il Grande Viaggio La Migrazione


La Migrazione,
il Grande Viaggio di Primavera che giunge ed oltrepasso i nostri territori

Tag title:<br /> migrazione, uccelli, viaggio, osservazione, guida naturalistica ambientale, Giovanni Salici Ambiente, Lario, lago di Como, Lago di Lugano, Lago Maggiore, Valtellina, Valchiavenna, Riserva Naturale Pian di Spagna Lago Mezzola, Valchiavenna, Nibbio bruno, Milvus migrans, Cicogna, Cicongna nera, Cannareccione, Acrocephalus arundinaceus, Deserto del Sahara, Sud Africa, Phalacrocorax carbo, Cormorano, Delichon urbicum, balestruccio, rondine comune, Hirundo rustica, rotte migratorie,<br />


il Grande Viaggio dall’Africa
la migrazione di primavera
risale il Lario e il Canton Ticino

La Migrazione, Nibbio bruno (Milvus migrans) in volo sulla Valsolda, 19 giugno 2016 photo © Giovanni Salici
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Nibbio bruno (Milvus migrans) in volo sulla Valsolda, 19 giugno 2016 AGS20160619_0665
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lunedì, 08 marzo 2021
Chi è tra i più attenti non può non aver colto già dall’inizio di febbraio i primi sintomi della nuova Primavera. Odore dell’aria, primi cinguetti, temperature più miti stando al sole, prime timide gemme: la dormiente Natura si sta risvegliando.

Un altro segnale è senza dubbio dato dai primi voli migratori.
Alcune specie svernanti han già lasciato (almeno parzialmente) il Lago di Como o Lago di Lugano, come i cormorani (solo una minor parte di loro è stanziale), così come il cigno reale, la folaga, …. Entrambe le specie sopra sono solo parzialmente residenti sul territorio ed aumentano durante l’inverno.

Ma la grande meraviglia sarà il Viaggio di Primavera: la grande migrazione che già vede in movimento alcune specie sul nostro territorio e che ne vedrà (a volte solo di passaggio) molte di più sino a maggio.

La Migrazione, Hirundo rustica ovvero la Rondine comune, posata su catena nautica a Menaggio, Lago di Como, 04 giugno 2013 photo © Giovanni Salici
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Hirundo rustica ovvero la Rondine comune, posata su catena nautica a Menaggio, Lago di Como, 04 giugno 2013 AGS20130604_0076
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i migratori

Non si tratta solo delle più conosciute rondini comune (Hirundo rustica – foto sopra) o balestrucci (Delichon urbicum)  ma di molte altre il cui elenco è talmente folto che riportarlo renderebbe lunghissimo questo articolo.
Alcuni uccelli hanno fatto un lungo viaggio proveniendo dal sud del Deserto del Sahara, addirittura dal Sud Africa. Alcune di queste specie non si fermeranno sul Lario ne in Valtellina o Valchiavenna ma proseguiranno sino al nord Europa, qualche specie o individuo finirà il viaggio nell’est sino alla Siberia.
Per fare solo alcuni esempi, il rapace Nibbio bruno (Milvus migrans) è un migratore sub-sahariano che non attraversa il Mar Mediterraneo ma (come molti rapaci) teme il mare aperto e di conseguenza attraversa su Gibilterra arrivando sino a noi. Pensate che i Nibbi che nidificano in sud Italia, anche loro allungano la loro rotta di migliaia di chilometri pur di non attraversare il Mediterraneo. Questi rapaci (per i meno attenti confondibili con la stanziale Poiana) sono visibili sopra le acque del Lario, Ceresio, Verbano, in quanto pur avendo una dieta abbastanza ampia (che comprende rifiuti) prediligono il pesce, rettili, anfibi. Il loro volo è facilmente osservabile durante l’intera giornata ma non di prima mattina in quanto sfruttano le correnti ascensionali calde che quindi si attivano col riscaldamento del terreno. Le loro picchiate sulle preda sono spettacolari (vedi foto sotto).

La Migrazione, Nibbo bruno in picchiata sulla preda tra le rupi dii Mir, Nobiallo di Menaggio, Lago di Como, 14 maggio 2008 photo © Giovanni Salici
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Nibbo bruno in picchiata sulla preda tra le rupi dii Mir, Nobiallo di Menaggio, Lago di Como, 14 maggio 2008 _GS20080514_3112
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Altro esempio il Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) un grande insettivoro che frequenta e nidifica i canneti. Molto frequente sia l’osservazione che il canto inconfondibile e chiassoso nelle aree protette ed umide come Riserva Naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola, Riserva Lago di Piano, laghi della Brianza, Bolle di Magadino. Un concerto dall’alba al tramonto e persino notturno in queste zone, il cannareccione arriva a marzo aprile e ripartirà già ad agosto (così come il Nibbio di cui sopra).

La Migrazione, Cannareccione Acrocephalus arundinaceus migratore sub Sahariano nella Riserva Naturale Lago di Piano a Carlazzo, Como, 10 maggio 2009 photo © Giovanni Salici
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Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) migratore sub Sahariano nella Riserva Naturale Lago di Piano a Carlazzo, Como, 10 maggio 2009 SALICI_MG_8438
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Lo studio de la migrazione

Lo studio del fenomeno, soprattutto delle rotte migratorie avviene per lo più attraverso l’inanellamento scientifico. E’ una pratica autorizzata in Italia dall’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambiente) che forma gli inanellatori attraverso duri e lunghi corsi rilasciando patentini a vari livelli corrispondenti alle specie che ogni ornitologo può catturare inanellandolo. Questa attività è stata svolta sin dagli anni ’70 in modo continuativo nella Riserva Pian di Spagna. Prima con Walter Corti che era autorizzato anche alla cattura degli anatidi. Alla sua prematura scomparsa, questo tipo di studio attraverso la cattura temporanea degli uccelli è proseguito (non più in forma quotidiana) con l’arrivo di altri inanellatori in alcuni periodi dell’anno. Sino al 2019 l’inanellamento scientifico quindi non ha avuto interruzione ed anzi, la partecipazione al “progetto Alpi” aveva portato la Riserva a collaborazioni ed opportunità con la Svizzera. Purtroppo con l’arrivo della nuova gestione della Riserva lo scorso anno, contemporaneamente ai problemi pandemici, l’attività ha subito il fermo che rischia di prolungarsi nel tempo. Attualmente quindi non si hanno notizie di ripresa degli studi.
L’inanellamento scientifico serve soprattutto allo studio delle rotte, in quanto, durante le ricatture, si potrà capire dove l’esemplare fu inanellato la priva volta (ed eventuali altre ricatture) dando quindi un mappa abbastanza precisa degli spostamenti. I dati sono gestiti a livello nazionale ed europeo quindi col passare degli anni le rotte migratorie han preso forma sulle mappe.

durante La Migrazione, fasi di inanellamento scientifico dopo la cattura temporanea, si osservano le penne e sii compila una scheda co parametri rilevati, Riserva Pian di Spagna, 24 aprile 2008 photo © Giovanni Salici
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fasi di inanellamento scientifico dopo la cattura temporanea, si osservano le penne e sii compila una scheda con parametri rilevati, Riserva Pian di Spagna, 24 aprile 2008 _GS00171-707
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Osservazione ed attività per tutti
anche durante la migrazione

Come scritto sopra, ognuno di voi, può cercare di osservare gli uccelli ed i loro spostamenti, la migrazione, possibilmente con l’ausilio di un binocolo e volendo di una fotocamera con un discreto teleobiettivo. Per facilità inizialmente suggerisco di recarsi in aree protette dove a volte sono disponibili dei capanni e dove in ogni caso l’osservazione è più facile e poco disturbata. In alternativa ci si può affidare ad una guida naturalistica ambientale (qui trovate il sito GiovanniSalici per l’Ambiente dedicato a questo tipo di attività.

In questo modo l’esperto vi potrà facilitare nell’osservazione e la scoperta dei luoghi migliori. Le escursioni sono organizzate per gruppi ma possono essere richieste anche in forma privata.

durante La Migrazione, partecipanti ad un'escursione osservano fauna selvatica, Riserva Naturale dei Pian di Spagna Lago di Mezzola, 26 settembre 2020 photo © Giovanni Salici
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partecipanti ad un’escursone osservano fauna selvatica, Riserva Naturale dei Pian di Spagna Lago di Mezzola, 26 settembre 2020 AGS20200926_0935
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cosa serve

Per osservare la Natura in genere ed in particolar modo l’avifauna(anche durante la migrazione) serve in primo luogo passione che consentirà di alzarsi la mattina molto presto senza fatica. Servirà un abbigliamento adeguato sia nei colori che nei tessuti: mimetico a chiazze o con disegni di canneto o bosco a seconda dei luoghi, oppure anche un semplice verde può bastare, un cappello evita oltre che il sole in testa anche la “rottura” delle forme umane, indispensabile un binocolo anche non potente, meglio con campo ampio che troppo ristretto soprattutto inizialmente. Occorre spirito di osservazione che lo si può allenare, udito per scoprire il canto, molto silenzio….

durante la Migrazione, una coppia di Gru (Grus grus) in partenza dai Pian di Spagna, 30 marzo 2009 photo © Giovanni Salici
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coppia di Gru (Grus grus) in partenza dai Pan di Spagna, 30 marzo 2009 grus_GS06519
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chicche di osservazioni

Sia in Canton Ticino che nel nord del Lario si potranno osservare con un po’ di fortuna, alcune specie davvero particolari: la Cicogna (Ciconia ciconia) passa ogni anno diretta o di ritorno da oltralpe, sovente si ferma per pochi giorni (od ore) prima di riprendere il viaggio; la Cicogna nera (Ciconia nigra – della quale ho orgogliosamente osservato e scoperto il primo passaggio nel mio II scoop naturalistico nel 2008) è anch’essa ormai certa nei passaggi ma più difficile da vedere, le Gru (Grus grus) sono un’altra particolare specie che saltuariamente si può osservare.

ultim’ora osservazioni su la migrazione

Proprio pochi giorni prima di questa pubblicazione abbiamo avuto notizia di una rara osservazione di Cicogna (Ciconia ciconia) sopra il centro di Sondrio nella mattina tarda di lunedì 8 marzo. Si trattava di un solo indivduo e data l’ora, stava salendo con una corrente ascensionale per proseguire il viaggio verso est nord-est. Essendo un solo individuo potrebbe essere rimasto indietro rispetto al suo gruppo oppure trattarsi di un componente delle coppia che stava anticipando la femmina oppure la stessa che raggiungeva il maschio al nido di chissà quale luogo oltre Alpi.
Questo fatto conferma che le osservazioni sono possibili anche in città, basta saper osservare.

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