50 anni Piazza Fontana Giuseppe Pinelli


A 50 anni Piazza Fontana ripercorriamo la storia di quel periodo e la vicenda che portò l’anarchico Giuseppe Pinelli alla morte durante gli interrogatori.

Editoriale

17 morti + 1
Piazza Fontana

#PerNonDimenticare

50 anni Piazza Fontana Giuseppe Pinelli
la testata del Corriere della Sera del 13 dicembre 1969

Milano, giovedì 12 dicembre 2019
Il 12 dicembre 1969, 50 anni fa, ore 16.37 la strage di Piazza Fontana alla Banca Nazionale dell’Agricoltura segnò a Milano per l’intera Italia un momento significativamente storico: “gli anni di piombo“.
17 morti + 1 Giuseppe Pinelli, anarchico del Circolo “Ponte della Ghisolfa” arrestato ed accusato della strage, con Pietro Valpreda del Circolo Anarchico “22 Marzo“. Dopo ore di fermo in questura Pinelli “cadde” dalle finestra.
Oggi (nel 2009) Giuseppe Pinelli è stato tolto dall’oblio grazie a Giorgio Napolitano che ufficialmente per lo Stato Italiano lo redense, quale innocente dell’atto volento e vittima dello stesso.
Giuseppe Pinelli ovviamente non cadde da solo in quella notte misteriosa, e non fu lui, ne Piero Valpreda ad essere i mandati ne esecutori di tale strage. Le indagini andarono subito dopo in ben altra direzione, quella della estrema destra degli anni ’70, “Oridine Nuovo” nelle persone di Franco Freda e Giovanni Ventura poi condannati all’ergastolo ed infine assolti nelle varie fasi processuali successive; nel 2005 un ennesimo processo riaperto indica i due sopra come sicuramente coinvolti nell’organizzazione ma non più condannabili per via di una sentenza precedente di assoluzone.

A 50 anni Piazza Fontana un mistero ancora aleggia e ci lega inesorabilmente a quel periodo nel quale le “Stragi di Stato” (come fu definita anche quella di Milano) intrecciavano la politica coi diversi servizi segreti italiani, periodo post post-guerra con la destra che temeva l’arrivo al governo del PCI (Partito Comunista Italiano). Gli “Anni di Piombo” ed il cosiddetto “clima di tensione“.

Dopo 50 anni i TG non sono più in bianco e nero, Milano e l’Italia sono cambiate, ma forse non in meglio.
Restano sempre 17 morti + 1 senza giustizia perchè non ci sono colpevoli definiti per quel fatto e purtroppo, nemmeno per altre stragi di quegli anni.

Restano: avanzi di politica sbrindellata senza colori reali ne veri ideali, a volte addirittura legate alla malavita; restano: avanzi di cittadini italiani alla deriva nelle idee e nei fatti.

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