Como l’amministrazione e la Macchina del Tempo – digitalizzazione PA o rottamazione?


Como l’amministrazione e la Macchina del Tempo – digitalizzazione PA o rottamazione?
Può la pubblica amministrazione essere “salvata” dalla digitalizzazione o meglio la rottamazione? Tra ironia e realtà prendiamo come spunto di riflessione per raccontare quello che è successo tra il Comune di Como e il partito Ancora Italia …

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Como ed il caso Macchina del Tempo, digitalizzazione PA o rottamazione? Comune di Como vs Ancora Italia
Como ed il caso Macchina del Tempo, digitalizzazione PA o rottamazione? Comune di Como vs Ancora Italia


Como l’amministrazione e la Macchina del Tempo, digitalizzazione PA o rottamazione?

Como, 14 marzo 2022
Dal 05 marzo scorso l’Anello di Como, comitato nato mesi fa nel capoluogo lariano per organizzare la Resistenza contro il greenpass ma in generale contro il governo Draghi e le sue scelte in fatto di gestione “pandemia”, ha iniziato ad organizzare delle manfestazione diverse volendo ospitare ogni sabato un gruppo (politico o non) che condvide la filosofia di base. Ne abbiamo parlato in questa notiziaInBreva sul nostro canale Telegram.

Il primo gruppo, politico, accolto, è stato quello di Ancora Italia (sostenuto tra gli altri dal filosofo Diego Fusaro). E fu proprio in questa prima sessione di ospiti che nasce un “caso” che vede in varie fasi coinvolti il gruppo locale lariano di Ancora Italia ed il Comune di Como.

A segnalarci l’accaduto è proprio Roberto Abate, di Lecco, Presidente della Sezione “Lario” nonché Coordinatore Provinciale del partito “Ancora Italia – Per la sovranità democratica“, che racconta la rocambolesca storia di permessi negati, poi concessi ma…

Como l’amministrazione e la Macchina del Tempo, digitalizzazione PA o rottamazione?
La richiesta da parte di Ancora Italia.
L’intervista

Abate – “Mi sono attivato insieme ad alcuni miei collaboratori per la richiesta di autorizzazione di posa di un gazebo nella piazza medesima; è un ausilio da sempre presente in ogni piazza d’Italia ogni qualvolta una posizione politica, qualunque essa sia, intenda promuovere le proprie istanze, per altro come stabilito a partire dalla Costituzione.
Ebbene. Il mio movimento politico si è attivato a metà del mese scorso, con circa tre settimane di anticipo, per poter svolgere regolarmente la cosa. L’ufficio del commercio, con il quale abbiamo preso contatto, non ci ha segnalato alcunché, di conseguenza abbiamo diligentemente inoltrato le pratiche richieste via pec. A ridosso dell’evento, chiediamo quale fosse lo stato della nostra richiesta e ci vengono segnalati dei problemi nella gestione della pec (??), al che re-inoltriamo alcune mail tramite posta elettronica tradizionale; nel mentre ci viene comunque richiesto di procedere con il pagamento delle due marche da bollo dovute.

GSnews – Quindi a quel punto è stata risolta la gestione nonostante la confusione?

Abate – “No per niente. Premetto intanto che nessun problema si è creato ne con Prefettura, ne con Questura, Digos che anzi ringrazio formalmente per la rapidità e la collaborazione mostrataci.

Invece purtroppo all’alba di venerdì 4 marzo, il giorno prima dell’evento, l’impiegata del Comune di Como con la quale abbiamo interagito afferma che la pratica è “sulla scrivania” di chi di dovere, per poter essere evasa. Di fatto rimaniamo ignari sull’esito della cosa (vale a dire: sì, potete procedere; no, non potete). Sabato 5 marzo, provvedo personalmente, vista l’urgenza della cosa, a contattare il Comando di Polizia Locale di Como (verificando in Internet l’assenza di un telefono raggiungibile presso il Comune di un Capoluogo di Provincia quale è Como il sabato mattino), al solo scopo di verificare se lor signori avessero nozione di quanto comunicatomi dal Comune.
Vengo apostrofato in malo modo e nella sostanza mi viene detto “niente permesso, niente manifestazione
“.

GSnews – Ma la manifestazione è stata comunque svolta…?!

Abate – “Si certo ma senza l’ausilio di uno spazio più consono e dignitoso.
Lunedì 7 marzo ricontattiamo il Comune di Como, per chiedere quanto meno spiegazioni. Parliamo con un addetto che si sta occupando della pratica come se nulla fosse, per quanto oramai evidentemente retrodatata, che afferma placidamente come normalmente il Comune di Como impieghi non meno di 4 settimane per “processare” richieste come la nostra.
Informazione che nessuno ebbe compiacenza di comunicarci a suo tempo. Sebbene allibiti, nel constatare che tempo e denaro pubblico venivano sprecati per una cosa oramai del tutto inutile, invece che per altre fattivamente più importanti per la collettività, chiediamo che la pratica in oggetto venga sospesa, quanto meno per recuperare le due marche da bollo inutilizzate, ricevendo risposta affermativa.
Avremmo considerato, già così, la vicenda tristemente chiusa.

Il Colpo di scena

Abate – “Già, perchè mercoledì 9 marzo, riceviamo una mail che ci concede l’autorizzazione alla posa del gazebo. Il 9 marzo dunque il Comune di Como ci concede il privilegio di fare una cosa il 5 di marzo.
Il Comune di Como ha invece provveduto all’incasso di due marche da bollo di circa 16 Euro, per un servizio del quale alcuni cittadini non hanno potuto usufruire.
Ancora Italia, sezione “Lario”, ringrazia sentitamente gli addetti alla “Cosa Pubblica” presso il Comune di Como, ai quali chiederà quanto prima – nella persona del Sindaco – chiarimenti in via formale.
Mi era sfuggito che l’amministrazione comunale di Como avesse realizzato, coi soldi della collettività, la macchina del tempo….

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digitalizzazione PA o rottamazione?

Questa vicenda lascia perplessi, sia per l’assurdo svolgimento dei fatti, per le tempistiche che ricordano i tempi lontani dei passacarte e dei timbri tra uffici; sia anche per il tempismo forse politico?
La macchina burocratica di questo Stato Italiano non è da digitalizzare bensì da rottamare e ricostruire perché quando si mettono troppe pezze, alla fine l’insieme è comunque liso, o se preferite, instable.

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