett, gli improvvisati con costumi fuori tradizione. Quest’anno vi erano anche due “piccoli” carri rappresentanti la crescita dei clandestini che attraversano in questi giorni il mediterraneo e la motovedetta che controlla il mare.
Quando tutti i protagonisti hanno invaso la piccola piazza del paese strapiena di curiosi, turisti e abitanti, oltre che valligiani e laghée, accorsi un po’ da ovunque, la sfilata ha avuto inizio col classico itinerario.

Quest’anno abbiamo però voluto seguire per voi la vestizione del Zep, interpretato come tradizione da uno dei coscritti, i ragazzi che compiono 18 anni.
Vestizione avvenuta distante dal fragore dei campanacci mentre la sfilata rallegrava il villaggio.
Il prescelto è stato vestito con una tuta blu da operaio, imbottito di fieno per farlo somigliare al fantoccio precedentemente appeso ad un balcone della piazza; poi posizionato su una scala di legno posta in modo orizzontale e portata dai compagni (come elevazione del defunto) per tutta la parte sud del paese (Lera e Cima). Dietro le ragazze coscritte che piangevano la morte del Zep.
Grande baraonda, frastuono, polvere sollevata da terra dai Brutti che sbattevano pelli conciate o valigie ormai vuote, sino a quando il “Carnevale”, Zep appunto, viene rianimato e torna a vivere brevemente riuscendo a scappare.
Rincorso dai coscritti e dai Belli viene raggiunto per poi scappare di nuovo ma non per molto.
A nulla serviranno, a più atti, le sensuali cavalcate di una giovane donna e poi della Ciocia, che cercheranno di riportarlo in vita. Il Carnevale è ormai giunto alla sua naturale morte prima della Quaresima. Prima di essere bruciato.

© Giovanni Salici
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Carnevale di Schignano 2011 – photo © Giovanni Salici
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