la medicina dell’Anima

Menaggio, lunedì 19 ottobre 2009 h 23 tra lungolago e …

la medicina dell’Animathe medicine of the Soul
(dedicata alla mia amica Isabeau)

Ci sono momenti nei quali la mia Anima deve recarsi sul bordo del lago,
per essere investita dal soffio del vento, la Breva, che sferza da sud-est,
ed incontrare il movimento regolare e rilassante dell’ondeggiare dell’acqua,
che scandisce il tempo degli umani, ed equilibra la mia energia in fibrillazione,
é questo il tempo della medicazione delle ferite della vita.

Ma la mia Anima, come tutte, ha bisogno di essere accompagnata dal mio corpo
perché non è ancora pronta per trasferirsi sola tra il mondo materiale,
quindi io l’accompagno ogni volta Lei me lo chiede.

A volte mi domando se tutto ciò sia frutto della mia fantasia, visto che la mia Anima, è anche creativa!
O magari di una fuori uscita di buon senno da ciò che è più materiale nel mio essere.

Ma quando come questa sera all’imbrunire,
sono volto di scatto ad un trillo festoso, e, cercando nel blu ventoso non ho scorto,
ma ho udito il saluto del martin pescatore…
e quando anche stasera tarda,
nel buio e nella solitudine del lago, il mio sguardo è stato accarezzato
dal volo notturno dell’Ardea cinerea che col cupo suono si è manifestata e poi allontanata…

… allora forse mi convinco che qualcosa di speciale tra me e la Grande Madre esiste.

Però, non a tutti è concesso il dono di percezione…. o la pazzia del senno.

Resta quindi sempre un po’ il dubbio del luogo dove il confine del mondo calpestato,
incontri quello dell’infinito che ognuno di noi nasconde dentro.

Forse è in mezzo a questo lago dove la Breva soffia più forte!

© Giovanni Salici
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Tutti i diritti sono dell’autore

leggi anche il seguito ovvero l’Anima e l’Ardea

I hope will be a good translation:

the medicine of the Soul
(dedicated to my Isabeau friend)

There are moments in which my Soul must go on the edge of the lake,
for to be invested from the breath of the wind, the Breva, than whip from south-east,
and to meet the regular movement and and the waving relaxed of the water,
that it spells the time of the humans, and balances my energy that is in fibrillation,
this is the time of the medication of the wounds of the life.

But my Soul, like all, has need to be accompanied from my body
because it is not still ready in order to move alone between the material world,
therefore I accompany it every time She I wonder to me.

Sometimes I wonder if all this is alone the result of my fantasy, since, my Soul, is also creative it!
Or perhaps my good mind take the flight.

But when like this beginning of evening,
I have turned myself suddenly hearing a happy callback, and, looking for in the blue wind I have not noticed, but I have heard the salute of the kingfisher…
and when also this late evening,
in the dark and loneliness of the lake, my look was caressed
from the night flight of the Ardea cinerea that with the dark sound has been manifested and then moved away…

perhaps… I am convinced me that something of special between me and the Great Mother exists.

But, it is not for all people the perception gift…. or the madness of the mind.

It remains therefore always the doubt of the place where the border of the material world, encounter that of the infinite that everyone of we hides within.

Perhaps it is in the middle of this lake where the Breva blows more fort!

© Giovanni Salici
All right reserved
Tutti i diritti sono dell’autore

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2 Responses to “la medicina dell’Anima”

  1. […] Sono tornato questa tarda sera sotto le fronde leggere dalle geometrie contorte dei salici, che poggiano dolci su un tappeto di foglie gialle di questo autunno così carico di colori e di energia (mistisca), vecchi tigli del lungolago che ammiravo da bimbo di 5 anni*. La mia Anima me l’aveva chiesto, come un’ erba medicale, stasera ormai notte, l’acqua del Lario così pacata e così dolce accarezzava la spiaggia con un fruscio che alleviava il tuono che nasce dentro di Noi ogni tanto. Il messaggero** era laggiù, nella penombra dello scafo ormai suo appoggio nei misteri della notte. Forse sapeva che arrivavo o forse io sapevo di trovarlo. E nella discreta distanza della notte mi ha osservato e nutrito del suo sguardo guaritore. Solo aria nell’aria, non il suo chiamo, ma la percezione reciproca di due cuori che si parlano in silenzio. […]

  2. […] Menaggio e dai suo frastuoni per cercare di incontrare qualche altro occhio di smeraldo o qualche anima e poi, poi mi sarei accontentato di una ghiandaia. Ma nulla. Ma, son giunto in quel luogo […]

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