Terribile omicidio a Como

Terribile omicidio a Como

Como, 02 febbraio 2010
Terribile omicidio nel capoluogo di provincia, dove Alberto Arrighi 39 anni, titolare col fratello della nota armeria in via Garibaldi, sembra (le indagini sono ancora in corso ) abbia confessato l’omicidio e l’occultamento dei pezzi di cadavere di Giancarlo Brambilla 42 anni, titolare di una catena di distributori di benzina in provincia ma venuto ultimamente alla ribalta per essere colui che ha realizzato lo scorso dicembre il presepe di Colonno, una realizzazione molto impegnativa e di grandi dimensioni che richiamò migliaia di visitatori.

testina Giancarlo Brambilla omicidio di Como photo © Giovanni Salici testina Giancarlo Brambilla omicidio di Como photo © Giovanni Salici testina Giancarlo Brambilla omicidio di Como photo © Giovanni Salici testina Giancarlo Brambilla omicidio di Como photo © Giovanni Salici
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Giancarlo Brambilla, la vittima – photo © Giovanni Salici

Pare che i motivi dell’omicidio (avvenuto dalle prime indagini nel pomeriggio di ieri 1 febbraio 2010), siano legati a problemi economici per debiti ammontanti a circa 200 mila euro; sembra anche che il Brambilla fosse in trattativa coi fratelli Arriìghi per l’acquisto dell’attività.

La moglie della vittima ha fatto denuncia di scomparsa alle forze dell’ordine nella mattinata odierna. Gli uomini della questura hanno iniziato subito ricerche proprio dall’armeria dove hanno trovato tracce ematiche ed indizi pare inequivocabili.
L’omicidio è stato consumato sul retro del negozio nel centro città, dove Alberto Arrighi avrebbe ammesso di aver sparato alla vittima con una delle tante pistole dell’armeria.
E’ soprattutto la dinamica post-omicidio che lascia tutta la provincia sconvolta in quanto il cadavere, con le oscurià della notte è stato fatto a pezzi e disseminato in vari luoghi anche fuori regione.
La testa è stata trasportata, nascosta e probabilmente cremata nel forno a legna della pizzeria Conca d’Oro di Senna Comasco (di proprietà del suocero dell’Arrighi), parte del corpo sarebbe stato portato dallo stesso reo confesso nella vicinanze di Domodossola e qui seppellito in un campo non distante da un poligono di tiro. E’ stato lo stesso Alberto Arrighi ad accompagnare stamattina gli inquirenti nel luogo di occultamento.
La Porche della vittima è stata infine ritrovata alla periferia di Milano.

Nessuna testimonianza diretta. Una vicina di casa, tra l’altro trasferitasi proprio sopra il negozio di via Garibaldi da due giorni, asserisce di avere sentito dei rumori durante la notte, ma pensando a degli ubriachi in strada non ha dato importanza a questi disturbi che “sembravano dei litigi”.

Indagati oltre all’Arrighi, anche la moglie e il suocero, in quanto si presume che possano essere complici nell’occultamento. Tutti gli indagati sono nelle mani della questura di Como ed il questore Massimo Mazza non sembra avere dubbi nè sulla dinamica nè sul movente.
L’interogatorio di Alberto Arrighi è in corso già dal primo pomeriggio di oggi. Ricordiamo però che l’ammissione dell’imputato principale di aver commesso il fatto ha poco valore se non sarà confermata nelle prossime ore davanti al procuratore ed in presenza del proprio avocato.

Arrighi era noto in città sia per il negozio storico che per essere consulente balistico della procura di Como, proprio negli ultimi anni aveva avuto molte collaborazioni. Era apparso per questi motivi anche in trasmissioni televisive dell’emittente comasca Espansione TV.

Si attendono gli sviluppi delle prossime ore da parte degli inquirenti.

© Giovanni Salici
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