kayak 6a uscita: Rezzonico

Menaggio, lunedì 31 dicembre 2007 h 11,30 canoa in acqua davanti all’asilo

kayak 6a uscita: Rezzonico

Dovevamo essere in due per l’ultima uscita dell’anno. Io e Raffaele “il pazzo della seta”.
Ma visto il bidone che mi ha tirato decido di uscire come sempre in solitaria nonostante il vento del nord abbastanza deciso. Tanto deciso che per entrare nel pozzetto della canoa mi bagno moltissimo anche se non cado. Le onde continuano a ribattere lo scafo contro il muretto e poi lo riportano fuori io resto in bilico e faccio fatica a entrare e poi a prendere la pagaia che ops.. ho messo troppo in la… per fortuna uno spettatore con bimbo al seguito, incuriosito da me che intrepido mi accingevo a entrare in acqua, decide di aiutarmi e passarmi la pagaia. Parto ma sono molto bagnato (per fortuna che ho messo i pantaloni di goretex da montagna), nel pozzetto c’è acqua, quindi svolto la punta Stoppani e dopo 50 metri mi porto in spiaggia per vuotare la canoa.
L’idea della giornata era comunque quello di fare le foto col berretto di Babbo Natale che non ero riuscito a fare la vigilia e tanto meno il giorno di Natale.
Qualche foto burlesca e simpatica. Difatti mi porto sul nuovo molo di via Milyus dove la mia fotografa Barbara può scattare alcune immagini con me in acqua col berretto e dietro Menaggio e la Grona.
Qualche bimbo da lontano incuriosito si sarà chiesto cosa facesse in giro ancora Babbo Natale senza renna e con una canoa gialla il 31 dicembre? E che ne so!
Qualche foto mentre do da mangiare ai cigni davanti alla piazza e poi via…
C’è vento da nord e quindi decido per un viaggio tranquillo e corto verso Griante, che è più riparato.
Ma… all’altezza di Casate sento che l’acqua sotto si fa ondulata. Alcune onde da dietro di quel famoso vento del nord, e quindi….. non resisto, mi piacciono troppo le onde, andarci contro, andarci dentro. Perciò giro la canoa verso nord e mi spingo al largo. Il vento non è poi così forte o per lo meno al largo appare più mansueto. So comunque che la natura è mia amica e che non mi farà del male, l’ho scoperto durante la notte in montagna del 26 dicembre 2007, la settimana scorsa, mi aveva detto (la natura) “tu mi rispetti e io non ti farò mai del male, sei figlio mio”. Io rispetto il lago le sue onde e so che non devo temere nulla, se vi sarà pericolo lo capirò o il lago stesso, la natura stessa, mi avviserà.
La giornata è veramente bella, non ho bisogno nemmeno dei guanti che rimarranno inutilizzati sino al rientro.
Ero partito per una breve escursione ma con un lago così e la giornata così bella vado, l’acqua oggi la taglio come il burro, nonostante le onde. Senza accorgermi quasi sono già davanti a Nobiallo, ben al largo e senza pensare vado aventi… quasi quasi …. quasi quasi punto a Rezzonico!
Per ora cominciamo ad arrivare al largo della Gaeta, a goderci le montagne dove ero l’altra notte, Santa Amate e il Bregagno (Bregagnino). Poi tra un monte a sinistra, il Legnone davanti a nord-est la costa di Dervio sino a Varenna a destra e qualche gabbiano sopra la testa, non dimentichiamoci alcuni solitari svassi attorno a me, e quasi quasi Rezzonico non è così lontana.
Acquaseria h 12,42
Prosegui Gio, come un indiano che solca il suo fiume, vai e solca le acque del tuo lago, la forza della natura è con te, le distanze sono solo invenzioni dell’uomo, i numeri, i km le ore sono solo invenzioni; il gabbiano quando parte vola e va non si domanda se arriverà a Rezzonico o chissà dove, vola e va. Ed anche il Gio vola sulle onde come il cormorano, a pelo d’acqua. E canto …. canto in mezzo al lago (il cielo in una stanza, vita spericolata, e qualcosa di classico). Ormai sono arrivato a Santa Maria e qui succede un piccolo imprevisto. Sono le 13,04, mancano poche centinaia di metri alla meta ma l’acqua che da Acquaseria si era lentamente calmata dal vento per diventare un lento ondulare si increspa e diventa acqua dura. Faccio fatica a spostarmi, lentamente avanzo ma mi sposto verso Dervio. Poi continuo a pagaiare e finalmente eccomi a Rezzonico, cerco un approdo facile e scendo.
Rezzonico h 13,10
Svuoto il kayak dall’acqua spruzzatami all’inizio mi sgranchisco sotto lo sguardo incuriosito di alcuni ragazzi probabilmente in quel paesino sperduto per passare il capodanno, e poi riparto alle h 13,20, vado sino alla punta nord poi ripiego a sud e giù verso Menaggio alla voce di “your song ” quella di Elton John. Acqua calma, arrivo davanti ad Acquaseria e accosto per vedere se il mio amico Ale è in giro ma non lo vedo. Proseguo sotto costa (con un merlo acquaiolo che sfreccia davanti a me seguito dai germani) sino alla Gaeta, tra l’altro urtando in pieno un sasso che nel controluce intenso non avevo visto, poi strisciando sopra un altro, va beh adesso però basta.
Doppio la Gaeta e qui signori: “La foto che oggi non ho potuto fare”!
Uno spettacolo; dalla solita garzaia partono gli ormai conosciuti aironi, si alzano in volo come sempre in 8-10 e dico cavoli che belli, poi ne partono altri 5 o 6 e mi stupisco perché inaspettati.. ma ne vedo un altro che rimane lì ancora, poi parte e ne partono altri, incredibile altri 4 o 5 poi ancora altri 5 insomma sopra di me in un paio di minuti si sono levati in volo uno stormo di aironi cinerini che dopo aver brevemente puntato su Menaggio hanno virato per perdersi nei cieli del lecchese. E’ stato incredibile, mai ne avevo visti così tanti, mai, 20 forse 30, non ho potuto nemmeno contarli con esattezza.
Questa giornata è valsa solo per aver visto un intero stormo di aironi. Grazie madre Natura, di cuore.
Mi rimetto in direzione per il rientro e dopo uno svasso, vai e vai eccomi a Menaggio; sta scendendo il sole ed entro in ombra. Siccome vedo il traghetto che attracca vado al largo della piazza per prendere le ultime onde.
Sono le 14,45 la giornata è quasi conclusa, ma nel riportarmi davanti a l’asilo uno svasso mi sbuca davanti a pochi metri.. Ops avrà pensato prima di rituffarsi sotto.
Esco pucciando i piedi a causa delle onde che giusto ora sono tornate.

canoa fuori dall’acqua h 15,00

km percorsi….10 ca

© Giovanni Salici
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